Un giovane pubblico allo Strehler applaude il vaudeville di Feydeau
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Novembre 15, 2023
Carmelo Rifici firma traduzione, adattamento e regia del testo francese con Tindaro Granata. Per uno spettacolo che risulta un po' troppo in mano agli attori meno esperti e al virtuosismo
In scena al Piccolo Teatro Strehler in prima nazionale da ieri, 14 novembre, La pulce nell’orecchio, del drammaturgo francese Georges Feydeau (1862-1921): ciò che più colpisce è l’entusiasmo del pubblico, perlopiù giovani liceali e universitari. Scena dopo scena, equivoco dopo equivoco, capriola dopo capriola, le risate si spargevano in sala varie e continue, sfociando spesso in applausi spontanei. Sono gli stessi ragazzi che stanno ore davanti a un computer e non sanno più coltivare rapporti diretti? O a teatro ieri è accaduto un miracolo, oppure non è così. Tra suoni anche da cartoon, effetti speciali, musiche dal vivo, quella che si consuma davanti agli spettatori per 2 ore e 45 minuti (più intervallo) è un vaudeville a tutti gli effetti.
Una coproduzione Lac-Lugano Arte e Cultura e Piccolo Teatro di Milano, per la regia di Carmelo Rifici che ha firmato anche traduzione, adattamento e drammaturgia con Tindaro Granata, anche in scena. Con lui un cast di interpreti dalla consolidata esperienza, Fausto Cabra, Christian La Rosa e Carlotta Viscovo, insieme ai giovani attori Alfonso De Vreese, Giulia Heathfield Di Renzi, Ugo Fiore, Marta Malvestiti, Marco Mavaracchio, Francesca Osso, Alberto Pirazzini, Emilia Tiburzi. Si nota, però, in scena, nel complesso di più l’energia dei giovani: il che è cosa buona, certo, ma a volte sembra scadere un po’ in un eccessivo entusiasmo acrobatico e ridanciano. Si ricalca, insomma, lo spirito del testo, ma magari aggiungere anche una rilettura più profonda poteva aumentare l’efficacia dello spettacolo: che risulta un po’ troppo fine a se stesso.
Ineffetti lo stesso Rifici nelle note di regia che “Feydeau impone allo spettacolo una macchina comica perfetta (…) che porta i suoi personaggi e il loro modo di parlare oltre il ‘gioco’ linguistico fine a sé stesso, di puro intrattenimento ed evasione, con lo scopo di estrapolarne il massimo potenziale teatrale e la massima ridicolaggine umana”. Bisogna insomma sapere cosa ci si deve aspettare. In una scenografia, di Guido Buganza, astratta e in movimento, di elementi singoli che vengono continuamente spostati e su un palco a sua volta roteante, con i costumi fantasiosi tra il clownesco e il giullaresco di Margherita Baldoni e il gioco di luci del light designer Alessandro Verazzi sulle musiche del compositore Zeno Gabaglio, in scena si consuma un momento di gioco e spensieratezza.
DURATA: 2 ore e 45 minuti più intervallo
INFO. Piccolo Teatro Strehelr, Largo Greppi 2. Tel. 02.21126116 – www.piccoloteatro.org
Dal 14 al 26 novembre
ORARI: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.
PREZZI: platea 40 euro, balconata 32 euro
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bar del Piccolo Teatro Strehler
L’aperitivo è possibile. Il servizio è professionale, e si offrono anche panini e toast oltre alla combinazione vino, patatine e noccioline (6 euro). Il Teatro Strehler però non è il luogo migliore per godersi un aperitivo pre spettacolo. Essendo infatti il bar molto vicino alla sala, è possibile accedervi solo quando questa viene aperta al pubblico. Inoltre non ci sono tavolini con sedie, si può stare solo al bancone o su tavoli alti per appoggiare il bicchiere. Ad ogni modo siamo a due passi da Corso Garibaldi dove non manca la scelta di luoghi per aperitivo e cena.
Indirizzo: Largo Greppi, 1, 20121 Milano
Dumpling Mywei
Perfetto se cercate un posto poco dispendioso, allegro, semplice ma curato nei dettagli (ad esempio è quasi perfettamente accessibile). Locale quindi piccolo ma completo, si trova davvero a pochi metri dalle gradinate che portano al Teatro Strehler. Prima, 8 anni fa, qui c’era solo un bar, gestione cinese. Da due anni e mezzo la stessa famiglia ha convertito la sala in una piccola ravioleria cinese — o dumpling bar, per dirla all’Inglese. Il nome fonde il termine cinese Meiwèi — il cui significato è “delizioso” — con l’espressione inglese My way, a modo mio. Un luogo gestito e frequentato da giovani, per gustare, prima o dopo spettacolo, ravioli cinesi freschi preparati secondo l’antica tradizione, ma ogni volta sempre diversi. Aperti tutti i giorni dalle 11:30 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 23:30.
Bistrot Degustazione alla Casa degli Artisti
Ospitalità perfetta al Bistrot “Degustazione” nella Casa degli Artisti: arriviamo tardi, senza prenotazione e a cucina quasi chiusa, ma si dimostrano comunque disponibili ad accoglierci. Prendiamo una buona tartar con un bicchiere di vino. Il locale è ampio, spazioso, con una parte in esterno. Esiste anche una terrazza dove si può mangiare, e il servizio è cortese, l’ambiente abbastanza famigliare, di persone che conoscono già il posto. Del resto il locale nasce in una struttura storica per Milano quale la Casa degli artisti, fondata nel 1908 come residenza per pittori e scultori e sovvenzionata dalla famiglia Bogani, mecenati milanesi. E’ poi diventata una casa occupata dagli anni ’70-’90 fino al restauro, voluto dal Comune e conclusosi nel fatidico febbraio2020. A causa del Covid 19 ha dovuto immediatamente richiudere: oggi per tutti, non solo per artisti, la Casa è un luogo d’incontro, e anche il Bistrot fa la sua parte per rendere la struttura accogliente sotto ogni punto di vista. La gestione è affidata a Future Fond, “affezionati al futuro”, impresa fondata da Lorenzo Castellini che “sviluppa progetti e reti in ottica di rigenerazione urbana”, in cui la campagna entra in città. Infatti, affacciato sul giardino pubblico Pippa Bacca, lo spazio “Degustazione” si distingue per il vivaio di erbe spontanee, aromatiche e officinali da ammirare e gustare sul posto. I tavoli all’aperto, sempre del Bistrot, valorizzano il fatto che la Casa degli Artisti sia un luogo di connessioni per tutti. Info. www.casadegliartisti.net, per prenotazioni via WhatsApp: 3427992990
Indirizzo: Corso Garibaldi 89/A o con ingresso da via Tommaso da Cazzaniga
Telefono: 3427992990
Website: https://degustazione.org
La Libera
Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile inglese, apre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il Liberato. Il menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.
Pandenus Bistrot
Chissà se Ramazzotti ci è andato da quando il suo ex Resentin, il locale in via Mercato 24, è stato rilevato nel 2018 dalla società Hotel Pandenus, controllata a sua volta dalla holding Bretzel proprietaria del marchio fondato da Filippo Lecardane. Il Resentin aveva chiuso nel 2014, ma Ramazzotti era rimasto proprietario dei muri cedendo l’attività a Crocetta, il locale (di un suo amico) noto in città per i suoi veramente ottimi panini in corso di Porta Romana 67. Da quando la gestione è della catena che attualmente ha locali anche in Gae Aulenti, Melzi d’Eril, Largo La Foppa, piazza Vetra, corso Concordia e via Tadino, chiaramente ha perso un po’ dell’autenticità e del sapore del rapporto vero tra cliente e gestore. Si tratta più di un’amministrazione tecnica che sta molto, molto, troppo (?) attenta alle entrate più che a cercare una affiliazione con chi si reca nel locale. Al punto che, quando ci siamo andati, abbiamo perso ben due volte tempo a dimostrare che il gruppo non aveva intenzione di truffare il ristorante senza pagare alcune quote. Con foto e scannerizzazioni di scontrini, risalendo anche ad errori del locale (che una volta aveva stampato un prezzo superiore a quello effettivamente consumato) abbiamo dovuto dimostrare la nostra onestà di clienti. E perdipiu’ il controllo interno della sicurezza è totalmente assente: la seconda delle due sere in cui siamo andati al Pandenus di via Mercato una signora del nostro gruppo ha subito il furto della sua borsa. La gestione non ha dimostrato alcun interesse nell’aiutarla nella ricerca, ne’ si è assunta la minima responsabilità dell’accaduto. Come se il furto non fosse avvenuto nel loro locale. Ovviamente, data la sfiducia dimostrata verso di noi come ladri e, paradossalmente, il furto subito proprio da una persona del nostro gruppo, non torneremo mai più. Peccato, perché la cucina, che in via Mercato ha come chef Enrico Bartolini, propone buoni piatti di ricette tradizionali italiane. Compresa la pizza, il risotto giallo e pastasciutta di vario tipo. A prezzi che, tra l’altro, sono perfettamente nella norma per un locale del centro. Non viene neanche in mente di alzarsi senza pagare!
Indirizzo: via Mercato 24
Telefono: 028693391
Email: mercato@pandenus.it
Website: https://www.pandenus.it/it/store/pandenus-via-mercato-24/
Rovello18
E’ un locale che sfrutta il fatto che arrivino in prevalenza turisti stranieri. Noi, tutti milanesi o comunque abitanti a Milano, eravamo in quattordici per un pre-teatro (è molto vicino allo Strehler): abbiamo prenotato specificando che avremmo scelto antipasti o primi leggeri. Non abbiamo pagato alla romana: ho speso 20 euro per una ridicola porzione di minestrone freddo e due bicchieri di bianco. Allora: servizio veloce, cucina più che mediocre e soprattutto imbroglioni. Assurdo il prezzo pagato rispetto al piatto scelto e soprattutto alla irrisoria quantità che mi hanno servito (il corrispondente di un bicchier d’acqua pieno). La zona di Brera-Garibaldi è sempre più sgradevole per chi abita in città, troppo turistica.
Indirizzo: via Tivoli 2
Telefono: 0272093709
Email: rovello18@gmail.com
Website: https://www.rovello18.it/