Genio, Mozart, contro scorrettezza, Salieri: all’Elfo Puccini in scena l’eterno conflitto

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Gennaio 27, 2025

Da sinistra: Ferdinando Bruni e Daniele Fedeli in una scena di "Amadeus", credit @LailaPozzo
Da sinistra: Ferdinando Bruni e Daniele Fedeli in una scena di "Amadeus", credit @LailaPozzo

E non è detto il più forte risulti vincitore. Bravi Ferdinando Bruni e Daniele Fedeli nell'interpretazione dei due compositori, in uno spettacolo in cui la lingua è la vera protagonista

Mediocrità contro genio. Celebrità contro qualità. Competenza contro arte. Salieri contro Mozart. Ben è resa la durezza di questa lotta antica quanto eterna nello spettacolo Amadeus, dal 21 gennaio al 2 marzo al Teatro Elfo Puccini in prima Nazionale, dalla drammaturgia di Peter Shaffer, autore inglese contemporaneo (1926-2016), ottimamente tradotta da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia. Il testo ottenne un grande successo al National Theatre di Londra nel 1979 e, poco dopo, a New York, vincendo numerosi premi tra cui i Tony Award come miglior spettacolo. Adattato per il cinema nell’omonimo film di Miloš Forman, valse a Shaffer anche il Premio Oscar come migliore sceneggiatura non originale nel 1985: la drammaturgia è ispirata all’atto unico Mozart e Salieri di Aleksandr Sergeevic Puskin, del 1830, e racconta la rivalità, leggendaria quanto credibile, che si sviluppò tra i due compositori alla fine del XVIII secolo.

Dilungarsi tanto nella descrizione della drammaturgia non è tempo perso: in questo caso la parola è forse la parte più importante dello spettacolo. Musicale, calibrata, vivace e varia, risalta nell’ottima recitazione di Ferdinando Bruni, Salieri, e anche di Daniele Fedeli, di Tivoli, classe 1994. Quest’ultimo, nel ruolo di Mozart, in particolare colpisce per la sua bravura: non che superi Bruni, ma è molto efficace nel rendere la forza e l’energia di questo giovane compositore per cui la musica “avvicina il pubblico a Dio”.  Menzione speciale giovane talento al Premio Hystrio  2012, vince il Premio Tragos 2019 Attore Emergente per l’interpretazione di Christopher ne Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, di Simon Stephen, per la regia di Ferdinando Bruni ed Elio De Capitani, Produzione Teatro Elfo Puccini.

Quello che si consuma in scena è il lento omicidio di Salieri nei confronti di Mozart, il bambino prodigio che sembra poter rubare al musicista di Corte, il primo, ogni valore e notorietà. Negli eleganti costumi pensati da Antonio Marras un’intera comunità adornata di alte parrucche bianche assiste alla lecita, per Salieri, difesa della sua posizione: “nella fornace dell’arte la bontà conta niente”, sostiene. E infatti le prova tutte per danneggiare il suo rivale: sono coltellate alle spalle, o finti favori e appoggi che mirano all’opposto. Sulla scena essenziale e mutevole, di Marina Conti, Giancarlo Centola e Tommaso Serra, che con giochi di luci e ombre ricalca la possibilità di occultare molte verità pur di realizzare il proprio gioco, si svolge il tentativo di resistenza di un mediocre, Salieri, contro un genio, Mozart: e non c’è rivelazione nel dire che la sensibilità, la purezza e la ricerca dell’assoluto, perdono. Almeno nell’immediato.  

DURATA: 2 ore e 15 minuti

INFO. Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33, Milano

Tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021

ORARI: mart., merc., giov. e sab ore 20.30 | ven. ore 19.30 | dom ore 16

PREZZI: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Non solo Lesso

    Una sala relativamente piccola e una sotto, scendendo una scala di una decina di gradini massimo. Arredamento accogliente, predomina il legno scuro nei tavoli, i portabottiglie sparsi per il locale, cassettiere e credenze: la parola “tradizione” è la prima che salta in mente entrando da “Non solo lesso”, in via Redi angolo via Jan. Fuori folle di persone si rincorrono tra le vetrine di Buenos Aires, qui, nelle corte vie appena dietro il corso, si respira subito un clima accogliente e rilassato. Breker, il proprietario, viene dalle terre percorse dal fiume Brenta, in Veneto: una vera e propria oasi con paesaggi incantevoli, sia naturalmente che per la ricchezza di ville storiche, monasteri, chiese. Ecco che, nel suo ristorante, la cucina rispecchia tutte queste caratteristiche: una cucina verace, di ingredienti genuini e ricette di tradizione “che si trovano un po’ in tutto il nord Italia” dice Beker. Ecco quindi trionfare il lesso (o bollito, 26 euro per testina, lingua, guancia, coda, cappello di prete, biancostato, geretto, cotechino, gallina serviti con salsa verde, mostarda, rafano, senape), che dà il titolo al ristorante, ma anche da provare il brasato, cotto per più di 3 ore, con la puree (ottima, 20 euro). Se i secondi trionfano (spezzatino, polpettone, cinghiale, straccetti ad esempio, sui 18, più cotoletta o ossobuco alla milanese 26 e 25 euro), da provare, tra i primi, la crema di zucca, 10 euro, i ravioli valtellinesi o le caramelle alla piacentina, 13.

    Indirizzo: via Redi angolo via Jan

    Telefono: 0236533440

    Website: http://www.nonsololesso.it/

  • Bistro Olinda

    Propone piatti semplici, da poter consumare se necessario in poco tempo, anche vegetariani e vegani, oltre alle nuove interpretazioni di classici della gastronomia italiana o le incursioni di ricette etniche. I dolci sono fatti in casa, la scelta di vini provenienti da piccoli produttori regionali. Olinda è un progetto collettivo nato nel 1996 con l’obiettivo di superare l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano per ricostruire accessi ai diritti di cittadinanza di persone con problemi di salute mentale.

    Indirizzo: Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano

    Website: https://www.olinda.org

  • Litle Italy

    Proprio alle spalle del teatro, a tre minuti di distanza, è una trattoria che fa parte di una catena di locali sparsi tra Milano e l’hinterland. Ma la conduzione risulta familiare, cordiale ed efficiente. Ambiente semplice, due piani di sale e salette arredate con gusto semplice e senza il diffuso show off meneghino. Piatti frutto del mix di culture gastronomiche della casa, cilentane, toscane e salentine, con un pizzico di Basilicata ( i peperoni cruschi) offre una gamma di gustose pizze, fritti, fiori di zucca ripieni, melanzane imbottite, carni e pesce… ma non manca il tocco lombardo con l’immancabile risotto e la cotoletta orecchio di elefante (pure in versione imbottita con mortadella e altro). Prezzi intorno ai 20-25 euro , calice di vino o birra compresi.

    Indirizzo: via Alessandro Tadino, 41

    Website: https://littleitalymilano.com/

  • Ristorante Batong

    Una sala abbastanza piccola a pochi minuti dal Teatro Elfo Puccini. Si trova in Galleria Buenos Aires 14, ma da un lato si affaccia su strada con ampie vetrate. Un gruppo di giovani camerieri, ragazze e ragazzi, simpatici. Tanti clienti cinesi, segno che la cucina è autenticamente asiatica. Infatti il Ristorante Batong è un unicum tra i locali che propongono piatti orientali a Milano: il menù qui è di piatti provenienti dallo Yunnan, regione nell’estremo sud ovest della Cina. Confina con Vietnam, Laos, Birmania e Tibet: ecco perchè si possono gustare qui ricette innovative oltre ai classici involtini primavera o ravioli al vapore (pur presenti). Imperdibili ad esempio gli spaghetti di riso in brodo piccante con carne di maiale macinata (10 euro). Molti sono i piatti con carne, meno di pesce e c’è anche una scelta di ricette vegetariane.

    Chiuso al mercoledì

    Indirizzo: Galleria Buenos Aires 14

    Telefono: 022043712

    Email: ristorante.batong@gmail.com

  • Rosy e Gabriele

    Troverete la storica pizzeria degli attori e persone dello spettacolo. I due originari fondatori del ristorante (Rosy e Gabriele) ora sono in pensione, ma 11 anni fa, hanno lasciato il locale a chi già lavorava con loro da 37 anni. Qui la cucina è aperta fino a tardi (il ristorante chiude all’1), in un ambiente movimentato, allegro e in cui lavorano veri professionisti del servizio ai tavoli, da sempre in sala con camicia bianca e papillon nero. Gestiscono l’arrivo di clienti con o senza prenotazione con maestria e simpatia. Si possono mangiare classici piatti milanesi come risotto o cotoletta, ma la specialità è la pizza, presente in varie ricette. Sarete serviti in un’unica sala da pranzo conviviale dal sapore anni ’70-’80, come il paniere d’altri tempi che contiene amaretti, dolcetti alle mandorle e caramelline al limone o alla menta che viene servito a fine pasto se si sceglie di non prendere il dolce.

    Indirizzo: Via Giuseppe Sirtori, 26, 20129 Milano

    Telefono: 0229525930

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