Uscire dal labirinto sulle ali dell’affetto
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Novembre 24, 2024
All'Elfo Puccini la drammaturgia di Tindaro Granata riflette sull'autismo con conoscenza e sensibilità. Prima dello spettacolo un’attrice o un attore della compagnia propone una fiaba a cui è legato
La scena è aperta, anche se buia: tutto si svolge agli occhi dello spettatore, senza quinte. Il dramma è complesso, si tratta un argomento oscuro, nodoso e che provoca un inconcepibile necessità di acquisire delle competenze che superano la tradizionale difficoltà del diventare nuovi genitori: concepire un bambino autistico. Fino all’8 dicembre al Teatro Elfo Puccini è in scena Dedalo e Icaro, dalla drammaturgia di Tindaro Granata per la regia di regia Giacomo Ferraù e Francesco Frongia.
La storia è semplice: una coppia giovane concepisce un bambino, Giulia Viana interpreta la madre e Enzo Curcurù il padre. Dopo i primi mesi si accorgono che qualcosa non sembra andare per il verso giusto: Giacomo, il Ferraù, mirabile nella resa della condizione di un bambino autistico, incarica inconsapevolmente ma indelebilmente i suoi genitori di prendersi in carico la sua malattia. La grande sensibilità di Giacomo e i suoi abbracci immediati, la sua necessità continua di carezze e affetto sono la garanzia attraverso la quale il padre sogna, infondo, di portare questo bambino a condurre una vita il più possibile vicina alla normalità. La scienza, la ricerca, i medici, sono la parallela attenzione che la madre rivolge a suo figlio. Come anche la nascita del fratello di Giacomo, Libero Stelluti, pare come un’ulteriore prova della coppia per garantire a Giacomo una vita dopo la loro morte, una compagnia e uno stimolo.
Tentativi che i genitori usano per creare al loro Icaro delle ali per uscire dal labirinto in cui tutti e quattro si trovano: il fatto che lo spettacolo sia ispirato a questa leggenda fa capire che, per quanto forti le motivazioni dell’amore possano essere, le soluzioni appaiano lontane. Uno spettacolo di grande attenzione e sensibilità, recitato in modo autentico e che restituisce in modo convincente e appropriato le difficoltà in cui ogni parte si muove sotto l’ombra dell’autismo: Giacomo anzitutto, e poi i genitori, ma anche Libero, addossato di una responsabilità, occuparsi già ora e soprattutto in futuro del fratello. Una prigione da cui però nessuno dei protagonisti cerca di fuggire, nonostante i comprensibili momenti di rabbia e dolore. Nella lucidità con cui lo spettacolo guarda alla condizione autistica, insomma, forse infondo si vede una luce: uniti si può vincere. Se non la malattia, si può salvare l’affetto reciproco e la famiglia.
Ogni sera, prima dell’inizio di Dedalo e Icaro un’attrice o un attore della compagnia propongono al pubblico una Fiaba per anime ribelli: fiabe per adulti, scritte di Giulia Viana e Giacomo Ferraù, interpretate da Riccado Buffonini, Federica Carra ed Eugenio Fea, liberamente ispirate a Il Soldatino di Stagno di H. C. Andersen e al Pifferaio Magico dei fratelli Grimm. Nei weekend Fiabe per anime ribelli è in versione Young con lo spettacolo dedicato ad un pubblico dai 5 anni dal titolo Fate Madrine, Fauna, Flora E Serenella, liberamente ispirato a La bella addormentata di C. Perraultcon Ilaria Longo.
DURATA: Dedalo e Icaro: 1 ora e 15 minuti
DURATA: Fiaba per anime ribelli: 30 minuti circa
Teatro Elfo Puccini, sala Fassbinder, corso Buenos Aires 33, Milano
INFO: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021
ORARI: da martedì a venerdì ore 21.00 | sabato ore 19.30 | domenica ore 16.30
PREZZI: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50. Prezzi per le fiabe: posto unico 7 euro – abbonati Elfo Puccini 5 euro.
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bistro Olinda
Propone piatti semplici, da poter consumare se necessario in poco tempo, anche vegetariani e vegani, oltre alle nuove interpretazioni di classici della gastronomia italiana o le incursioni di ricette etniche. I dolci sono fatti in casa, la scelta di vini provenienti da piccoli produttori regionali. Olinda è un progetto collettivo nato nel 1996 con l’obiettivo di superare l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano per ricostruire accessi ai diritti di cittadinanza di persone con problemi di salute mentale.
Indirizzo: Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Website: https://www.olinda.org
Non solo Lesso
Una sala relativamente piccola e una sotto, scendendo una scala di una decina di gradini massimo. Arredamento accogliente, predomina il legno scuro nei tavoli, i portabottiglie sparsi per il locale, cassettiere e credenze: la parola “tradizione” è la prima che salta in mente entrando da “Non solo lesso”, in via Redi angolo via Jan. Fuori folle di persone si rincorrono tra le vetrine di Buenos Aires, qui, nelle corte vie appena dietro il corso, si respira subito un clima accogliente e rilassato. Breker, il proprietario, viene dalle terre percorse dal fiume Brenta, in Veneto: una vera e propria oasi con paesaggi incantevoli, sia naturalmente che per la ricchezza di ville storiche, monasteri, chiese. Ecco che, nel suo ristorante, la cucina rispecchia tutte queste caratteristiche: una cucina verace, di ingredienti genuini e ricette di tradizione “che si trovano un po’ in tutto il nord Italia” dice Beker. Ecco quindi trionfare il lesso (o bollito, 26 euro per testina, lingua, guancia, coda, cappello di prete, biancostato, geretto, cotechino, gallina serviti con salsa verde, mostarda, rafano, senape), che dà il titolo al ristorante, ma anche da provare il brasato, cotto per più di 3 ore, con la puree (ottima, 20 euro). Se i secondi trionfano (spezzatino, polpettone, cinghiale, straccetti ad esempio, sui 18, più cotoletta o ossobuco alla milanese 26 e 25 euro), da provare, tra i primi, la crema di zucca, 10 euro, i ravioli valtellinesi o le caramelle alla piacentina, 13.
Ristorante Batong
Una sala abbastanza piccola a pochi minuti dal Teatro Elfo Puccini. Si trova in Galleria Buenos Aires 14, ma da un lato si affaccia su strada con ampie vetrate. Un gruppo di giovani camerieri, ragazze e ragazzi, simpatici. Tanti clienti cinesi, segno che la cucina è autenticamente asiatica. Infatti il Ristorante Batong è un unicum tra i locali che propongono piatti orientali a Milano: il menù qui è di piatti provenienti dallo Yunnan, regione nell’estremo sud ovest della Cina. Confina con Vietnam, Laos, Birmania e Tibet: ecco perchè si possono gustare qui ricette innovative oltre ai classici involtini primavera o ravioli al vapore (pur presenti). Imperdibili ad esempio gli spaghetti di riso in brodo piccante con carne di maiale macinata (10 euro). Molti sono i piatti con carne, meno di pesce e c’è anche una scelta di ricette vegetariane.
Chiuso al mercoledì
Indirizzo: Galleria Buenos Aires 14
Telefono: 022043712
Email: ristorante.batong@gmail.com
Litle Italy
Proprio alle spalle del teatro, a tre minuti di distanza, è una trattoria che fa parte di una catena di locali sparsi tra Milano e l’hinterland. Ma la conduzione risulta familiare, cordiale ed efficiente. Ambiente semplice, due piani di sale e salette arredate con gusto semplice e senza il diffuso show off meneghino. Piatti frutto del mix di culture gastronomiche della casa, cilentane, toscane e salentine, con un pizzico di Basilicata ( i peperoni cruschi) offre una gamma di gustose pizze, fritti, fiori di zucca ripieni, melanzane imbottite, carni e pesce… ma non manca il tocco lombardo con l’immancabile risotto e la cotoletta orecchio di elefante (pure in versione imbottita con mortadella e altro). Prezzi intorno ai 20-25 euro , calice di vino o birra compresi.
Indirizzo: via Alessandro Tadino, 41
Website: https://littleitalymilano.com/
Rosy e Gabriele
Troverete la storica pizzeria degli attori e persone dello spettacolo. I due originari fondatori del ristorante (Rosy e Gabriele) ora sono in pensione, ma 11 anni fa, hanno lasciato il locale a chi già lavorava con loro da 37 anni. Qui la cucina è aperta fino a tardi (il ristorante chiude all’1), in un ambiente movimentato, allegro e in cui lavorano veri professionisti del servizio ai tavoli, da sempre in sala con camicia bianca e papillon nero. Gestiscono l’arrivo di clienti con o senza prenotazione con maestria e simpatia. Si possono mangiare classici piatti milanesi come risotto o cotoletta, ma la specialità è la pizza, presente in varie ricette. Sarete serviti in un’unica sala da pranzo conviviale dal sapore anni ’70-’80, come il paniere d’altri tempi che contiene amaretti, dolcetti alle mandorle e caramelline al limone o alla menta che viene servito a fine pasto se si sceglie di non prendere il dolce.
Indirizzo: Via Giuseppe Sirtori, 26, 20129 Milano
Telefono: 0229525930
2 commenti
Cecilia
Bello spettacolo, sono andata per il piacere di partecipare senZa pregiudizi sulll’argomento; è stato affrontato con delicatezza, a momenti triste e più volte ci siamo trovati a ridere. Gli attori bravissimi, calati nella parte in modo veritiero. Sono uscita contenta di averlo visto e ritengo, più vicina a Famiglie che si trovano ad affrontare quotidianamente l’autismo.
Luisa Cesaris
Uno spettacolo unico e toccante.
Secondo il mio parere, un argomento così doloroso e difficile che coinvolge l’intera famiglia viene trattato con estrema delicatezza e potenza nello stesso momento.
Durante lo spettacolo si alternano momenti di speranza e di difficoltà, di amore e di odio.
Ci fa immergere nelle difficoltà e nell’amore che una famiglia prova quando all’interno della stessa vi è una persona autistica.
Gli attori sono tutti e proprio dico tutti super bravissimi.
Ognuno a suo modo ha trasmesso molta emozione.
Ho avuto la fortuna di essere in prima fila e di essermi sentita parte dello spettacolo.
Non si poteva che uscire che con le lacrime e un grosso nodo alla gola.
Direi che il messaggio è stato assolutamente trasmesso e arrivato a segno nel cuore.
Ho anche molta apprezzato il discorso finale dell’attore che ha chiesto che gli spettatori scrivessero qualcosa a proposito di quello che avevano visto e soprattutto secondo me vissuto.
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