“Regredior” al Teatro Out Off, per un Testori inedito e commuovente
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Marzo 10, 2023
Una produzione che è parte delle celebrazioni per il centenario dalla nascita dell'artista di Novate: scritto in ospedale prima di morire, per la prima volta va in scena un testo che mostra la forza della dignità
Già solo il testo è un’opera d’arte: ascoltare Roberto Trifirò, attore e regista del Teatro Out Off, diplomato alla Scuola del Piccolo Teatro, mentre recita Regredior significa abbandonarsi alla musicalità delle parole, di Giovanni Testori. Da ieri, 9 marzo, fino al 2 aprile al Teatro Out Off è in scena il romanzo del 1992 rimasto a lungo inedito e finora mai rappresentato sulla scena. Testori lo finì nella sua camera di ospedale al San Raffaele, dove morirà nel 1993. Sarà pubblicato solo 20 anni dopo. Trifirò è un interprete di grande efficacia, convince pienamente nella sua resa del complicato protagonista testoriano. E’ lui anche l’autore della delicata e rispettosa resa drammaturgica del romanzo, e cura la regia del suo stesso spettacolo.
Il Teatro in via Mac Mahon 16 sceglie proprio “Regredior” come produzione per accompagnare il ricco calendario di eventi e produzioni che accompagnano la mostra “Fotoromanzo Testori. Immagini di una vita” a Casa Testori in occasione del Centenario dalla nascita dell’artista (su Milanoateatro l’abbiamo recensita qui).
Perché una tale ritrosità nel diffondere il romanzo “teatrato”, come lo definiva lo stesso autore? Forse perché pubblicare o, più ancora, rappresentare questa storia significa entrare in un Testori sofferente dato il momento in cui scrive l’opera. In in cui, infatti, il protagonista, Torquato, un clochard lombardo, si racconta fino alla morte. Una scena, molto suggestiva, di Gianni Carluccio, in cui al centro figura una panca di legno come quelle delle chiese e, proprio in mezzo allo spazio, pende una croce di legno. Poco più in là una sedia, e per terra sparsi dei tozzi di pane. Tutto lo spazio scenico è circondato da una garza/tenda bianca, che copre anche le quinte, tanto che Trifirò, per entrare in scena, deve arrivare davanti al pubblico e salire sul palco: indossa pantaloni sbrindellati e sporchi, ma non manca di portare giacca e cravatta. Ecco che subito si mostra agli occhi degli spettatori un uomo dignitoso nella sua povertà, che vive consapevolmente, ma senza odio e rabbia verso la società. I racconti di Torquato portano il pubblico nei ricordi della madre, morta e con cui lui parla, o dei tempi del Beccaria in cui il capo dell’istituto lo costringeva a compiere atti sessuali verso di lui. Fino alla descrizione dei bassifondi di Milano, o delle zone vicino alla Centrale in cui Torquato non va volentieri, troppa violenza e crudeltà.
Non si capisce come possa essere rimasto buono, lui, eppure c’è una sorta di rassegnazione serena al destino che rende questo personaggio tremendamente forte e coraggioso: la sofferenza e la scarsità di mezzi non diventano mai un alibi per compiere il male. Passa le sue giornate “de cuntra al mur che poi l’è de marmu, della cà de Diu”, intendendo il Duomo di Milano. Una dignità che non è messa in discussione neanche dalla “pissa” dei passanti, che Torquato lecca: la confessione della miseria della sua vita che il protagonista rivolge al pubblico, mettendosi a nudo nella sua povertà, non fa che avvicinarlo a tutti gli uomini di cuore. Perché il dolore e le difficoltà accompagnano ognuno noi, la volontà di vivere in modo dignitoso e moralmente ineccepibile in ogni condizione è invece una scelta di nobiltà d’animo che in questo spettacolo, buio nelle scene e nei colori, illumina il cuore.
Il 13 marzo, ore 18.30, al Teatro Out Off, sempre nel calendario degli eventi per il Centenario, in collaborazione con Casa Testori si svolgerà l’incontro “Testori extra moenia. Un autore che sceglie di stare fuori dal centro”, a cura di Giuseppe Frangi, presidente di Casa Testori.
Informazioni
Teatro OUT OFF via Mac Mahon 16, Milano
Durata: 90 minuti
Orari: da martedì a sabato ore 19.30 – domenica ore 16.00
Contatti: 02-34532140, biglietteriaoutoff@gmail.com
Trasporti pubblici: M5 FERMATA CENISIO; TRAM 14; TRAM 12; AUTOBUS 78
Prezzo: Intero: 20 euro / Under26: 14 euro / Over65: 10 euro
www.teatrooutoff.it FB @teatrooutoff Instagram @teatrooutoff Linkedin @TeatroOutOff
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Lumiere
Nell’Out Off è presente un ampio e piacevole bar e ristorante. La gestione è cambiata e il ristorante ha riaperto a fine novembre scorso dopo quattro emsi di lavoro. Le migliorie sono nella maggiore accuratezza ed eleganza della sala, resta molto piacevole e di qualità la proposta dei piatti. L’aperitivo è giustamente semplice con buon vino, birra o cocktail a scelta e solo patatine, olive e poco altro (prima di entrare in sala il tempo raramente è sufficiente per consumare troppi piattini sfiziosi. Si finisce per avere fretta e non gustare alcunché). La cena per il dopo spettacolo invece consente di assaporare vari piatti tipici della cucina italiana, primi e secondi, a prezzi nella norma.
Indirizzo: Via Mac Mahon, 16, 20155 Milano
Telefono: 0249782503
La Rava e la Fava
Ottima trattoria piemontese di piccole dimensioni a pochi minuti dal teatro Out Off. Dalla Tartare di Fassone al Tartufo Nero (18 euro), ai Tajarin Piemontesi al Ragù (13 euro) o al burro e tartufo nero d’Alba (16 euro) state pur certi che passerete un’ottima serata. Accompagnata anche dalla cortesia del marito, milanese, della proprietaria (Clarissa, è lei la piemontese, non c’era quando siamo andati noi) e simpatia e l’eleganza dei camerieri, indiani
Indirizzo: Via Principe Eugenio, 28, 20155 Milano
Telefono: 0233602175