‘Hamlet’ al Piccolo Teatro, una tragedia umana coinvolgente e totalizzante

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Dicembre 17, 2022

Torna allo Studio Melato una produzione del Piccolo del 2021, con un straordinaria Federica Rosellini nel ruolo di Amleto

Solitamente quando vedo che uno spettacolo dura più di tre ore non sono sicura che entrando in teatro passerò dei bei momenti. Capita infatti di assistere a interminabili prove di maestria che vogliono elogiare soprattutto il regista, che paradossalmente, spesso, è l’unico non solo assente sulla scena, ma che anche in tutto il lavoro preliminare non si è sforzato fisicamente. E, dall’altra parte, far credere agli spettatori che più si affaticano e sforzano per restare seduti in poltrona e più sono davanti a un’opera di teatro d’arte è una grande menzogna. La ricerca è qualcosa di molto più declinabile e il tempo è soltanto un elemento scenico, ma dovrebbe dipendere solo da ciò che si ha urgenza di esprimere e dal modo che si vuole utilizzare per farlo. “Hamlet” di William Shakespeare, per la regia di Antonio Latella in scena al Piccolo Teatro Studio Melato ancora fino al 30 ottobre (dal I), dura in tutto 6 ore e 35 minuti (la prima parte 210 minuti compreso un intervallo di 20 e la seconda 125 compreso un intervallo di 15. Si possono anche vedere i due tempi separatamente in momenti diversi). Ho assistito anche a spettacoli di 7-8 ore e più, ma l’idea di entrare in teatro alle 14 per uscirne alle 21 era per me già una sfida.

È bastato poco per restare subito conquistata da questo “Hamlet”, produzione del Piccolo della scorsa stagione, nonché Premio Ubu come migliore spettacolo del 2021, che torna in scena ora: Federica Rosellini, trevigiana classe 1989, diplomata all’accademia del Piccolo e con vari master, corsi musicali anche di alti livelli e scuole di specializzazione tra cui con Latella, è Amleto. Non esce di scena neanche un secondo, e assume mille toni diversi nel viso, nel corpo e nella voce per esprimere la tragedia Secentesca di Shakespeare e ancora oggi avvertita come universale. Con i suoi movimenti, le sue espressioni, le sue parole, la Rosellini diventa un Amleto credibile e disperato senza perdere un frammento della sua femminilitàPremio Ubu 2021 come migliore attrice under 35, è proprio questo elemento di contrasto uomo-donna che forse avvicina di più lo spettacolo al pubblico, lo rende universale e unico. La sofferenza di un figlio, Amleto appunto, per la morte del padre, re di Danimarca, ucciso dallo zio Claudio con la complicità di Gertrude, regina e madre di Amleto, è una sofferenza che prescinde dalle categorie.

Hamlet
di William Shakespeare
traduzione Federico Bellini
drammaturga Linda Dalisi
regia Antonio Latella
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche e suono Franco Visioli
con Federica Rosellini, Anna Coppola, Michelangelo Dalisi, Francesca Cutolo, Fabio Pasquini, Francesco Manetti, Ludovico Fededegni, Stefano Patti, Andrea Sorrentino, Flaminia Cuzzoli
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Foto © Masiar Pasquali

Eppure lo spettacolo non conquista solo per l’ottima interpretazione della protagonista: è interpretato da un cast di dieci attori di diverse età, formazione e provenienza. A tutti loro viene affidato un testo, per la traduzione di Federico Bellini, che forse è il vero protagonista di tutto lo spettacolo. Gli attori infatti, sempre visbili anche se a tratti siedono in una parte della platea a loro riservata (ricordiamo che lo Studio è a forma circolare), trasformano la parola, la rendono comprensibile nella sua poesia, la rendono corpo, in giochi teatrali continui, scambi e complicità, anche col pubblico (che in alcune parti è chiamato ad interagire). Il tutto in una scenografia (di Giuseppe Stellato) che esiste ed è preponderante nel suo essere fatta di simboli e assumee un senso solo se utilizzata dagli attori. Tra cambi di scena e di abiti, per preparare i quali il pubblico esce dalla sala, si assiste ad un crescendo di disperazione che porta alla fine alla morte anche di Amleto. In tutta questa disperazione, però, lo spettacolo lascia dei margini per l’ironia e l’interazione diretta col pubblico: insieme ai vari intervalli sono escamotage che creano una forma di equilibrio nella resa dello spettacolo che appaga lo spettatore. Non siamo solo nella tragedia, i toni sono vari. Senza dimenticare anche le idee geniali, come l’uso dei costumi di scena storici per la regia di Strehler e Ronconi che arrivano nel secondo tempo trasportati su carrelli, che creano anche momenti di gradito stupore e meraviglia. Insomma, la vita è uguale per tutti, uomo o donna. E può anche essere tragica, ma è e sarà sempre composta da elementi molteplici, e non sempre tutti negativi.

Hamlet
di William Shakespeare
traduzione Federico Bellini
drammaturga Linda Dalisi
regia Antonio Latella
scene Giuseppe Stellato
costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
musiche e suono Franco Visioli
con Federica Rosellini, Anna Coppola, Michelangelo Dalisi, Francesca Cutolo, Fabio Pasquini, Francesco Manetti, Ludovico Fededegni, Stefano Patti, Andrea Sorrentino, Flaminia Cuzzoli
produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa Foto © Masiar Pasquali

Info: 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

Orari: da martedì a venerdì, ore 19.30 (I o II parte); sabato e domenica, ore 14 (integrale).

Lunedì riposo.

 Durata:

Prima parte 210 minuti compreso un intervallo di 20 minuti

Seconda parte 125 minuti compreso un intervallo di 15 minuti

Versione integrale 6 ore e 35 minuti, compresi due intervalli e un’ora di pausa tra la prima e la seconda parte

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Pandenus Bistrot

    Chissà se Ramazzotti ci è andato da quando il suo ex Resentin, il locale in via Mercato 24, è stato rilevato nel 2018 dalla società Hotel Pandenus, controllata a sua volta dalla holding Bretzel proprietaria del marchio fondato da Filippo Lecardane. Il Resentin aveva chiuso nel 2014, ma Ramazzotti era rimasto proprietario dei muri cedendo l’attività a Crocetta, il locale (di un suo amico) noto in città per i suoi veramente ottimi panini in corso di Porta Romana 67. Da quando la gestione è della catena che attualmente ha locali anche in Gae Aulenti, Melzi d’Eril, Largo La Foppa, piazza Vetra, corso Concordia e via Tadino, chiaramente ha perso un po’ dell’autenticità e del sapore del rapporto vero tra cliente e gestore. Si tratta più di un’amministrazione tecnica che sta molto, molto, troppo (?) attenta alle entrate più che a cercare una affiliazione con chi si reca nel locale. Al punto che, quando ci siamo andati, abbiamo perso ben due volte tempo a dimostrare che il gruppo non aveva intenzione di truffare il ristorante senza pagare alcune quote. Con foto e scannerizzazioni di scontrini, risalendo anche ad errori del locale (che una volta aveva stampato un prezzo superiore a quello effettivamente consumato) abbiamo dovuto dimostrare la nostra onestà di clienti. E  perdipiu’ il controllo interno della sicurezza è totalmente assente: la seconda delle due sere in cui siamo andati al Pandenus di via Mercato una signora del nostro gruppo ha subito il furto della sua borsa. La gestione non ha dimostrato alcun interesse nell’aiutarla nella ricerca, ne’ si è assunta la minima responsabilità dell’accaduto. Come se il furto non fosse avvenuto nel loro locale.  Ovviamente, data la sfiducia dimostrata verso di noi come ladri e, paradossalmente, il furto subito proprio da una persona del nostro gruppo, non torneremo mai più. Peccato, perché la cucina, che in via Mercato ha come chef Enrico Bartolini, propone buoni piatti di ricette tradizionali italiane. Compresa la pizza, il risotto giallo e pastasciutta di vario tipo. A prezzi che, tra l’altro, sono perfettamente nella norma per un locale del centro. Non viene neanche in mente di alzarsi senza pagare!

    Indirizzo: via Mercato 24

    Telefono: 028693391

    Email: mercato@pandenus.it

    Website: https://www.pandenus.it/it/store/pandenus-via-mercato-24/

  • Rovello18

    E’ un locale che sfrutta il fatto che arrivino in prevalenza turisti stranieri. Noi, tutti milanesi o comunque abitanti a Milano, eravamo in quattordici per un pre-teatro (è molto vicino allo Strehler): abbiamo prenotato specificando che avremmo scelto antipasti o primi leggeri. Non abbiamo pagato alla romana: ho speso 20 euro per una ridicola porzione di minestrone freddo e due bicchieri di bianco. Allora: servizio veloce, cucina più che mediocre e soprattutto imbroglioni. Assurdo il prezzo pagato rispetto al piatto scelto e soprattutto alla irrisoria quantità che mi hanno servito (il corrispondente di un bicchier d’acqua pieno). La zona di Brera-Garibaldi è sempre più sgradevole per chi abita in città, troppo turistica.

    Indirizzo: via Tivoli 2

    Telefono: 0272093709

    Email: rovello18@gmail.com

    Website: https://www.rovello18.it/

  • Bistrot Degustazione alla Casa degli Artisti

    Ospitalità perfetta al Bistrot “Degustazione” nella Casa degli Artisti: arriviamo tardi, senza prenotazione e a cucina quasi chiusa, ma si dimostrano comunque disponibili ad accoglierci. Prendiamo una buona tartar con un bicchiere di vino. Il locale è ampio, spazioso, con una parte in esterno. Esiste anche una terrazza dove si può mangiare, e il servizio è cortese, l’ambiente abbastanza famigliare, di persone che conoscono già il posto. Del resto il locale nasce in una struttura storica per Milano quale la Casa degli artisti, fondata nel 1908 come residenza per pittori e scultori e sovvenzionata dalla famiglia Bogani, mecenati milanesi. E’ poi diventata una casa occupata dagli anni ’70-’90 fino al restauro, voluto dal Comune e conclusosi nel fatidico febbraio2020. A causa del Covid 19 ha dovuto immediatamente richiudere: oggi per tutti, non solo per artisti, la Casa è un luogo d’incontro, e anche il Bistrot fa la sua parte per rendere la struttura accogliente sotto ogni punto di vista. La gestione è affidata a Future Fond, “affezionati al futuro”, impresa fondata da Lorenzo Castellini che “sviluppa progetti e reti in ottica di rigenerazione urbana”, in cui la campagna entra in città. Infatti, affacciato sul giardino pubblico Pippa Bacca, lo spazio “Degustazione” si distingue per il vivaio di erbe spontanee, aromatiche e officinali da ammirare e gustare sul posto. I tavoli all’aperto, sempre del Bistrot, valorizzano il fatto che la Casa degli Artisti sia un luogo di connessioni per tutti. Info. www.casadegliartisti.net, per prenotazioni via WhatsApp: 3427992990

    Indirizzo: Corso Garibaldi 89/A o con ingresso da via Tommaso da Cazzaniga

    Telefono: 3427992990

    Website: https://degustazione.org

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