Dal parrucchiere con delitto: e il pubblico diventa testimone
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Febbraio 12, 2024
Al Teatro Leonardo in scena lo spettacolo che da 10 anni sta riscuotendo successo in tutt'Italia per l'ottima interpretazione di Max Pisu, con Nino Formicola e un insuperabile cast
Tutti i 6 attori in scena al Teatro Leonardo dal 7 al 25 febbraio per Forbici & Follia sono davvero efficaci. Eppure probabilmente la resa non sarebbe la stessa senza Max Pisu, il comico legnanese noto per Zelig e varie partecipazioni tv (“Quelli del calcio”, “Controcampo”, Don Matteo” e molte altre), ma anche cinema e tanto teatro: la credibilità, nell’ironia e il gioco di ruolo, con cui interpreta il parrucchiere del centro di bellezza immaginato da Paul Portner, rendono effettivamente questo spettacolo un esempio del “teatro della spontaeità” propugnato dall’autore tedesco (1925-1984).
Quella allestita al Leonardo è la versione di dieci anni fa per la regia di Marco Rampoldi (che ha firmato anche la versione italiana con Gianluca Ramazzotti), milanese classe 1966 che ha in repertorio sia spettacoli per un vasto pubblico che di ricerca. Infatti di questo Forbici & Follia forse la caratteristica che salta più all’occhio è la scorrevolezza, la perfezione e l’equilibrio della macchina scenica: già mentre il pubblico prende posto, l’attività nella salone è cominciata. Max Pisu, lo choiffeur, con movimenti armonici e ariosi, si muove per il locale e già pettina i primi clienti. Arriva la shampista Samantha, Lucia Marinsalta, davvero efficace nel suo essere, apparentemente, “terra terra”: subito accende Spotify, balla mentre pulisce il locale e intona canzoni non gradite allo choiffeur, lava i capelli, sistema il negozio, entra e esce dallo sgabuzzino, siede qua e là un po’ annoiata se ci sono momenti di vuoto. Lo spettacolo comincia, e piano piano le luci si abbassano. Ecco gli altri clienti che arrivano: anzitutto Nino Formicola, il comico milanese noto come Zuzzurro nel duo Gaspare e Zuzzurro, che già aveva collaborato con Pisu ne La Cena dei cretini (stesso genere di brillante spettacolo, su Milanoateatro ne abbiamo parlato qui: https://milanoateatro.it/recensioni/al-leonardo-cretini-che-ribaltano-i-ruoli-e-fanno-emergere-le-verita-nascoste/): interpreta un cliente, almeno in apparenza. In realtà è il Commissario, ed è con lui, sempre in incognito, l’agente scelto, piuttosto improbabile, interpretato da Giorgio Verduci. Ecco chiedere un taglio anche l’antiquario Eddi Genovese, Giancarlo Ratti. Per ultima arriva la sofisticata moglie di un politico signora Shubert, Roberta Petrozzi. Che ci fanno un Commissario e un Agente dal parrucchiere? Forse erano lì per caso, o forse no: improvvisamente avviene un omicidio. La vittima è la vecchia pianista che vive al piano di sopra.
Se era già percettibile qualcosa di strano nell’aria di Forbici&Follia, ora l’atmosfera si fa scottante: il salone diventa territorio d’indagine. Il Commissario comincia gli interrogatori con un testimone alla volta (schiacciando nello sgabuzzino tutti gli altri), e ogni personaggio ha un alibi. La questione si fa spinosa: il commissario decide di interpellare il pubblico in quanto testimoni dell’assassino. Per uno spettacolo che in due ore e mezza riesce a coinvolgere, rilassare, divertire: risultati che non sarebbero possibili senza una squadra tanto affiatata e coordinata. Per di più in un continuo gioco di interazione e scambio tra attori e pubblico, al punto che le soluzioni del mistero possono essere ogni sera diverse.
Durata: 120 minuti
Teatro Leonardo, via Ampere 1
Orari: da martedì a sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30 – mercoledì 21 febbraio riposo
Prezzi: intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno)- € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO
Info e prenotazioni: www.mtmteatro.it, biglietteria@mtmteatro.it. Tel. 02.86.45.45.45
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
La Cuccuma
A pochi minuti a piedi dal Leonardo, è l’ideale per un dopo teatro e non solo perché la cucina chiude a Mezzanotte (e se ci sono gruppi possono anche proseguire), ma anche perché è un ristorante-pizzeria che esiste da 50 anni, e l’esperienza si percepisce subito: gentilezza e cortesia del personale, freschezza degli ingredienti per ricette ischitane-napoletane (del resto “cuccuma” è il nome della moka partenopea). Noi abbiamo assaggiato spigola al forno coi carciofi (per 2) e melanzane, e un fritto napoletano di antipasti. Più un bicchiere di vino (71 euro) Quando lo abbiamo provato c’era seduta affianco a noi una tavolata napoletana, come a conferma della qualità. L’architettura interna ricorda quella di una nave, e la conduzione è famigliare.
Indirizzo: Via Giovanni Pacini 26, 20131, Milano
Telefono: 022664945
Email: info@lacuccuma.it
Website: http://www.lacuccuma.it/
Al’Less
Una cucina di stile rustico e nutriente, con grande preferenza di piatti a base di carne e con la specialità del lesso (a partire dal bollito misto, con tutti i principali tagli di carne e tutte le salsine classiche come il bagnetto vedre piemontese, la mostarda, il rafano, la pearà veronese). Ma non aspettatevi lo stile di una cascina in campagna: arredi vintage scovati chissà dove, colori e luminosità del locale riportano alla peculiarità che rende il ristorante unico: come per il menù, si reinterpreta a tradizione in modo moderno e innovativo.
Baia Chia
Il primo pensiero che viene in mente mentre si è al Baia Chia, ristorante di cucina sarda in via Antonio Bazzini 37, è “qui tornerò”. Ambiente relativamente piccolo (meglio prenotare), una cinquantina di posti in due salette, in cui tutto è affidato alle mani di Donatella, campidanese, che gestisce con poche parole e molta attenzione. Con lei il figlio, un ragazzo intelligente e sensibile, curioso del mondo che ogni sera entra nel suo locale. D’altra parte chi scopre il Baia Chia sente di aver trovato non solo l’autentica cucina sarda, ma anche lo stesso spirito un po’ schivo, percettivo e aperto-ma-con-riserva dell’Isola. Abbiamo assaggiato (tra la prima volta e le altre in cui siamo tornati) un ottimo antipasto di calamaretti fritti, per passare ai culurgiones (ravioli al sugo di pomodoro ripieni di patate e menta), e poi il misto di antipasti sardi, la fregola (una sorta di cous cous in versione sarda), e come dessert, la classica seada (raviolo con formaggio fuso ricoperto di miele), accompagnata da un bicchiere di mirto. Da provare, poi, anche le cozze alla vernaccia e il frittino di calameretti. Non sono parchi nel versare vino, se lo prenderete al calice, consigliamo l’ottimo Vermentino di Gallura. Prezzi decisamente ragionevoli (sui 30 euro a testa).
Indirizzo: via Antonio Bazzini 37
Telefono: 022361131
Email: baiachiaristorante@hotmail.it
Trattoria Sole
Si chiama “Trattoria Sole” perché si scorge lo stabile che ora ospita il ristorante in questione in un fotogramma del film di De Sica “Miracolo a Milano” (del 1951): la scena è quella del raggio luce che scalda per pochi secondi la folla povera e infreddolita. Aarredi vintage cercati con cura e rigore, per sprofondare in quella Milano periferica di cui racconta il film, per gustare ricette della tradizione milanese ma non solo: fusilli al pesto, riso freddo con tonno e capperi, o fusilli con crema al radicchio rosso. Per passare al roast-beef con olio e rosmarino, o alla torta rustica con merluzzo, broccoli e zucchine. Insomma la tradizione lombarda si unisce a quella regionale italiana con spazio per tocchi di fantasia e ispirazioni da tutto il mondo.
Indirizzo: Via Carlo Valvassori Peroni, 41, 20133 Milano
Telefono: 022364182