Arte e teatro parlano a Dio, di Dio e con Dio: due esempi in questi giorni a Milano

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Novembre 7, 2024

Ippolita Baldini in "V'Angelo", credit @fabiozavatteri
Ippolita Baldini in "V'Angelo", credit @fabiozavatteri

Da questa sera al Teatro Martinitt va in scena "V'Angelo", da un'idea di Ippolita Baldini. Fino al 25 gennaio al Museo dei Cappuccini la mostra "San Francesco e le Stimmate: una visibile passione"

Gesù come un influencer. Sacrilegio? Dipende chi e come ne parla. Le Stimmate di San Francesco? Argomento poco noto ai più e non troppo diffuso dagli stessi francescani. Eppure pare che accomodare l’argomento spirituale nelle nostre vite oggi sia sempre più un bisogno, e a rivelarlo sono, come spesso accade, artisti e organizzatori d’arte, che attraverso il loro linguaggio (spettacolo, mostre, concerti, film) raccontano all’uomo se stesso e l’evoluzione del pensiero.

Due esempi a Milano proprio in questi giorni: da questa sera al Teatro Martinitt, via Pitteri 58, fino al 10 novembre è in scena V’Angelo, spettacolo nato da un’idea di Ippolita Baldini e prodotto dal Teatro degli Incamminati (Milanoateatro lo ha recensito qui: “V’Angelo”: donne sull’orlo di una crisi di Fede – Milano a Teatro). Dallo scorso 26 ottobre, fino al 25 gennaio, al Museo dei Cappuccini, via Kramer 5, è in corso la mostra San Francesco e le stimmate: una visibile passione, a cura di Rosa Giorgi, anche direttrice del Museo.

L’Arcangelo Gabriele appare a Maria, certo, ma qualora necessario comunica con supporto digitale. E si preoccupa di farle recapitare un Kit di Sopravvivenza (lo stretto necessario per le prime cure al neonato) dopo averle rivelato di essere incinta del Salvatore. E’ insomma un Paradiso attualizzato quello che va in scena al Martinitt, sempre che si possa aggiornare l’Eterno (da giovedì a sabato ore 21, domenica ore 18, www.teatromartinitt.it. Tel. 02-36580010, whatsapp 338.8663577, info@teatromartinitt.it). Il testo, di Ippolita Baldini e Simone Toni, anche regista, con la consulenza di Simone Faloppa, attore, dramaturg e story teller, è una sorta di schizzo su alcune delle donne nel Vangelo, vedendole in cosa sono state e come possono essere rilette queste figure oggi. Maria, interpretata dalla Baldini, Francesca Porrini nel ruolo di Maria Maddalena e la Samaritana, Federica Castellini. Attraverso la lettura che viene restituita nello spettacolo il Sacro è un tema commestibile e comprensibile, questo sembrano dirci le attrici. E così, tra supporti digitali e video, in scena si ripercorrono momenti della vita d Gesù, per arrivare a dire che sì, l’Eterno si attualizza, o meglio è sempre contemporaneo: con tono leggero, a volte spiritoso, pur mantenendo la sua funzione etica e catartica, propria del teatro, la commedia porta in scena il mondo problematico, ingarbugliato ed enigmatico ma con una prospettiva verso il futuro, vuole aprire apre alla speranza. “Nell’arte e nella letteratura, il tema biblico è stato ampiamente affrontato -dice la Baldini-, da Michelangelo nella Cappella Sistina fino ad arrivare a De Andrè nel suo album “la Buona Novella”. Anche nel teatro grandi autori e interpreti si sono confrontati con questi testi sacri: Dario Fo, Testori, Troisi… Noi con molta umiltà, coraggio e divertimento abbiamo deciso di prendere le vicende del Vangelo attraverso il punto di vista delle donne, le figure femminili del Nuovo Testamento”. E di parlare a tutti, credenti, religiosi, e non. Fino alla scena conclusiva, che regala una comunione commuovente nella sua intimità e semplicità.

Anche San Francesco era un comunicatore. Eppure delle sue stimmate non volle dire alcunché: “accadde due anni prima della morte” dice Rosa Giorgi, direttrice del Museo dei Cappuccini di Milano e curatrice della mostra che approfondisce appunto l’argomento delle stimmate di San Francesco. Che “col tempo diventa un tema, ma mai un esercizio di stile”, come specifica ancora la curatrice. Ogni opera in mostra accentua un dettaglio diverso: dalla tavola di Niccolò e Pietro Gerini, Trinità con San Francesco e Santa Maria Maddalena, del 1380-85, proveniente dalla Galleria dell’Accademia di Firenze, fino alla Madonna e San Giovannino adorano il Bambino, tavola di Biagio d’Antonio Tucci del XV secolo, raro dipinto in prestito dalla Fondazione Cariparma. Presenta sullo sfondo l’immagine di San Francesco che riceve la stigmatizzazione, mentre in primo piano si vede la Madonna in adorazione del Bambino. In mostra anche un’incisione di Francesco Villamena (Assisi, 1566-Roma, 1625) datata 1597 proveniente dal Museo Francescano di Roma. È una copia dalla grande pala di Federico Barcci (Urbino 1535-1612) che ritrae San Francesco che riceve le stimmate.

Biagio d’Antonio Tucci, Madonna e San Giovannino adorano il Bambino credit@FondazioneCariparma

La mostra si inserisce nei festeggiamenti per il centenario francescano: organizzata dai Beni Culturali Cappuccini onlus, e promossa da Provincia di Lombardia dei Frati Minori Cappuccini, è parte del più vasto progetto Frate Francesco 2023-2026 che, su iniziativa di Fondazione Terra Santa, coinvolge le famiglie francescane della Lombardia e vari enti correlati per le celebrazioni dei diversi ottavi centenari francescani dal 2023 al 2026 in Lombardia.

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