“V’Angelo”: donne sull’orlo di una crisi di Fede

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Gennaio 16, 2024

Da sinistra Francesca Porrini, Federica Castellini e Ippolita Baldini. Credit @fabiozavatteri
Da sinistra Francesca Porrini, Federica Castellini e Ippolita Baldini. Credit @fabiozavatteri

Da un'idea di Ippolita Baldini al Teatro Oscar lo spettacolo, comico e che invita a riflettere nello stesso tempo, restituisce il significato biblico ed evangelico di Maria, Maria Maddalena e la Samaritana. Il tema del sacro è affrontato in modo attuale e vicino a noi

L’Arcangelo Gabriele appare a Maria, certo, ma, qualora necessario, comunica con supporto digitale. E si preoccupa di farle recapitare un Kit di Provvidenza (lo stretto necessario per le prime cure al neonato) dopo averle rivelato di essere incinta del Salvatore. E’ insomma un Paradiso attualizzato quello che va in scena in V’Angelo dal 16 al 21 gennaio al Teatro Oscar (Una conversazione con Giacomo Poretti, tra i fondatori e direttori della sala in via Lattanzio, per conoscere le novità della stagione in arrivo al Teatro Oscar – Milano a Teatro, spettacolo in prima nazionale che Milanoateatro ha visto in anteprima, produzione Teatro de Gli Incamminati), sempre che si possa aggiornare l’Eterno.

Da un’idea di Ippolita Baldini, Maria in scena, e Simone Toni, anche regista, lo spettacolo è una sorta di schizzo su alcune delle donne nel Vangelo, vedendole in cosa sono state e come possono essere rilette queste figure oggi. Con la Baldini, ecco Francesca Porrini nel ruolo di Maria Maddalena e Federica Castellini è la Samaritana. Insieme hanno costruito il testo drammaturgo a partire dall’idea della Baldini: quali sarebbero le qualità oggi che renderebbero Maria “la prescelta”? Cosa significa essere “piena di grazia” oggi, e come si accoglierebbe la parola di un angelo? Maria Maddalena è stata liberata da sette demoni, chi sono oggi? Da cosa è stata liberata? Perché Gesù l’ha scelta per il suo viaggio? Era davvero pazza o semplicemente non compresa dalla società? attraverso la lettura che viene restituita il Sacro è un tema commestibile, questo sembrano dirci le attrici. E allontanarsi da Dio per una difficoltà di comprensione è un alibi: è Lui che ci viene a cercare.

Ippolita Baldini in "V'Angelo", credit @fabiozavatteri
Ippolita Baldini in “V’Angelo”, credit @fabiozavatteri

E così, in una scena spoglia, in cui domina una panchina, tra i supporti digitali e i video anche utilizzati, si ripercorrono momenti della vita di Gesù: che oggi sarebbe considerato una star, o un influencer, data la folla di fedeli che lo seguono ovunque (followers?). Per arrivare a dire che sì, l’Eterno si attualizza, o meglio è sempre contemporaneo.

Uno spettacolo che si rivolge a tutti, credenti e non: con tono leggero, a volte spiritoso, pur mantenendo la sua funzione etica e catartica, che è propria del teatro stesso, la commedia porta in scena il mondo enigmatico della Fede, ma con una prospettiva che vuole aprire apre alla speranza, anche proprio grazie a questa figura “aggiornata” (e quindi più vicina a noi) di Gesù e tutto il mondo biblico. “Nell’arte e nella letteratura il tema biblico è stato ampiamente affrontato -dice la Baldini-, da Michelangelo nella Cappella Sistina fino ad arrivare a De Andrè nel suo album ‘La Buona Novella’. Anche nel teatro -continua- grandi autori e interpreti si sono confrontati con i Testi Sacri: Dario Fo, Testori, Troisi. Noi, con molta umiltà, coraggio e divertimento, abbiamo deciso di guardare le vicende del Vangelo attraverso il punto di vista delle figure femminili del Nuovo Testamento”. Fino alla scena conclusiva, che regala una comunione commuovente nella sua intimità e semplicità.

Info. 16-21 gennaio

Teatro Oscar deSidera, via Lattanzio 58/a

Biglietti: intero 22€/ ridotto 16€/ speciale 10€ in abbonamento

www.oscar-desidera.it, info@oscar-desidera.it, tel. 334-8541004

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Antidoto Bistrot- Lucanda di una giapponese

    A catturare la mia attenzione è stato il nome: “Antidoto Bistrot, Lucanda di una giapponese”. Arrivata in via Ennio 6, a cinque minuti a piedi dal Teatro Oscar, zona Fondazione Prada, ho presto capito che non mi ero sbagliata: il locale si è rivelato tradizionale e innovativo, un po’ come invita a pensare il nome. E così si chiama Antidoto perché si propone come appunto un antidoto allo stress della città, Lucanda di una giapponese “per unire le nostre due metà”, ovvero quella di Luca e Kinu, romagnolo lui, giapponese lei: “ci siamo conosciuti lavorando insieme nella ristorazione -racconta Luca-. Poi abbiamo deciso di aprire il nostro locale”. Che è un semplice e raffinato giardino d’inverno, riscaldato anche con stufe a vista. Quando la stagione è fredda il tetto è ovviamente chiuso, “in estate apriamo tutto si vedono le bellissime terrazze che si affacciano qui”. La specialità sono i rolls, ottimi: “abbiamo tagliato molte ricette perché in cucina c’è Kinu, e questo per i giapponesi è uno scandalo: le donne in Giappone non possono cucinare”. Del resto il motto del locale è “un battito d’ali può diventare tempesta”, un invito a osare nella vita.  La cantina è ricca di vini, ma si trova anche birra. Il locale è frequentato anche da giapponesi, e da gente della moda. Prezzi medio alti, ma per il servizio offerto è un prezzo più che onesto. Si può fare anche solo aperitivo. Info. info@antidotobistrot.it

    MCB

     

    Indirizzo: Via Ennio 6

    Telefono: 3349891385

    Email: info@antidotobistrot.it

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