Al Piccolo Teatro Grassi Lino Guanciale decide di affrontare la Storia del XX secolo: almeno non legga in scena

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Marzo 27, 2023

"Europeana" è diretto e interpretato dall'attore abruzzese classe 1979: nonostante la brillante e articolata carriera del giovane noto come il Commissario Ricciardi su Rai1, questo spettacolo deve ancora perfezionarsi

Probabilmente Michelangelo Pistoletto potrebbe chiedere i diritti per la scenografia di “Europeana”, al Piccolo Teatro Grassi ancora fino al 2 aprile (dal 21 marzo): l’idea della montagna di vestiti che si staglia infondo e centro alla scena ricorda inesorabilmente la Venere degli stracci dell’artista del Terzo Paradiso (e in mostra in questi giorni a Palazzo Reale). Invece la scenografia è di Gianluca Sbicca, e fa da sfondo all’interpretazione di Lino Guanciale, che è anche regista del monologo che si rifà a “Europeana”, il libro di Patrik Ourednik, autore ceco: come il racconto a singhiozzi dello scrittore di Praga (che fu escluso dall’Università per “non conformità ideologica”) è una sorta di puzzle appena gettato sul tavolo e da comporre, in cui ogni tessera è un tratto della multiforme storia del XX secolo, così Guanciale passa con disinvoltura dall’uso dei gas nelle trincee della Grande Guerra all’invenzione del reggiseno, dallo sbarco in Normandia alla comparsa di frigoriferi e asciugacapelli, dai Campi di concentramento ai Gulag (per fortuna li cita, anche se si sofferma abbastanza poco rispetto a ciò che ci sarebbe da dire sul tema). Il tutto accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Marko Hatlak alla fisarmonica.

Ecco quindi che forse la cima di magliette accumulate vuole evocare la multiformità delle storie e vite che hanno popolato il “secolo breve”, il 1900, con una strizzata d’occhio agli sbarchi di immigrati che caratterizzano questi ultimi anni e mesi. Passi anche il richiamo scenografico all’opera di un artista vivente, rimane che lo spettacolo, nonostante la rilevanza dei temi che affronta, abbia un che di scolastico e di già visto.

Guanciale in scena legge, per tutto lo spettacolo: l’idea di portare “Europeana” in teatro è sua. Il libro è composto da 148 pagine. Di mestiere fa l’attore. Ci voleva molto ad impararlo a memoria? Peraltro recita utilizzando un tono simile alla filastrocca, che in certi momenti è davvero superfluo. E pensare che si parla di disinformazione, di censura, dell’importanza della memoria (appunto): bisognerebbe arrivare più preparati per decidere di affrontare certi argomenti. Efficaci alcune trovate, da elaborare maggiormente, come quella del burattino che, sempre Guanciale, fa parlare. E Hatlak fa la sua parte, è un interessante commento sonoro alle parole di Guanciale. Talvolta dialogano anche in sloveno, la lingua del musicista. Nel complesso, però, lo spettacolo risulta ancora da sviluppare, da rendere più incisivo e coraggioso.

Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Lunedì riposo.

Durata: 80′ senza intervallo

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org                                          

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • La Libera

    Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile ingleseapre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il LiberatoIl menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.

    Indirizzo: Via Palermo, 21, 20121 Milano

    Telefono: 028053603

    Website: https://lalibera.it/it/menu/

  • Pandenus Bistrot

    Chissà se Ramazzotti ci è andato da quando il suo ex Resentin, il locale in via Mercato 24, è stato rilevato nel 2018 dalla società Hotel Pandenus, controllata a sua volta dalla holding Bretzel proprietaria del marchio fondato da Filippo Lecardane. Il Resentin aveva chiuso nel 2014, ma Ramazzotti era rimasto proprietario dei muri cedendo l’attività a Crocetta, il locale (di un suo amico) noto in città per i suoi veramente ottimi panini in corso di Porta Romana 67. Da quando la gestione è della catena che attualmente ha locali anche in Gae Aulenti, Melzi d’Eril, Largo La Foppa, piazza Vetra, corso Concordia e via Tadino, chiaramente ha perso un po’ dell’autenticità e del sapore del rapporto vero tra cliente e gestore. Si tratta più di un’amministrazione tecnica che sta molto, molto, troppo (?) attenta alle entrate più che a cercare una affiliazione con chi si reca nel locale. Al punto che, quando ci siamo andati, abbiamo perso ben due volte tempo a dimostrare che il gruppo non aveva intenzione di truffare il ristorante senza pagare alcune quote. Con foto e scannerizzazioni di scontrini, risalendo anche ad errori del locale (che una volta aveva stampato un prezzo superiore a quello effettivamente consumato) abbiamo dovuto dimostrare la nostra onestà di clienti. E  perdipiu’ il controllo interno della sicurezza è totalmente assente: la seconda delle due sere in cui siamo andati al Pandenus di via Mercato una signora del nostro gruppo ha subito il furto della sua borsa. La gestione non ha dimostrato alcun interesse nell’aiutarla nella ricerca, ne’ si è assunta la minima responsabilità dell’accaduto. Come se il furto non fosse avvenuto nel loro locale.  Ovviamente, data la sfiducia dimostrata verso di noi come ladri e, paradossalmente, il furto subito proprio da una persona del nostro gruppo, non torneremo mai più. Peccato, perché la cucina, che in via Mercato ha come chef Enrico Bartolini, propone buoni piatti di ricette tradizionali italiane. Compresa la pizza, il risotto giallo e pastasciutta di vario tipo. A prezzi che, tra l’altro, sono perfettamente nella norma per un locale del centro. Non viene neanche in mente di alzarsi senza pagare!

    Indirizzo: via Mercato 24

    Telefono: 028693391

    Email: mercato@pandenus.it

    Website: https://www.pandenus.it/it/store/pandenus-via-mercato-24/

  • Bistrot Degustazione alla Casa degli Artisti

    Ospitalità perfetta al Bistrot “Degustazione” nella Casa degli Artisti: arriviamo tardi, senza prenotazione e a cucina quasi chiusa, ma si dimostrano comunque disponibili ad accoglierci. Prendiamo una buona tartar con un bicchiere di vino. Il locale è ampio, spazioso, con una parte in esterno. Esiste anche una terrazza dove si può mangiare, e il servizio è cortese, l’ambiente abbastanza famigliare, di persone che conoscono già il posto. Del resto il locale nasce in una struttura storica per Milano quale la Casa degli artisti, fondata nel 1908 come residenza per pittori e scultori e sovvenzionata dalla famiglia Bogani, mecenati milanesi. E’ poi diventata una casa occupata dagli anni ’70-’90 fino al restauro, voluto dal Comune e conclusosi nel fatidico febbraio2020. A causa del Covid 19 ha dovuto immediatamente richiudere: oggi per tutti, non solo per artisti, la Casa è un luogo d’incontro, e anche il Bistrot fa la sua parte per rendere la struttura accogliente sotto ogni punto di vista. La gestione è affidata a Future Fond, “affezionati al futuro”, impresa fondata da Lorenzo Castellini che “sviluppa progetti e reti in ottica di rigenerazione urbana”, in cui la campagna entra in città. Infatti, affacciato sul giardino pubblico Pippa Bacca, lo spazio “Degustazione” si distingue per il vivaio di erbe spontanee, aromatiche e officinali da ammirare e gustare sul posto. I tavoli all’aperto, sempre del Bistrot, valorizzano il fatto che la Casa degli Artisti sia un luogo di connessioni per tutti. Info. www.casadegliartisti.net, per prenotazioni via WhatsApp: 3427992990

    Indirizzo: Corso Garibaldi 89/A o con ingresso da via Tommaso da Cazzaniga

    Telefono: 3427992990

    Website: https://degustazione.org

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