Al Parenti si Affoga nell’umiliazione data dalla propria diversità
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Marzo 14, 2025

Dino Lopardo firma regia, scene e luci di uno spettacolo che attraverso l'arte simbolica del teatro arriva dritto al punto
Una vasca da bagno in primo piano, in una scena buia e apparentemente chiusa. Poi lo sfondo si apre a sorpresa su una piscina olimpionica. E questo scambio di proporzioni racchiude tutto il senso di Affogo, lo spettacolo in scena dall’11 al 20 marzo al Teatro Franco Parenti di Dino Lopardo, di Marsicovetere, in Basilicata, classe 1985, che firma anche la regia, le scene e le luci (che giocano un ruolo assolutamente comprimario sempre in stretta relazione con ciò che avviene in scena). E Mario Russo, attore e musicista classe 1992 di Crotone, in Calabria, ben si presta a raccogliere e restituire tutto il simbolo della violenza e la crudeltà espressi in Affogo. Lo spettacolo è il primo di una trilogia composta da tre monologhi: Affogo, appunto, e poi Rigetto e Cesso, che sono rappresentabili singolarmente o in forma di maratona con l’aggiunta di un atto risolutivo, in cui i tre protagonisti di ogni singola storia appaiono insieme: i tre spettacoli compongono la Trilogia dell’odio.
La violenza di Affogo è quella dell’umiliazione, ben rappresentata dall’anatroccolo giocattolo con cui l’attore si accompagna per tutto lo spettacolo. Subito si viene inquadrati nel clima con la narrazione della favola per cui un anatroccolo scambia il riflesso della luna per un pesce e si getta con foga ed energia alla caccia di questo, ma viene deriso da tutti gli altri anatroccoli dello stagno. Il disegno dello spettacolo appare subito chiaro: è metaforico e allo stesso tempo evidente e vivo.
Dopo questa immagine paradigmatica, le azioni e le parole di Mario Russo sono di pari livello: racconta la sua storia, di un ragazzo che vive in casa con degli zii ottusi, dalla mentalità provinciale e sin da bambino conserva un sogno nel cassetto: diventare campione di nuoto, nonostante abbia il terrore dell’acqua. La vasca da bagno rappresenta il suo ambiente famigliare, in cui il giovane tenta di esprimere i suoi desideri. La piscina è la società, la dimensione più ampia, esterna: l’attore, anatroccolo, si confronta prima con “i vecchi” del suo ambiente domestico, poi con quelli della piscina.
Grazie alla straordinaria abilità di Russo, che è attore, musicista e acrobata, insieme alle figure mimate in ombra richiamate da Alfredo Tortorelli, il pubblico entra in una dimensione altra, che attraverso la fantasia restituisce la crudeltà della realtà. In cui i sogni sembrano inutili, in cui il cinismo soffoca ogni tentativo di idealismo. In cui essere diversi diventa un peso per la società, da bullizzare, e un vizio da soffocare per i rapporti famigliari. Uno spettacolo in cui le metafore espresse dagli attori attraverso la scena entrano nella mente e nell’animo del pubblico, rivelando la forza della verità attraverso l’arte del teatro.
DURATA: 1 ora
Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14
INFO: tel. 02 59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it, http://www.teatrofrancoparenti.it
ORARI: martedì 11 Marzo – 20:15; mercoledì 12 Marzo – 20:15; giovedì 13 Marzo – 20:30; venerdì 14 Marzo – 19:00; sabato 15 Marzo – 19:00; domenica 16 Marzo – 16:30; martedì 18 Marzo – 20:15; mercoledì 19 Marzo – 20:15; giovedì 20 Marzo – 20:30
PREZZI: intero 25€; under26/over65/Carta giovani 15€; convenzioni (valide tutti i giorni) 18€
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Parenti Bistrot
Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).
Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Telefono: 393440101739
Email: prenotazioni@gudmilano.com
BBQ
Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro).
Indirizzo: via Pasquale Sottocorno 5, Milano
Telefono: 0276003571
Salt Food Atelier
Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.
Indirizzo: via Pier Lombardo 23
Telefono: 3425113260