A teatro tutti insieme, eravamo 37, per vedere “Regredior”, un Testori che rimane nel cuore.

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Serate Olé da Torero

Pubblicato Marzo 22, 2023

Come ormai di consueto i lettori del sito Milanoateatro si trovano per vedere insieme alcuni degli spettacoli recensiti nel sito e poi uscire al ristorante continuando a condividere le emozioni provate. Che per questo lavoro sono state forti e intense

La lingua, la lingua di Giovanni Testori e la bravura di Roberto Trifirò hanno affascinato e in parte sconvolto ieri sera il pubblico di Milanoateatro alla X serata “Olè da torero: 37 persone si sono trovate all’Out Off per assistere alla nuova produzione dello stabile in via Mac Mahon 16 (che avevamo recensito qui: https://milanoateatro.it/recensioni/regredior-al-teatro-out-off-per-un-testori-inedito-e-commuovente-di-marta-calcagno-baldini/).

“Regredior”, credit @CasaTestori

Lo spettacolo, che è parte delle celebrazioni per il centenario dalla nascita dell’artista, scrittore, critico (Novate, 1923-Milano, 1993), è forte, e certe immagini che evoca l’attore, solo in scena, restano impresse nella mente e nel cuore. La violenza sessuale che Torquato, questo il nome del protagonista, è costretto a subire prima dal padre e poi dai preti, è raccontata con l’innocenza e la rassegnazione di chi ha scelto di accettare la propria debolezza senza rancore o desiderio di rivendicazione, dimostrando quindi una completezza e una maturità innate e di grande ricchezza. E la miseria in cui tutt’ora vive non sono mai un’alibi per passare alla violenza e la crudeltà.

Uno spettacolo che avrebbe molto da insegnare all’arroganza, la maleducazione e la presunzione che spesso si incontrano ancora oggi. Anche perchè le parole scelte da Testori per esprimere questa condizione di vittima/eroe sono un tesoro tanto difficile da rendere come tale quanto di indimenticabile bellezza nel momento in cui si riesce in tale operazione. L’arte è maestra di vita. E Trifirò è riuscito non solo a restituire la forza della lingua testoriana drammaturgicamente, ma anche a trasmetterne l’efficacia con la sua voce e i suoi movimenti in scena. Ci si abbandona alla musicalità di questo dialetto milanese e brianzolo costellato da mille altre parole, inventate e reali, e arriva tutto il senso del dolore e l’amore per la vita di Torquato, che è poi quello che provava Testori quando scrisse “Regredior”, in ospedale malato.

La serata è proseguita, nello spirito di Milanoateatro, anche alla trattoria piemontese “La Rava e la Fava”, che ancora una volta ci ha accolti con professionalità e affetto con ottime ricette della cucina piemontese e personale sempre estremamente qualificato e pronto. Avremmo voluto provare “Senso”, il ristorante nel Teatro Out Off, ma è momentaneamente chiuso per lavori di migliorie. Sarà per la prossima volta.

Altri articoli relazionati