Servillo al Piccolo Teatro suggerisce la sua formula di sopravvivenza

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Gennaio 12, 2023

Più che indicare “Tre modi per non morire” lo spettacolo di Toni Servillo e Giuseppe Montesano in scena al Piccolo Teatro Studio fino al 22 gennaio risuona come un campanello d’allarme su dove stia andando a sprofondare la società intera. Il (grande) attore napoletano (di Afragola,  classe 1959, tra i vari riconoscimenti  nel 2014 ha…

Più che indicare “Tre modi per non morire” lo spettacolo di Toni Servillo e Giuseppe Montesano in scena al Piccolo Teatro Studio fino al 22 gennaio risuona come un campanello d’allarme su dove stia andando a sprofondare la società intera. Il (grande) attore napoletano (di Afragola,  classe 1959, tra i vari riconoscimenti  nel 2014 ha ricevuto il premio come miglior attore al David di Donatello per il film “La grande bellezza” diretto da Paolo Sorrentino) per due ore è artefice, con Giuseppe Montesano che ha scritto i testi, di una crociata contro il “feudalismo digitale” di oggi. L’intero tragitto è un percorso non tanto contro le accuse esplicite verso il modo di vivere attuale, ma in qualche modo risulta come una condanna ancora più grave. Perché è una presa di posizione a partire dalla grandezza di chi è venuto molto prima di noi: Baudelaire, Dante e tutto il popolo della Grecia Antica.  

Lo spettacolo, una coproduzione Piccolo Teatro di Milano e Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, è un invito al coraggio, alla Vita vissuta pienamente, senza cercare compromessi e moralismi. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”, come scrive Dante nel XXVI Canto dell’Inferno, come recita Servillo, e come aveva già raccontato  con altri versi, Omero nell’Odissea con la figura di Ulisse (che infatti si ritrova anche in Dante) e Baudelaire (da cui in realtà lo spettacolo parte) che racconta come la bellezza combatte contro la depressione e l’ingiustizia. “Abbiamo smarrito la poesia”, è il monito che Servillo lancia contro il pubblico. E lui è davvero fiero di poter cercare di smuovere, attraverso la sua Arte, le coscienze di chi gli siede intorno (il Teatro Studio ricorda i teatri inglesi a pianta semi circolare): legge in scena, ma con vera capacità e intensità. 

Tanto che a volte il pubblico sembra scemare le sue attenzioni: piano piano, arrivando verso la fine dello spettacolo (che, almeno alla Prima, è durato cica mezz’ora in più del previsto), avrebbe quasi bisogno di una battuta complice, un segno di vicinanza, un allentamento almeno momentaneo della tensione trasmessa dall’attore. Non certo per sminuire il tema, anzi: proprio perché questo spettacolo vorrebbe anzitutto essere un antidoto contro la paralisi del pensiero e un invito alla riflessione e alla vita.

Piccolo Teatro Studio Melato (Via Rivoli, 6 – M2 Lanza), dall’11 al 22 gennaio 2022

Orari: mercoledì e venerdì, ore 20.30; martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; domenica, ore 16.

Lunedì riposo.

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org  

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Dumpling Mywei

    Perfetto se cercate un posto poco dispendioso, allegro, semplice ma curato nei dettagli (ad esempio è quasi perfettamente accessibile). Locale quindi piccolo ma completo, si trova davvero a pochi metri dalle gradinate che portano al Teatro Strehler. Prima, 8 anni fa, qui c’era solo un bar, gestione cinese. Da due anni e mezzo la stessa famiglia ha convertito la sala in una piccola ravioleria cinese — o dumpling bar, per dirla all’Inglese. Il nome fonde il termine cinese Meiwèi — il cui significato è “delizioso” — con l’espressione inglese My way, a modo mio. Un luogo gestito e frequentato da giovani, per gustare, prima o dopo spettacolo, ravioli cinesi freschi preparati secondo l’antica tradizione, ma ogni volta sempre diversi. Aperti tutti i giorni dalle 11:30 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 23:30.

    Indirizzo: Via Rivoli, 2, 20121 Milano

    Telefono: 3737538973

    Website: https://www.myweibar.it/

  • La Libera

    Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile ingleseapre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il LiberatoIl menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.

    Indirizzo: Via Palermo, 21, 20121 Milano

    Telefono: 028053603

    Website: https://lalibera.it/it/menu/

  • Bar del Teatro Studio

    Esiste in teatro un piccolo bar che offre principalmente caffè e bevande. si può fare un aperitivo tranquillo senza pretese.

    Indirizzo: Via Rivoli, 6, 20121 Milano

  • Pandenus Bistrot

    Chissà se Ramazzotti ci è andato da quando il suo ex Resentin, il locale in via Mercato 24, è stato rilevato nel 2018 dalla società Hotel Pandenus, controllata a sua volta dalla holding Bretzel proprietaria del marchio fondato da Filippo Lecardane. Il Resentin aveva chiuso nel 2014, ma Ramazzotti era rimasto proprietario dei muri cedendo l’attività a Crocetta, il locale (di un suo amico) noto in città per i suoi veramente ottimi panini in corso di Porta Romana 67. Da quando la gestione è della catena che attualmente ha locali anche in Gae Aulenti, Melzi d’Eril, Largo La Foppa, piazza Vetra, corso Concordia e via Tadino, chiaramente ha perso un po’ dell’autenticità e del sapore del rapporto vero tra cliente e gestore. Si tratta più di un’amministrazione tecnica che sta molto, molto, troppo (?) attenta alle entrate più che a cercare una affiliazione con chi si reca nel locale. Al punto che, quando ci siamo andati, abbiamo perso ben due volte tempo a dimostrare che il gruppo non aveva intenzione di truffare il ristorante senza pagare alcune quote. Con foto e scannerizzazioni di scontrini, risalendo anche ad errori del locale (che una volta aveva stampato un prezzo superiore a quello effettivamente consumato) abbiamo dovuto dimostrare la nostra onestà di clienti. E  perdipiu’ il controllo interno della sicurezza è totalmente assente: la seconda delle due sere in cui siamo andati al Pandenus di via Mercato una signora del nostro gruppo ha subito il furto della sua borsa. La gestione non ha dimostrato alcun interesse nell’aiutarla nella ricerca, ne’ si è assunta la minima responsabilità dell’accaduto. Come se il furto non fosse avvenuto nel loro locale.  Ovviamente, data la sfiducia dimostrata verso di noi come ladri e, paradossalmente, il furto subito proprio da una persona del nostro gruppo, non torneremo mai più. Peccato, perché la cucina, che in via Mercato ha come chef Enrico Bartolini, propone buoni piatti di ricette tradizionali italiane. Compresa la pizza, il risotto giallo e pastasciutta di vario tipo. A prezzi che, tra l’altro, sono perfettamente nella norma per un locale del centro. Non viene neanche in mente di alzarsi senza pagare!

    Indirizzo: via Mercato 24

    Telefono: 028693391

    Email: mercato@pandenus.it

    Website: https://www.pandenus.it/it/store/pandenus-via-mercato-24/

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