A Teatro sotto Natale 2: quanti limiti nel musical Made in Italy
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Dicembre 24, 2024
Al Carcano in scena fino al 6 gennaio la nuova versione di "Dirty Dancing", scritto da Eleanor Bergstein e la regia di Federico Bellone con Chiara Vecchi
Dispiace, ma è come andare a Ny a mangiare un piatto di spaghetti al ragù: ha poco sapore. Dal 19 dicembre al Teatro Carcano è in scena, fino al 6 gennaio 2025, una nuova versione Dirty Dancing rispetto all’ultima del 2019, ancora per la regia di Federico Bellone, qui con la co-regia di Chiara Vecchi. Bellone è da sempre impegnato nel genere di musical e teatro musicale, non a caso è vincitore del premio Garinei e Giovannini come Miglior Regista per il Teatro Musicale nel 2019.
E’ vero che il ruolo di Johnny Castle ieri sera, 23 dicembre, è stato interpretato da Josè Antonio Dominguez che era accorso dalla Spagna per un problema di salute di Gabrio Gentilini, da 10 anni nel ruolo del maestro di ballo del resort in cui si svolge lo spettacolo. A parte che già da domani dovrebbe riprendere la parte, non può essere un cambio di attore il problema: sono tutti professionisti.
Karl Sydow è il produttore mondiale del musical Dirty Dancing dal 2006, in Italia è in associazione con Lions Gate e Magic Hour Productions e con l’organizzazione generale di Brodway Italia: c’è una macchina importante che si muove dietro a questo spettacolo, tanto che, appunto, per un problema di un attore si è corsi subito al riparo permettendo il normale proseguimento di tutte le repliche chiamandone uno da un vicino paese europeo che interpreta là, e quindi già conosce, il ruolo mancante.
Il problema non sta nell’attore. E’ che il musical è un genere di spettacolo estremamente complesso: non basta la tecnica. Bisogna sentire, interpretare, essere perfetti nella macchina scenica, in stretta sintonia con tutti gli altri, eppure saper dare anche quel qualcosa in più che rende lo spettacolo altro da un ottimo saggio. E in Italia spesso questa capacità manca.
Tutto, in scena al Carcano, rispetta l’originale: è l’estate del 1963 e la diciassettenne Frances “Baby” Houseman (Vanessa Innocenti) va in vacanza con la sorella maggiore e i genitori in un resort in montagna. Baby una sera si imbatte per caso negli alloggi del personale del villaggio e capita nel bel mezzo di una festa scatenata. Abituata a un’educazione rigorosa, soprattutto da parte del padre, Baby rimane affascinata dalla novità che sta incontrando e si innamora di Johnny, il maestro di ballo. Il loro amore proibito si rivela ufficialmente nella memorabile scena nel teatro del resort, tutti la ricordano nel film del 1987 a cui il musical immancabilmente si rifà (con Patrick Swayze e Jennifer Grey nel ruolo di Johnny e Baby). Non mancano, anche al Carcano, successi musicali come Hungry Eyes, Do You Love Me? e la famosa (I’ve Had) The Time of My Life. Nonostante lo sforzo di essere fedeli alla pellicola, l’emozione è poca, considerando anche che dal vivo le impressioni arrivano direttamente, e il cuore potrebbe sobbalzare.
Durata: 2 ore e 40 minuti
Informazioni: TEATRO CARCANO, Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano info@teatrocarcano.com | teatrocarcano.com | 02 55181362
Biglietti disponibili su: Teatro Carcano: https://teatrocarcano.com. Ticketone: https://www.ticketone.it. Vivaticket: https://www.vivaticket.com/it
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bar del Teatro Carcano
Ora ha cambiato gestione, ed è a cura de “Il Caffè della terra”, un bar già presente in corso di Porta Romana ma al numero 80 (quasi di fronte al Teatro). Per ora è una gestione molto low profile, ma perché il nuovo direttore sta “prendendo le misure. Non sono abituato a lavorare di sera, e quello dei teatri è un cliente molto particolare: ha poco tempo”. Comunque un vino bianco e due patatine si possono prendere. Specialità, neanche a dirlo, il caffè.
Indirizzo: Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano
Banaras
Ristorante indiano, è estremamente raffinato ed elegante senza essere eccessivo. Propone una “indian experience”, concentrando l’attenzione sui sapori autentici nel nord dell’India. Piatti di carne, pesce, vegetariani e vegani realizzati con prodotti e tecniche tipiche della tradizione. Io non sono esperta della cucina orientale indiana, prima di entrare da Banaras non l’avevo mai assaggiata. Ne sono rimasta incantata.
Indirizzo: Via Orti, 17, 20122 Milano
Telefono: 0236568211
Email: info@banaras.it
Website: https://www.banaras.it/
La Bettola di Piero
Locale storico di Milano a pochi minuti a piedi dal Teatro Carcano, esiste dal 1934. Ha da poco cambiato gestione e, quella attuale, ha investito aumentando lo spazio, e i tavoli, con una sala nuova. Lo stile però è sempre quello, immutato e immutabile: tende e tovaglie a quadrettoni, pavimento effetto sassi, vino rosso nelle caraffe (ma esiste anche una buona offerta in bottiglia). Il menù è il classico milanese, cucinato con maestria, e in un locale molto amato si può dire, senza esagerare, dall’intera città.
Indirizzo: Via Orti, 17, 20122 Milano
Telefono: 0255184947
Email: bettoladipiero@gmail.com
La Brisa
E’ l’ideale per chi vuole assaggiare cucina lombarda rivisitata. Locale molto caratteristico con anche un giardino rigoglioso. Prezzi medio alti. Chiuso sabato tutto il giorno e la domenica a pranzo.
Indirizzo: Via Brisa, 15, 20123 Milano
Telefono: 0286450521
Website: https://www.ristorantelabrisa.it/