“Pizzeria Kamikaze”, un boccone amaro di una scena indie che manca ancora in Italia   

Di Giusi Di Lauro

Categoria Recensioni

Pubblicato Ottobre 31, 2023

I protagonisti di "Pizzeria Kamikaze", credit @TeatroFrancoParenti
I protagonisti di "Pizzeria Kamikaze", credit @TeatroFrancoParenti

Un testo difficile, che non è l'attualità della guerra in Israele a rendere pesante: la sala applaude l'impegno degli attori, anche se il regista Mario De Masi sembra ancora intriso dell’atmosfera buia del suo «Caini»

Andiamo, Marta è la seconda volta che lo vede in questa stagione, dopo la prima non era convinta: eppure Francesco Brandi ci era molto piaciuto nel suo Per strada del 2022. Siamo contente di rivederlo in scena, Marta vuole approfondire i suoi dubbi riguardo Pizzeria Kamikaze che anche stavolta, come Per Strada l’anno scorso, e’ in scena al Teatro Franco Parenti, o il Pierlombardo, come lo chiamiamo più familiarmente in città. 

Sono tre attori in scena, vestiti sullo scuro, Brandi è il protagonista, è Giacomo che si trova in un limbo, dove si aggirano senza direzioni e luci, i suicidi. Ognuno di loro cerca ancora un senso, sembra che anche di là non abbiano trovato la pace che speravano di trovare dopo il gesto fatale. 

Giacomo cerca la donna che lo ha lasciato, Ciro (Antonio Stoccuto) i fari della sua Prinz, Lea (Giulia Pica) vorrebbe tornare indietro e cerca i responsabili di questo luogo. Il racconto si muove tra tre quadri, l’incontro con gli altri due, il viaggio, l’arrivo in un resort dove finalmente riescono a godersi la loro tragica fine senza rimpianti. Almeno sembra. 

In un clima post atomico, Brandi – è suo l’adattamento del testo- cerca di restituire lo spazio al clima surreale che l’autore del testo Etgar Keret, scrittore, sceneggiatore israeliano, dà ai suoi lavori, ci sono spunti e battute alla Woody Allen. Ha cercato di non perdere la cifra di un modo autoironico con cui i comici si regalano il dono di guardare situazioni drammatiche. Ma il regista Mario De Masi sembra ancora intriso dell’atmosfera buia del suo «Caini», un lavoro premiato con il De Bernardinis under 35, per accordarsi a questo sforzo.  

Lo spettacolo però ha in questi giorni una sua tragica fatalità, c’è un corto circuito delle frasi, dei gesti che non dipende da nessuno, la leggerezza delle bolle di sapone che ogni tanto gli attori soffiano in scena a suggerire un’evaporazione, una via d’uscita, sembrano lacrime. Se non fossero morti già i personaggi lo rifarebbero. Non nascondiamoci che la tempistica del cartellone pesa, l’attualità del fuori non aiuta, l’arte non riesce a salvarsi e a salvarci. 

Poi cerchiamo dei particolari che potevano darci qualche appiglio, ma non ci hanno lasciato scampo come la scelta dei costumi, quel modo di rappresentare l’attore civile stavolta sfuma troppo nel trascurato, come non volersi permettere niente, neanche la vanità del finito, tra il teschio e la clessidra anche nelle Nature Morte più scure c’è sempre spazio per una rosa, una mela, una lettera chiara che dà luce in un angolo. 

La sala applaude per il grande impegno degli attori, pensiamo sia stato veramente faticoso portare in scena questa Pizzeria Kamikaze. Anche perché come coefficiente stilistico, ora in Italia non c’è ancora una scena indie davvero metabolizzata come a Londra, a Berlino, o nell’Israele della Nouvelle Vague di Tel Aviv. 

Durata: 1 ora e 10 minuti

INFO: via Pier Lombardo 14, 02-59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it, www.teatrofrancoparenti.it

Orari. Martedì Ottobre – 20:30; mercoledì 18 Ottobre – 19:15; giovedì 19 Ottobre – 21:00; venerdì 20 Ottobre – 19:15; sabato 21 Ottobre – 19:15; domenica 22 Ottobre – 15:45; martedì 24 Ottobre – 20:30; mercoledì 25 Ottobre – 19:15; giovedì 26 Ottobre – 21:00; venerdì 27 Ottobre – 19:15; sabato 28 Ottobre – 19:15; domenica 29 Ottobre – 15:45; martedì 31 Ottobre – 20:30; giovedì 2 Novembre – 21:00; venerdì 3 Novembre – 19:15; sabato 4 Novembre – 19:15; domenica 5 Novembre – 15:45

 

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

  • La sala del vino

    Si tratta di una piccola enoteca con cucina dotata anche di uno spazio esterno. In un ambiente intimo e curato si può trovare una buona scelta di vini e di piatto. Da l’antipasto di Acciughe del Mar Cantabrico, pane tostato e burro, fino al Calamaro alla plancia, colatura di alici e crema di ceci o la Battuta di piemontese al coltello, senape in grani e capperi di Pantelleria o le tagliatelle ai finferli e crema di porcini o l’ombrina alla crema di topinambur e cavolo riccio (prezzi dai 6 euro per antipasto di Frisa di stracciatella e pomodorini confit ai 17 per l’Entrecote di manzo, crema di castagne e misticanza.

    Indirizzo: Via S. Faustino, 1, 20134 Milano

    Telefono: 0235983275

    Website: https://www.lasaladelvino.it/

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

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