Le centomila maschere di Pirandello possono aiutarci a trovare la nostra personalità
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Novembre 19, 2024
Al Teatro Litta una produzione MTM realizzata in collaborazione con l'Out Off. Loris: "bisogna essere consapevoli che gli altri ci vedono in modo diverso da come noi ci crediamo, Dobbiamo reagire a tale sommaria classificazione avendo cura di noi stessi"
Novant’anni dal 1934, quando Luigi Pirandello riceve del Premio Nobel per la letteratura. Da qui parte Eterno visionario il film diretto e co-sceneggiato da Michele Placido, nelle sale in questi giorni. Le eterne e infinite visioni del drammaturgo e scrittore siciliano, rese nel film da quelle immagini a volte veloci e ricche di sequenze diverse, arrivano anche in teatro.
Al Litta fino al 22 novembre è in scena proprio Uno, nessuno e centomila, la drammaturgia che racconta a crisi d’identità del protagonista, Vitangelo Moscarda: spettacolo approfondito e colto, è una produzione Manifatture Teatrali Milanesi realizzata in collaborazione con il Teatro Out Off. Da qui vengono infatti Gaetano Callegaro, Stella Piccioni e Mario Sala, gli interpreti, come il regista, Lorenzo Loris, mentre l’adattamento è di Renato Gabrielli e le musiche originali sono a cura degli allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado Filippo Ferrari, Alessandro Papaianni, Pietro Rodeghiero. Costumi eleganti, di Nicoletta Ceccolini, che richiamano la moda novecentesca ma riportano, per i colori sul grigio e rosa pallido, a un’atmosfera rarefatta, astratta, surreale. Come l’uso delle maschere, di Gianluca Sesia, che aggiungono irrealtà allo spettacolo, immerso anche nelle luci e i video di Saba Kasmaei.
Impianto scenico che accompagna e aiuta il progressivo percorso di smembramento di Michelangelo Moscarda, il protagonista, della propria personalità. Vuole arrivare ad affermare un’identità libera dalle etichette che la società gli impone, ma prende l’intento tanto sul serio da essere condotto alla follia. Questa volontà che si rivela autodistruttiva gli viene un giorno guardandosi allo specchio: Moscarda si accorge di essere diverso da come gli altri lo percepiscono. Lo spettacolo, recitato nel siciliano di Pirandello, è costituito da una serie di scene che in cui Moscarda indaga il rapporto che si stabilisce tra lui e gli altri. Prima Moscarda incontra persone, la vita intorno a lui si muove ancora su biciclette, è un’esistenza civile in luoghi condivisi. Ma poi la sua percezione sempre più personale e contrastata dell’io e dell’altro lo fanno avvicinare da medici, infermeri, e il suo spazio si popola di camici bianchi, carrozzine da ospedale.
Eppure tutta quest’esigenza di cure è reale o è solo motivata dalla paura che nutrono gli altri, da fuori, della sua libertà di essere uno, nessuno e centomila? “Lo spettacolo si rivolge a tutti ma in modo particolare ai giovani che sono ancora in una fase di ricerca della propria identità -spiega Lorenzo Loris-. L’insegnamento che ne possiamo trarre è che bisogna essere consapevoli del modo in cui gli altri ci vedono, sempre distorto rispetto al nostro vero sentire. Dobbiamo reagire a tale sommaria classificazione avendo cura di noi stessi, costruendo ciascuno la propria robusta personalità, come una casa si costruisce su profonde e solide fondamenta”. E aggiunge: “E, in questo, il teatro può aiutarci a raggiungere una maggiore consapevolezza di noi stessi. Può essere un mezzo fondamentale per fortificare la nostra identità, in modo da non permettere che il giudizio altrui ci influenzi e condizioni la nostra vita”.
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bar Magenta
Tra il bancone e gli arredi che risalgono al 1907 c si potrebbe immginare di essere in un locale antiquato. Tutt’altro: aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 2, il Bar Magenta è ancora un riferimento imprescindibile per la città.
Boccascena Cafè
Non fossimo all’interno di uno splendido palazzo nel centro di Milano, e non ci trovassimo lì perchè stiamo per andare al Teatro Litta, magari il Boccascena Cafè non ci direbbe molto quanto ad offerta per l’aperitivo o per mangiare qualcosa prima dello spettacolo (patatine, olive, tartine per aperitivo, panini se si vuole mangiare qualcosa). Ci si va per la comodità rispetto al teatro, per l’ampio spazio nella sala secondaria e per i prezzi onesti (un toast 6 euro, una piadina o un panino 7. Un bicchiere di vino 4 euro, una bibita 3 euro). Personale cortese e servizio veloce anche se spesso lo spazio è decisamente sovraffollato nelle prime due sale, piccole. Quella retro permette però a tutti di accomodarsi.
Indirizzo: Corso Magenta 24
Telefono: 3929243823
Email: boccascena@mtmteatro.it
GERRY’S BAR NELL’HOTEL DE MILAN
Il Grand Hotel et de Milan (tutti lo chiamano l’Hotel de Milan), si sa, è un salotto nel cuore di Milano. Riservato a chi ha preso una stanza nello storico albergo in cui alloggiava Giuseppe Verdi, certo, ma anche, grazie al suo Gerry’s Bar aperto alla Città, un ambiente perfetto per una tazza di tè, un aperitivo, spuntini leggeri durante tutta la giornata. E’ anche un pre o post-teatro aperto fino a tardi la sera. Ristrutturato di recente, mantiene il suo arredamento di pregio, pur non sacrificando la sua atmosfera unica. E’ il luogo ideale dove trovarsi nel caos cittadino per un momento di tranquillità. Per gruppi bisogna riservare una sala a parte.
Indirizzo: via Alessandro Manzoni 29, 20121, Milano
Telefono: 02723141
Email: info@grandoteldemilan.it