La prima edizione del Premio Berchet a Paolo Bosisio. Il preside Domenico Guglielmo: “la sua carriera un esempio per seguire i propri sogni e aspirazioni”
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Fuori sala, Recensioni
Pubblicato Gennaio 25, 2024
Al Conservatorio di Milano l'evento, in dialogo con Alessandro Cannavo' del Corriere della Sera. Coordonati dalla Fondazione Società dei Concerti gli interventi dei soprani e il baritono, accompagnati dal pianoforte
Dalle aule di via della Commenda 26, zona Porta Romana, severe e serie, sono usciti Luchino Visconti, Oreste Del Buono e Walter Molino. Non solo don Luigi Giussani e don Lorenzo Milani, che pure hanno creato la fama di liceo Ciellino al Berchet, istituto nato nel 1911, che oggi conta 40 classi per 811 alunni. Non è una scuola che si ricorda senza ansia, si lavora sodo (detto da una ex berchettiana). Eppure, poi, una volta usciti, le si è grati per la sua severità. “Ricordo gli anni al Berchet non per l’ansia, ma per l’esigenza di tanto, tantissimo impegno. Le scuole e specialmente il classico erano durissime”.
A parlare è il prof Paolo Bosisio, noto oggi ai più come Preside per 8 serie de il “Collegio”, il reality realizzato su Rai2, ma con una carriera universitaria pluridecennale come professore di Storia del Teatro all’Università degli Studi di Milano (fu lui a istituire questa cattedra).
Il prof. Domenico Guglielmo, preside del Liceo, ha deciso di riconoscere a Bosisio il primo Premio Berchet. Si tratta di un nuovo riconoscimento istituito dall’attuale Preside per chi nella vita, uscito dal liceo di via Commenda, si distingue come esempio di impegno, costanza, dedizione, ma anche fantasia e amore per la professione.
Ecco quindi che venerdì 26 gennaio, alle ore 20 nella Sala Puccini del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, il Preside ha consegnato al prof. Paolo Bosisio il premio. La serata si è svolta in dialogo con Alessandro Cannavo’, giornalista, e gli interventi musicali di Young Ju Kim, Ivanna Speranza, Yeajin Jeon (soprani). Hao Tian, baritono, e Sebastiano Bezing al pianoforte (è organizzata in collaborazione con La società dei Concerti).
“La notizia che mi sarebbe stato assegnato il premio Berchet, pervenutami da persone che non conosco e che lavorano nel Liceo, mi ha stupito e commosso -ha detto il prof. Bosisio, autore anche su Milanoateatro (Paolo Bosisio – Milano a Teatro, tutte le PodcaStory sono sue, e l’ibtervento sukka chiusura del Teatro Nuovo, https://milanoateatro.it/interventi-dautore/chiude-il-teatro-nuovo-ricordi-esperienze-e-storie-di-una-sala-che-senza-sovvenzioni-ha-creato-una-fonte-democratica-di-cultura-per-tutti/ ), che era presente alla cerimonia-. Il pensiero di ritornare idealmente a oltre mezzo secolo fa, su quei banchi di scuola che ho molto amato mi riempie di emozione. E’ vero che negli anni scorsi ho ricevuto riconoscimenti anche importanti come due lauree honoris causa, ma questo premio ha un sapore speciale”.
E così, in effetti, la serata si è svolta in un coinvolgente clima di amicizia e alta professionalità insieme: nelle prime file sedevano i compagni di classe al liceo del prof., molti alunni che attualmente frequentano il Berchet (di cui 5 erano sul palco durate tutta la serata e hanno potuto rivolgere delle domande al prof e intervenire) e anche alcuni allievi del reality Collegio su Rai2.
L’aspetto forse più coinvolgente è stata la simultanea presenza di giovani insieme ad affermati interpreti dell’opera e studiosi dello spettacolo. In platea sedevano infatti anche Carlo Fontana, storico sovrintendente del Teatro Alla Scala di Milano, Elio Franzini, rettore della Statale, Valentina Garavaglia rettore vicario dello Iulm, e vari professori del corpo docenti del Liceo Berchet.
E’ stata un’occasione per i ragazzi d’incontrare professionisti di grande cultura e valore, per seguire la linea che fin dall’inizio dell’incontro prima Guglielmo e poi Bosisio avevano dettato: “questo premio è stato da me ideato per mostrare direttamente agli studenti l’importanza degli studi classici portando loro l’esempio di persone che attraverso questi poi hanno realizzato la propria carriera professionale” ha dichiarato il Preside. “Certo -ha risposto Bosisio-. Io nella vita ho sempre seguito la mia passione: bisogna sapersi divertire avendo il coraggio di seguire i propri sogni“. Il prof. ha risposto anche alle domande di alcuni alunni che sedevano sul palco, e quindi “La qualità che apprezzo di più tra gli studenti è la motivazione e il rispetto“. E sui progetti suoi futuri “ho altri programmi, in Rai e sto preparando un nuovo spettacolo su Puccini in cui sarò interprete e regista“. Un applauso scrosciante parte dopo l’affermazione del prof per cui “La più importante lezione che mi viene dallo spettacolo è che è un momento di comunione, per stare insieme tra uomini e condividere delle idee“.
I giovani erano sinceramente coinvolti dalle parole del prof, ma anche di grande impatto sono risultati tutti gli interpreti musicali, forse in particolare la soprano Ivanna Speranza, argentina ma già in Italia da quando ha 20 anni (si è perfezionata negli studi con Luciano Pavarotti e ha collaborato con Riccardo Muti, Vittorio Grigolo, Josè Carreras e molti altri).
Oltre ad essere dal 1987 professore di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Milano, dove riveste anche diversi fra i più importanti incarichi direttivi, il prof. Paolo Bosisio insegna come Professeur Associé nell’Università La Sorbonne Paris III e nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, oltre che alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, quando era sotto la direzione di Giorgio Strehler e, in seguito, di Luca Ronconi. Pubblica, poi, nel campo della storia del teatro e della drammaturgia, con particolare riguardo ai secoli XVIII e XX, 25 libri e 100 saggi critici apparsi su alcuni fra i più importanti periodici scientifici italiani e stranieri. Partecipa in veste di conferenziere, chairman e direttore scientifico a un grande numero di congressi scientifici in molte fra le più importanti università in Italia e all’estero. Laurea Honoris Causa conferita dall’Università “Dunarea de Jos”, Galati – Romania Laurea Honoris Causa conferita da Academia Nationala de Muzica “Gheorghe Dima” – Cluj Napoca – Romania.