Il Piccolo Teatro celebra il centenario della nascita di Giovanni Testori e i 150 anni dalla morte di Manzoni con uno storico spettacolo del Franco Parenti
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Ottobre 13, 2023
Andree Ruth Shammah è la regista de "I promessi sposi alla prova", dalla drammaturgia di Giovanni Testori: epoche e saperi si incorciano restando attuali anche grazie alla capacità degli attori
Vari livelli di ascolto e visione sussistono simultaneamente ne “I promessi sposi alla prova”, l’ultimo lavoro di Giovanni Testori. Si tratta della rilettura de “I Promessi sposi” di Alessandro Manzoni che lo scrittore, critico e artista di Novate portò al Teatro Franco Parenti (allora si chiamava Salone Pier Lombardo, Parenti era ancora vivo) nel 1984 per la regia di una giovane Andrée Ruth Shammah: da ieri, 12 ottobre, fino al 22, lo spettacolo è ospite al Piccolo Teatro Studio Melato, sempre nell’adattamento e regia della regista milanese. L’evento fa parte del palinsesto del centenario di Giovanni Testori (1923-1993), e lo spettacolo scorre molto precisamente nelle sue varie sfaccettature grazie alla bravura e la coordinazione degli attori.
Nella drammaturgia testoriana, infatti, il romanzo di Manzoni è ambientato in un piccolo paese di provincia lombarda e, a cimentarsi con il grande scrittore milanese, è una compagnia amatoriale, guidata da un Maestro (Giovanni Crippa), che per gli attori è una guida non solo per l’interpretazione del dramma scelto, ma anche nella vita. E così i vari livelli su cui si gioca lo spettacolo sono anzitutto quello delle prove nel salone, che grazie alla scenografia di Gianmaurizio Fercioni, sembra pari pari quei grandi androni freddi degli oratori (che diventano di volta in volta palestre, luoghi per i vari saggi dell’oratorio cui seguono merende con i panini al latte e le torte delle madri, nonché riparo per celebrare messe all’occorrenza). Mentre gli attori recitano Testori, però, la componente artistica spicca, secondo livello di spettacolo, e gli attori ben interpretano i protagonsti e le scene clou del celebre romanzo.
Tra tutti Federica Fracassi è certamente la più convincente (che abbiamo intervistato qui “A teatro non manca il pubblico, non c’è critica e quindi dibattito” – Milano a Teatro ), nel ruolo prima di Gertrude, la Monaca di Monza, e poi della madre che tiene fra le sue braccia il cadavere di Cecilia, la sua piccola morta di Peste, per consegnarlo ai Monatti. E’ quella che maggiormente dà un’impronta personale e unica ai personaggi, rendendoli nella loro essenza proprio grazie al marchio della sua personalità artistica. Anche Giovanni Crippa è molto bravo, che all’epoca delle prime rappresentazioni anni fa interpretava il ruolo di Renzo, qui non esce mai di scena. Anzi, si può dire che su di lui si concentrino la maggior parte degli sforzi dato che è il Maestro, ma anche Don Abbondio, l’Innominato e Fra’ Cristoforo. Molto efficaci sia la Perpetua (Rita Pelusio) e Agnese (Carlina Torta). Unica pecca sono i due giovani attori e sposi, Renzo (Tobia Dal Corso Polzot) e Lucia (Aurora Spreafico), troppo scolastici in un cast di maestri. Risultano molto meno efficaci pur nel loro entusiasmo.
Ciò non rovina comunque il ritmo e il coinvolgimento dello spettacolo anche perché i loro ruoli sono importanti, ma il dramma è decisamente più concentrato sulle vite e vicende che ruotano intorno all’amore dei due promessi: “ci sono tanti modi per strozzare la libertà”, dice la Monaca di Monza, ed è riferito alla sua storia personale, ma il concetto è estendibile a quella di tutti i protagonisti.
Durata: 2ore e 50 minuti
Info. Piccolo Teatro – Teatro Studio Melato, via Rivoli 6. www.piccoloteatro.org, Tel. 02-21126116
Orari: giovedì 12 Ottobre – 19:30; venerdì 13 Ottobre – 19:30; sabato 14 Ottobre – 19:30; domenica 15 Ottobre – 16:00; martedì 17 Ottobre – 19:30; mercoledì 18 Ottobre – 19:30; giovedì 19 Ottobre – 19:30; venerdì 20 Ottobre – 19:30; sabato 21 Ottobre – 19:30; domenica 22 Ottobre – 16:00.
Prezzi: PLATEA: intero 33€, ridotto over 65/under 26 21€, ridotto 3 – 12 anni 12€. GALLERIA / BALCONATA: intero 26€; ridotto over65/under 26 18€; ridotto 3 – 12 anni 12€. Tutti i prezzi includono i diritti di prevendita.
Biglietteria Teatro Strehler: Largo Greppi 1 | M2 Lanza, da lunedì a sabato: dalle 12:30 alle 18 | domenica e festivi: chiuso. Biglietteria Teatro Studio Melato: Via Rivoli 6 | M2 Lanza. Aperta solo nei giorni di spettacolo, a partire da un’ora prima dell’inizio della recita in programma.
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bar del Teatro Studio
Esiste in teatro un piccolo bar che offre principalmente caffè e bevande. si può fare un aperitivo tranquillo senza pretese.
Indirizzo: Via Rivoli, 6, 20121 Milano
Dumpling Mywei
Perfetto se cercate un posto poco dispendioso, allegro, semplice ma curato nei dettagli (ad esempio è quasi perfettamente accessibile). Locale quindi piccolo ma completo, si trova davvero a pochi metri dalle gradinate che portano al Teatro Strehler. Prima, 8 anni fa, qui c’era solo un bar, gestione cinese. Da due anni e mezzo la stessa famiglia ha convertito la sala in una piccola ravioleria cinese — o dumpling bar, per dirla all’Inglese. Il nome fonde il termine cinese Meiwèi — il cui significato è “delizioso” — con l’espressione inglese My way, a modo mio. Un luogo gestito e frequentato da giovani, per gustare, prima o dopo spettacolo, ravioli cinesi freschi preparati secondo l’antica tradizione, ma ogni volta sempre diversi. Aperti tutti i giorni dalle 11:30 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 23:30.
La Libera
Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile inglese, apre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il Liberato. Il menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.
Pandenus Bistrot
Chissà se Ramazzotti ci è andato da quando il suo ex Resentin, il locale in via Mercato 24, è stato rilevato nel 2018 dalla società Hotel Pandenus, controllata a sua volta dalla holding Bretzel proprietaria del marchio fondato da Filippo Lecardane. Il Resentin aveva chiuso nel 2014, ma Ramazzotti era rimasto proprietario dei muri cedendo l’attività a Crocetta, il locale (di un suo amico) noto in città per i suoi veramente ottimi panini in corso di Porta Romana 67. Da quando la gestione è della catena che attualmente ha locali anche in Gae Aulenti, Melzi d’Eril, Largo La Foppa, piazza Vetra, corso Concordia e via Tadino, chiaramente ha perso un po’ dell’autenticità e del sapore del rapporto vero tra cliente e gestore. Si tratta più di un’amministrazione tecnica che sta molto, molto, troppo (?) attenta alle entrate più che a cercare una affiliazione con chi si reca nel locale. Al punto che, quando ci siamo andati, abbiamo perso ben due volte tempo a dimostrare che il gruppo non aveva intenzione di truffare il ristorante senza pagare alcune quote. Con foto e scannerizzazioni di scontrini, risalendo anche ad errori del locale (che una volta aveva stampato un prezzo superiore a quello effettivamente consumato) abbiamo dovuto dimostrare la nostra onestà di clienti. E perdipiu’ il controllo interno della sicurezza è totalmente assente: la seconda delle due sere in cui siamo andati al Pandenus di via Mercato una signora del nostro gruppo ha subito il furto della sua borsa. La gestione non ha dimostrato alcun interesse nell’aiutarla nella ricerca, ne’ si è assunta la minima responsabilità dell’accaduto. Come se il furto non fosse avvenuto nel loro locale. Ovviamente, data la sfiducia dimostrata verso di noi come ladri e, paradossalmente, il furto subito proprio da una persona del nostro gruppo, non torneremo mai più. Peccato, perché la cucina, che in via Mercato ha come chef Enrico Bartolini, propone buoni piatti di ricette tradizionali italiane. Compresa la pizza, il risotto giallo e pastasciutta di vario tipo. A prezzi che, tra l’altro, sono perfettamente nella norma per un locale del centro. Non viene neanche in mente di alzarsi senza pagare!
Indirizzo: via Mercato 24
Telefono: 028693391
Email: mercato@pandenus.it
Website: https://www.pandenus.it/it/store/pandenus-via-mercato-24/
Rovello18
E’ un locale che sfrutta il fatto che arrivino in prevalenza turisti stranieri. Noi, tutti milanesi o comunque abitanti a Milano, eravamo in quattordici per un pre-teatro (è molto vicino allo Strehler): abbiamo prenotato specificando che avremmo scelto antipasti o primi leggeri. Non abbiamo pagato alla romana: ho speso 20 euro per una ridicola porzione di minestrone freddo e due bicchieri di bianco. Allora: servizio veloce, cucina più che mediocre e soprattutto imbroglioni. Assurdo il prezzo pagato rispetto al piatto scelto e soprattutto alla irrisoria quantità che mi hanno servito (il corrispondente di un bicchier d’acqua pieno). La zona di Brera-Garibaldi è sempre più sgradevole per chi abita in città, troppo turistica.
Indirizzo: via Tivoli 2
Telefono: 0272093709
Email: rovello18@gmail.com
Website: https://www.rovello18.it/
Bistrot Degustazione alla Casa degli Artisti
Ospitalità perfetta al Bistrot “Degustazione” nella Casa degli Artisti: arriviamo tardi, senza prenotazione e a cucina quasi chiusa, ma si dimostrano comunque disponibili ad accoglierci. Prendiamo una buona tartar con un bicchiere di vino. Il locale è ampio, spazioso, con una parte in esterno. Esiste anche una terrazza dove si può mangiare, e il servizio è cortese, l’ambiente abbastanza famigliare, di persone che conoscono già il posto. Del resto il locale nasce in una struttura storica per Milano quale la Casa degli artisti, fondata nel 1908 come residenza per pittori e scultori e sovvenzionata dalla famiglia Bogani, mecenati milanesi. E’ poi diventata una casa occupata dagli anni ’70-’90 fino al restauro, voluto dal Comune e conclusosi nel fatidico febbraio2020. A causa del Covid 19 ha dovuto immediatamente richiudere: oggi per tutti, non solo per artisti, la Casa è un luogo d’incontro, e anche il Bistrot fa la sua parte per rendere la struttura accogliente sotto ogni punto di vista. La gestione è affidata a Future Fond, “affezionati al futuro”, impresa fondata da Lorenzo Castellini che “sviluppa progetti e reti in ottica di rigenerazione urbana”, in cui la campagna entra in città. Infatti, affacciato sul giardino pubblico Pippa Bacca, lo spazio “Degustazione” si distingue per il vivaio di erbe spontanee, aromatiche e officinali da ammirare e gustare sul posto. I tavoli all’aperto, sempre del Bistrot, valorizzano il fatto che la Casa degli Artisti sia un luogo di connessioni per tutti. Info. www.casadegliartisti.net, per prenotazioni via WhatsApp: 3427992990
Indirizzo: Corso Garibaldi 89/A o con ingresso da via Tommaso da Cazzaniga
Telefono: 3427992990
Website: https://degustazione.org