Applausi all’attore e alla sua carriera, o allo spettacolo appena visto?

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Ottobre 12, 2023

Silvio Orlando in scena, credit@LailaPozzo
Silvio Orlando in scena, credit@lailapozzo

Al Teatro Franco Parenti Silvio Orlando è interprete, autore della forma teatrale del testo di Romain Gary e regista. Il protagonista era, si è saputo oggi, afflitto da un inizio di polmonite. Coraggioso da parte sua scegliere di andare in scena, anche se la policromia del testo risulta poco evidenziata.

Spiace dirlo, ma Silvio Orlando (Napoli, 1965) sembrava stanco in scena lo scorso 10 ottobre al Teatro Franco Parenti, alla prima de “La vita davanti a sé”, fino al 4 novembre, e la conferma è arrivata questa sera dal Parenti: era colpito da un inizio di polmonite. È ugualmente andato in scena, unico interprete del romanzo di Roman Gary autore lituano, testo del 1975 firmato con lo pseudonimo di Émile Ajar (lo scrittore, 1914-1980, il cui nome alla nascita era Roman Kacew, firmava i libri anche con lo pseudonimo Shatan Bogat). Con “La vita davanti a sé” Gray ottenne per la seconda volta il Premio Goncourt (se non avesse usato uno pseudonimo non avrebbe potuto partecipare al concorso e ri-ottenere il premio che aveva vinto vent’anni prima con “Le radici del cielo”): Orlando è non solo unico attore, ma anche autore della riduzione drammaturgica del testo e regista.

Il pubblico, nonostante le energie ridotte dell’attore, sembrava entusiasta, gli applausi erano calorosi e sono durati  a lungo. Un sostegno ampio, dovuto alla stima per l’attore, vincitore di numerosi premi a coronare un’illustre carriera (per citarne pochi: proprio questo spettacolo Orlando è vincitore de Le Maschere del Teatro Italiano 2022 per “Miglior monologo”, miglior protagonista al David di Donatello nel 2006 per il film “Il Caimano” diretto da Nanni Moretti, Nastro d’argento nel 2007 per lo stesso film, ancora miglior attore protagonista al David nel 2022 per “Ariaferma”), o realmente trascinato dall’entusiasmo per lo spettacolo appena visto?

Su una scenografia, di Roberto Crea, che richiama, alle spalle dell’attore, il condominio in cui è ambientata la storia, Orlando racconta la vita di Momò, bimbo arabo che abita a Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che si prende cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Il condominio è popolato da mille odori, personalità, vicende umane, convivenze tra culture diverse, vite sgangherate, e di un’improbabile storia d’amore toccata dalla grazia. Il problema è che per rendere efficacemente questa policromia insita nel testo, tutte le figure che si affacciano nella storia, che vivono il condominio e ne popolano le stanze e gli animi, sarebbe necessaria una recitazione estremamente vivace, variegata, mutevole. Orlando era, spiace per lui, monotonale, con una profondità intellettuale e una sensibilità umana che comunque non animavano le pagine del libro rendendole tridimensionali.

C’era il supporto musicale dell’Ensemble dell’Orchestra Terra Madre (Simone Campa, chitarra battente e percussioni; Marco Tardito, clarinetto, sax; Maurizio Pala, fisarmonica;  Kaw Sissoko, Kora e Djembe), ma non bastava a restituire la dinamicità del testo.

L’idea di base per cui Orlando ha deciso di approcciarsi a questo romanzo è anch’essa forte come le molteplici voci che lo popolano: “il romanzo mi ha travolto e ho sentito la necessità di portarlo in scena -ha detto l’attore- perché racconta tutte le sfide a cui noi italiani siamo stati sottoposti negli ultimi decenni: la convivenza con etnie diverse, che dev’essere un’opportunità, non una paura isterica dell’altro; l’indagine sul rapporto con la propria madre, (…) e l’ansia di costruire un futuro, di dare un senso alla propria vita non avendo nessuno strumento tra le mani”.

Martedì scorso, quindi, l’energia che è arrivata pareva non corrispondente alle intenzioni dello stesso attore-regista. Speriamo si rimetta presto e lo spettacolo possa essere visto nella sua reale forma.

INFO. Via Pier Lombardo 14. Tel. 02 59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it

DURATA: 1 ora e 30″

ORARI. martedì 10 Ottobre – 20:00; mercoledì 11 Ottobre – 19:45; giovedì 12 Ottobre – 21:00; venerdì 13 Ottobre – 19:45; sabato 14 Ottobre – 19:45; domenica 15 Ottobre – 16:15; martedì 17 Ottobre – 20:00; mercoledì 18 Ottobre – 19:45; giovedì 19 Ottobre – 21:00; venerdì 20 Ottobre – 19:45; sabato 21 Ottobre – 19:45; domenica 22 Ottobre – 16:15; martedì 24 Ottobre – 20:00; mercoledì 25 Ottobre – 19:45; giovedì 26 Ottobre – 21:00; venerdì 27 Ottobre – 19:45; sabato 28 Ottobre – 19:45; domenica 29 Ottobre – 16:15; martedì 31 Ottobre – 20:00; mercoledì 1 Novembre – 16:15; giovedì 2 Novembre – 21:00; venerdì 3 Novembre – 19:45; sabato 4 Novembre – 15:30; sabato 4 Novembre – 19:45.

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

  • VINO Enoteca con mescita

    Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.

    Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano

    Telefono: 0228098239

    Website: https://www.enotecavinomilano.it/

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