Una stagione tra le pagine: Andrea Kerbaker racconta a Milanoateatro il programma di mostre e incontri alla Kasa dei Libri e al Kapannone di Angera

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Interviste

Pubblicato Gennaio 18, 2024

Andrea Kerbaker immerso nella sua Kasa dei Libri, credit @KasadeiLibri
Andrea Kerbaker immerso nella sua Kasa dei Libri, credit @KasadeiLibri

Da Milano, che "vive ancora un buon momento anche se oggi la parte pubblica è assente e sono i privati a mandare avanti le idee". A Parigi, metropoli storicamente vicina, passando per maratone letterarie in nome di Kafka

Parlare della Kasa dei Libri come di un teatro con una sua stagione non è del tutto fuori luogo: certo, si tratta di un particolare nido di raffinatezze in pagine e carta creato da Andrea Kerbaker, bibliofilo per passione e professione (“famiglia milanese da anni, con origini bretoni”, classe 1960, una cattedra in Cattolica in “Istituzioni e politiche culturali”), per esporre a rotazione la sua sterminata collezione di volumi di tutti i tipi, più di 30mila, ma anche per creare appuntamenti e momenti d’incontro.

Il programma della stagione 2024 si intitola “Da Agrigento a Parigi”: dalla città natale di Pirandello alla Ville Lumière. Cosa c’è ancora da dire di nuovo su Pirandello?

Ho pensato a Pirandello perché è un autore estremamente moderno: sono passati più di 80 anni dalla sua morte eppure trovo che abbia ancora molto da dire. Inoltre ho quasi tutta la sua opera in edizioni originali, il che è un vantaggio: vedere quelle pagine permette di capire meglio lui, di entrare nella sua epoca: esprimono concetti a cui non siamo abituati.

Cosa intende?

Ad esempio le contraddizioni di Pirandello: a volte non c’è corrispondenza tra la sua identità e il pensiero che esterna. Usa delle maschere lui stesso. Ad esempio si iscrive al Fascismo dopo il delitto Matteotti: lo fa per garantirsi di poter continuare la sua vita culturale, non come ideologia. Oppure scrive anche in siciliano, poi però va a Roma a rappresentare le commedie in dialetto. Mantiene sempre sia la sua internazionalità che l’attaccamento alla sua terra d’origine. E poi al cinema (che nasce in quegli anni, n.d.r): non ama il sonoro, ma il primo film sonoro in italiano è suo.

Da dove provengono i volumi in mostra?

Sono tutti miei: ormai espongo solo cose mie. Perché per me il libro va toccato, sfogliato, visto direttamente. E se metto in mostra libri non miei spesso devo chiuderli in bacheche: renderli visibili, ma non consultabili. Per me è un danno, quindi non chiedo più volumi in prestito.

L’appuntamento dedicato a Kafka, “Ogni scarrafone”: una maratona letteraria pensata per aprile e in occasione del centenario dalla scomparsa dello scrittore: si terranno letture pubbliche del “Processo”, “Il Castello” e “America” aperte a adulti e non. Si può dedicare Kafka ad ogni età? non è un po’ azzardato?

Bè certamente sono incontri dedicati più ad adulti, si parla di giovani di liceo e università, non giovanissimi. Abbiamo pensato di rendere il mese di aprile occasione per proporre una delle attività che la Kasa organizza sempre con grande partecipazione di pubblico: una maratona letteraria, questa volta in omaggio a Franz Kafka e alla sua Metamorfosi nell’anno del centenario dalla scomparsa dello scrittore. La maratona di lettura a voce alta, che non abbiamo potuto esimerci dall’intitolare Ogni scarrafone, sarà l’occasione per coinvolgere i lettori in un appuntamento corale e partecipato. Non ci sarà in parallelo una mostra: sarà bello leggere l’autore praghese ad alta voce insieme. Del resto è un appuntamento sempre molto apprezzato: tutti i partecipanti prendono a turno parola e leggono per una decina di minuti circa ciascuno.

Marco Missiroli, Cristiana Capotondi, Alessandro Zaccuri e Emilio Isgrò: milanesi acquisiti che tra maggio e giugno verranno alla Kasa in un ciclo di incontri dedicato alle strade milanesi in occasione dell’uscita del suo libro “Stradario sentimentale di Milano”, Casa ed. Rizzoli, in aprile. Certo che i protagonisti che hai invitato a parlare di Milano non sono certo nati sotto la Madonnina

Certo: voglio proprio far parlare di Milano gente che non è di qui. Il libro racconta le strade milanesi che per me sono più importanti, gli ospiti sono persone che hanno scelto di vivere qui provenendo da altre città. Gli incontri si svolgeranno tra maggio e giugno: racconteranno la propria strada preferita di Milano e ricostruiranno una mappa della città fatta di storie personali e collettive.

Che momento è questo per Milano?

A me pare un buon momento: continua a godere della positiva onda generata dall’Expò 2015, neanche la pandemia è riuscita a fermarla. Eppure vedo che manca oggi la parte pubblica: tutte le nuove idee e i progetti provengono dai privati. Il sindaco Sala sembra demotivato: manca un’idea sfidante forte. Le Olimpiadi anche non sono molto sentite dai milanesi. Personalmente sono in attesa, ma fiducioso: Milano sa sempre stupire.

Parigi e Milano hanno legami forti: da Napoleone fino ad oggi, il treno che (appena sarà sistemato il crollo di una galleria) le collega in poche ore. Tra ottobre e novembre si terrà alla Kasa una mostra di libri d’arte dedicata all’immagine della Ville Lumière, vista attraverso lo sguardo dei più famosi artisti e letterati che di lì sono passati, l’hanno amata e raccontata. In virtù del legame che volete evidenziare tra Parigi e Milano, ci sono anche autori meneghini in mostra?

Sì le due città sono davvero vicine: io stesso vado frequentemente a Parigi, ho preso anche il treno veloce. Sono metropoli molto legate tra loro: in anni passati ho anche portato a Parigi una mostra di Calvino. Artisti milanesi non sono previsti: da Joan Miró ad Ernest Hemingway fino a Picasso, si potranno vedere gli artisti che passavano da Parigi a Milano. Quando Mirò ebbe la sua mostra meneghina girava per le strade disegnando graffiti. L’esposizione di ottobre-novembre sarà caratterizzata da due tappe, una alla Kasa e una al Kapannone.

Parlando appunto del Kapannone, ad Angera (Va): è soddisfatto dell’attività a 5 anni dall’apertura?

Sì, sta andando bene, è amato sia dagli abitanti in loco che dai milanesi: apriamo tutti i finesettimana con mostre e occasioni varie. Certo, bisogna avere sempre nuove idee per fare in modo che le persone siano attirate dal Kapannone e vogliano venirci.

Riguardo invece la sua Kollezione (edizioni pregiate, ma non necessariamente. Il libro ha valore in sé): c’è qualche libro che le viene portato, donato, e che lei rifuita?

Sì, c’è anche qualcosa che rifiuto: ricevo innumerevoli volumi ogni giorno. A me piace sempre guardarli, sfogliarli, catalogarli per ricordarli tutti. Certamente però, dato i numeri che mi arrivano, c’è anche qualcosa che rimando indietro. Tra gli ultimi ingressi c’è un’intera biblioteca di storia dell’arte, quella della studiosa Maria Clotilde Magni che, dagli anni ‘30 ad oggi ha messo insieme una raccolta irripetibile di migliaia di volumi in tutte le lingue del mondo, anche quelle più remote. Parlando di storia dell’arte, è giunto alla Kasa anche un vastissimo corpus di esemplari della collezione Skira, donato dal suo Presidente Massimo Vitta Zelman. Ultime in ordine di tempo sono due lettere autografe che Italo Calvino ha inviato all’attrice Anna Nogara nel 1959, dove, tra le altre cose, lo scrittore chiede un consiglio per il titolo di un capitolo del Cavaliere inesistente e racconta la sua prima cavalcata a Central Park. Sono solo alcuni degli esempi di documenti rari e preziosi che qui alla Kasa, da pezzi di vita personale sono divenuti storia collettiva. Così, lo scorso anno, nel quadro dei festeggiamenti per i dieci anni della Kasa, abbiamo deciso che era sacrosanto organizzare un’occasione per dire pubblicamente grazie. Lo abbiamo fatto il 14 novembre e lo rifaremo quindi ogni 14 novembre di questo e dei prossimi anni, in quella che per la Kasa diviene ufficialmente La giornata del donatore: l’occasione per condividere e raccontare ciò che di bello e prezioso giunge man mano nella kollezione per mezzo delle donazioni.

Oltre ad arrivarne sempre di nuovi, i libri della Kollezione girano molto…

Sì, la Kollezione vive anche fuori dalle mura della Kasa per essere ospitata da altre istituzioni sia italiane che straniere. Solo lo scorso anno, ad esempio, è volata alla Maison de l’Italie di Parigi e poi alle Scuderie del Quirinale di Roma, dove molti dei nostri volumi si trovano attualmente per la grande mostra dedicata a Italo Calvino. Da diversi anni, la Kasa e il Kapannone dei Libri dedicano una parte importante della loro programmazione alle attività per scuole e famiglie, per trasmettere anche ai più piccoli l’amore per il libro e la parola scritta. Fin dal principio abbiamo fatto dei libri la nostra guida e del gioco il nostro metodo, offrendo proposte di qualità e a partecipazione gratuita, sempre all’insegna del divertimento e dell’allegria. Per quest’anno non vogliamo certo essere da meno: si comincia con Il gioco dei personaggi, studiato ad hoc in occasione della mostra su Pirandello, che da gennaio ad aprile farà fare ai bambini delle scuole primarie la conoscenza con lo scrittore e il suo teatro, con contenuti opportunamente adattati per l’età di riferimento. Sempre alla Kasa, la primavera sarà dedicata in modo mirato ai bambini e alle bambine di 5 anni, che potranno divertirsi con tecniche, materiali e storie durante Il grande gioco della forma, dedicato a Bruno Munari. Al Kapannone dei Libri l’arte la fa da padrone e infatti il ciclo di giochi primaverili porterà i più piccoli alla scoperta del pittore catalano Joan Miró, per proseguire con divertenti cacce al tesoro a tema e weekend di letture animate nell’apposito spazio della Kapannina, circondati da una vasta selezione di volumi per l’infanzia e dai vivaci murales realizzati appositamente dall’artista Chiara Dattola. Per quanto riguarda le attività fuori Kasa proseguono le attività per adulti e bambini organizzate in collaborazione con BAM – Biblioteca degli Alberi Milano, un progetto della Fondazione Riccardo Catella, per esplorare il rapporto tra letteratura e natura nelle sue diverse forme. Inoltre anche nel 2024 contribuiremo all’organizzazione, insieme a Gabriella Buontempo, anima dell’associazione Incontri Internazionali d’Arte, e a Ferrarelle S.p.A, del Premio Malaparte, storico riconoscimento letterario italiano per personalità internazionali, che negli anni ha premiato nomi come Benjamín Labatut, Elizabeth Strout ed Emmanuel Carrère. Continua presso l’Università Cattolica il ciclo Professioni di cultura che da più di 10 anni porta nelle aule universitarie la testimonianza diretta dei professionisti del settore. A settembre torna l’appuntamento con Le immagini rilegate, concorso ed omonima mostra organizzati da Roberto Mutti in occasione di Milano Photofestival, con i migliori libri fotografici dell’anno, che nella scorsa edizione ha accolto oltre sessanta volumi candidati e tutti di indubbia qualità.

Kasa dei Libri

Largo De Benedetti, 4 20124 Milano

Mercoledì 10 gennaio 2024 ore 11

mostre@lakasadeilibri.it – 02.66989018

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