“Bisogna aprire gli occhi prima di avere un parere”: e il teatro è un’arte libera, il Parenti lo vuole dimostrare

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Ciapa'l tram, Recensioni

Pubblicato Novembre 21, 2024

Khatibi in "Lui", credit @LorenzoCevaValla
Khatibi in "Lui", credit @LorenzoCevaValla

Fino a domenica in scena "Lui", di Ashkan Khatibi, autore iraniano che sceglie di non stare in silenzio davanti alla censura e le torture subite nel suo paese per le sue idee

Il teatro è un’arte che può essere più libera di altre per la sua contingenza e inafferrabilità. Lo sa bene Ashkan Khatibi, drammaturgo e attore iraniano classe 1979 costretto a lasciare Teheran nel dicembre 2023 dopo un arresto, una serie di interrogatori brutali e ripetute minacce. Ha deciso di raccontare la sua dura, sofferente e (nel vero senso della parola) torturata esperienza in LUI, lo spettacolo da lui -appunto- scritto, diretto e interpretato, in scena al Teatro Franco Parenti ancora fino a domenica 24. “In questo lavoro c’è un’importanza che va oltre il teatro -ha detto Adrée Ruth Shammah, regista e alla direzione artistica del Teatro, prima dell’inizio- . La sala diventa un inno alla vita, in cui passano gioie, dolori, accuse e verità”.

Si spengono le luci, e l’attenzione si focalizza su ciò che era già in scena mentre il pubblico entrava in sala: la schiena, nuda, di Khatibi appare ferita, la attraversano segni di frustate. Ed ecco partire un racconto, a quadri singoli, che ne ricostruiscono la storia tra flashback, narrazione, cronaca e denuncia. “Bisogna aprire gli occhi prima di avere un parere”: questo lo spirito, l’invito o meglio l’urlo che tiene insieme tutte le scene.

Ashkan Khatibi in Lui credit@LorenzoCevaValla

Khatibi in prigione, interrogato e torturato. Khatibi come studente universitario che presiede comizi contro lo stato: “questo ragazzo va ucciso”, dice una voce fuori campo. E si ritorna alla prigione: le torture ricevute e continue scandiscono il tempo scenico, tra la voce, sempre fuoricampo, della fidanzata, l’incontro in una dimensione tra la vita e la morte con la madre, i tentativi di comunicare col mondo esterno all’Iran con internet, tv, cellulare. Finchè il protagonista e attore non si chiude in un baule, e qui finisce o spettacolo. Una momentanea fuga e metafora del suo essere ora fuori dall’Iran. Ma non è una bara: c’è ancora molto da fare, e da dire.

DURATA: 75”

INFO: Teatro Franco Parenti, via Pier Lombardo 14. Tel. 02-59995206, www.teatrofrancoparenti.it, biglietteria@teatrofrancoparenti.it

ORARI: martedì 19 Novembre – 20:30, mercoledì 20 Novembre – 19:15, giovedì 21 Novembre – 20:15, venerdì 22 Novembre – 19:15, sabato 23 Novembre – 19:15, domenica 24 Novembre – 15:45

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

  • VINO Enoteca con mescita

    Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.

    Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano

    Telefono: 0228098239

    Website: https://www.enotecavinomilano.it/

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