“In Italia attori sottopagati”: arriva l’Elfo Puccini per proporre Nuove Visioni
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Stagioni
Pubblicato Giugno 12, 2024
Presentata ieri la stagione 2023-24 del Teatro in Corso Buenos Aires: tra polemiche all'attualità si usano i fondi del PNR e si stringono accordi col Comune
La Sala Shakespeare del Teatro Elfo Puccini (500 posti) era quasi piena ieri, martedì 11 giugno, alla conferenza stampa di presentazione della stagione 2024/25. Sul palcoscenico Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, i due condirettori artistici del teatro, con Fiorenzo Grassi, manager e direttore organizzativo. Parte lui, lamentando come oggi vengano considerati gli attori in Italia: “godono di un welfare minore e hanno paghe da fame -dice-: al massimo hanno il reddito di discontinuità, 1700 euro all’anno -e continua-. Eppure il lavoro c’è, stiamo già tornando al numero di pubblico del 2019, pre-covid”. L’Elfo è anche riuscito, grazie al PNR, a dotarsi di pannelli solari, e, in accordo con il Comune di Milano, ora ha acquisito la denominazione (come anche il Teatro Franco Parenti, lo abbiamo rilevato qui Marina Rocco è la nuova Franca Valeri e Adriana Asti: torna al Teatro Franco Parenti “La Maria Brasca” – Milano a Teatro) di “Teatro di rilevante interesse culturale”. “Questo significa che il Comune ci riconosce un’utilità sociale, di teatro pubblico ma di natura societaria-privatistica: ciò ci assegna ufficialmente un importantissimo compito, una responsabilità diretta”. Seguiranno i ringraziamenti diretti, appena arriverà in teatro, a Tommaso Sacchi, assessore alla cultura, a cui per Grassi va gran parte del merito dell’iniziativa. “Grazie per questo elogio -ha risposto l’assessore-. Sono promotore di un aggiornamento del sistema con cui il Comune garantisce i contributi allo Stato, anche se l’idea non è solo mia. È anche di altri assessori che mi hanno preceduto”. Non si lascia scappare un commento sulla stagione che si sta presentando, riferendosi all’immagine-simbolo (il quadro appositamente realizzato da Marco Petrus, artista di Rimini classe 1960, che rappresenta i palazzi contemporanei-simbolo di Milano): “L’Elfo è un riferimento importante per la città come luogo di cultura e quindi di trasmissione di idee. Sono allibito che in queste elezioni nessuno abbia mai parlato di cultura e della sua importanza per tutti”.
Date le premesse molto attente allo scenario attuale, sia degli attori che della città, non c’è da stupirsi che la stagione si intitoli Prospettive inedite: tra nuove produzioni, ritorni e ospitalità ci si apre a nuovi modi di vedere (o, prima di tutto, di guardare) alla realtà che abbiamo sempre davanti. Ed ecco anche un altro senso del quadro di Petrus: la città che mette in luce preziose architetture contemporanee rendendole simbolo di Milano. Non si poteva che partire con Milanoltre, il Festival di danza contemporanea che giunge alla sua XXXVIII edizione (infatti si chiamerà “1986>2024 back to the future”), e subito dopo largo alla comicità di Alice Redini e Loris Fabiani, protagonisti dell’imprevedibile stanD-UO comedy Alice & Loris (15/20 ottobre). Dal cabaret a Beckett, sempre all’insegna di un teatro agile e moderno: dal 18 ottobre al 10 novembre sarà in scena L’ultimo nastro di Krapp/Quella volta, una sperimentazione sul suono e sull’ascolto, un viaggio nei ricordi e nel tempo che Francesco Frongia affida all’interpretazione di Ferdinando Bruni. E si arriva al Re Lear (22 ottobre/17 novembre), grande successo del 2023 a cui è affidata la vera apertura di stagione. Lo spettacolo è frutto di un lavoro di scavo nell’essenza del testo che Ferdinando Bruni e Francesco Frongia hanno portato in scena partendo dalla traduzione e affidando a Elio De Capitani il ruolo del tormentato re.
Con La collezionista (9 gennaio/2 febbraio) va in scena l’arte contemporanea per la regia di Marco Lorenzi: il ruolo della protagonista, ispirato alla figura di Peggy Guggenheim, è di Ida Marinelli, in scena con Marco Bonadei, Barbara Mazzi e Angelo Tronca. Sempre biografie di grandi del passato con + Amadeus di Peter Shaffer (21 gennaio/2 marzo), diretto da Bruni/Frongia, spettacolo in cui Ferdinando Bruni interpreta la follia di Antonio Salieri: tanti gli attori per questa produzione, tutti indosseranno i ricchi abiti settecenteschi immaginati da Antonio Marras, che torna a collaborare con l’Elfo dopo l’esperimento di Edipo re. La prima luce di Neruda (7 maggio/5 giugno), omonimo romanzo di Ruggero Cappuccio, è stato adattato da César Brie, regista argentino che per la prima volta dirige attori dell’Elfo: una storia d’amore e di impegno politico che vede protagonisti Elio De Capitani, Cristina Crippa, Silvia Ferretti e Umberto Terruso, in un percorso che incrocia le diverse età del poeta cileno e della sua amante. Io sono il vento (8/30 maggio) di Jon Fosse, premio Nobel per la letteratura 2023, è una novità diretta da Marco Bonadei, in scena insieme ad Angelo Di Genio. Protagonisti dal 2011 di molte produzioni sui palchi dell’Elfo, interpretano due uomini su una barca che accompagnano lo spettatore in un viaggio onirico e misterioso.
Continuano poi le collaborazioni con artisti, gruppi teatrali, e le riprese di altri spettacoli simbolo dell’Elfo insieme alle ospitalità, oltre a quattro titoli dedicati ai più giovani e le loro famiglie.
Info. Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33
Mail: biglietteria@elfo.org. Tel: +39 02.00.66.06.06
Servizio di prevendita fino al 30 giugno: lunedì – venerdì h 11.00/14.00 e h 15.00/19.00
Sabato h 15.00/19.00. Servizio di prevendita dal I al 12 luglio: lunedì – venerdì h 15.00/19.00
Sabato chiuso. Biglietteria chiusa dal 13 luglio al 2 settembre. Dal 3 settembre: lunedì-venerdì ore 11-13.30 e 15.30-19. Sabato ore 15.30-19.