Venerdì e sabato a teatro. Da Sgarbi a Ibsen per due date vicine: diverse nelle emozioni, ma simili per intensità
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Serate Olé da Torero
Pubblicato Marzo 12, 2023
Come d'abitudine Milanoateatro esce dal sito e ci si incontra direttamente in sala. Senza dimenticare l'ormai consolidata usanza di prendere un aperitivo tutti insieme o concludere la serata in pizzeria o al ristorante
Un finesettimana intenso per il gruppo di lettori di Milanoateatro: eravamo in 64 venerdì sera al Teatro Manzoni per assistere a “Pasolini Caravaggio”, lo spettacolo di Vittorio Sgarbi con un’introduzione di musicale di Valentino Corvino al violino (e poi le musiche durante le due ore sono anche composte ed eseguite da lui). E, il giorno dopo, sabato ci siamo trovati in 13 all’Elfo Puccini, appena in tempo per la penultima replica di “Spettri”, l’imperdibile regia di Rimas Tuminas della drammaturgia ibseniana nella versione italiana e adattamento di Fausto Paravidino (lo abbiamo visto e recensito qui: Gli ‘Spettri’ di Ibsen incantano all’Elfo Puccini, grazie ad Andrea Jonasson anzitutto, ma anche per la qualità di tutti gli attori in scena).
L’appuntamento al Manzoni era per le 19.30, e l’entrata in sala (per le 20.30) è stata preceduta dall’aperitivo al Bar del teatro, ancora sapientemente gestito dal Fioraio Bianchi. Che ha preparato appositamente per Milanoateatro un sostanzioso aperitivo (25 euro, compresa consumazione): per ogni partecipante c’era carpaccio affumicato, insalatina, un assaggio di pasta fresca ripiena con un ottimo sugo di pomodoro fresco. Il tutto accompagnato da un sostanzioso ma delicato pane all’uovo. Sgarbi, in un teatro pieno, è stato la dimostrazione che la cultura e l’arte sono argomenti di vivo interesse e coinvolgimento. Senza mai fermarsi nè bere un bicchiere d’acqua il critico ha parlato per due ore e ha presentato, con immagini coordinate, la sua intelligente e affascinante teoria per cui Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio (Milano, 1571-Porto Ercole, 1610) e Pier Paolo Pasolini (Bologna, 1922-Lido di Ostia, 1975), due figure distanti a livello temporale circa quattrocento anni, siano in realtà vicine per la rispettiva libertà intellettuale.
La sera successiva, sabato, ci siamo trovati al Teatro dell’Elfo: qui l’aperitivo è stato a scelta individuale, non tutti lo hanno voluto, e, anche qui, nel bar del Teatro, Olinda. Propone diverse combinazioni e piatti, oppure anche solo la possibilità di prendere una consumazione con salatini e patatine. La platea era piena, e a fine spettacolo ci sono stati almeno 10 minuti di applausi: il pubblico era colpito e affascinato, in particolare dalla bravura della Jonasson, ma non solo: era unanime il gradimento per tutti i componenti della compagnia. Che, in una scena di pochi elementi, restituisce tutta la tumultuosità degli stati d’animo di ogni personaggio, soffocata e nascosta in un dolore apparentemente silenzioso.
Un gruppo di Milanoateatro ha poi concluso la serata con una pizza da Rosy e Gabriele, il (vicino) locale per il dopoteatro per eccellenza a Milano.
“Grazie Milanoateatro, interessante e bella serata”. “… Interessante e originale la lectio di questa sera”. “Grazie Milanoateatro, anche ieri sera tutto perfetto”. “Bella serata ieri, grande Sgarbi. Tutto molto bene e perfetto”. “Spero di partecipare spesso ad altre iniziative di Milanoateatro”. “Grazie Milanoateatro sono così contenta di queste iniziative che aprono mondi culturali che ho sempre desiderato approfondire”. Sono alcuni dei commenti pervenuti via whatsapp dopo ciascuna delle due serate.