Uno spettacolo in mano agli attori, ma con la maestria della regia di Pascal Rambert alle spalle

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Aprile 8, 2024

Scena di "Durante", credit @masiarpasquali
Scena di "Durante", credit @masiarpasquali

Dopo "Prima", in "Durante" prosegue il racconto delle vicende della compagnia impegnata nella preparazione di uno spettacolo ispirato alla Battaglia di San Romano di Paolo Uccello

Ieri sera, sabato 6 aprile, il Piccolo Teatro Grassi era un fibrillo di persone già dall’ora dell’aperitivo. Popolavano il Cafè&Restaurant nel chiostro di via Rovello, o ritiravano il proprio biglietto: alle 19.30 sarebbe iniziato Durante, la produzione del Piccolo Teatro di Milano per la regia di Pascal Rambert (Nizza 1962), scrittore, coreografo e regista teatrale e cinematografico. È “regista associato” del Piccolo, ovvero rientra nella rosa di 15 artisti, italiani e internazionali che lo Stabile ha deciso di coinvolgere in una progettualità che non si esaurisce solo nella produzione di spettacoli, ma apre dialoghi e favorisce processi di scambio in senso lato. Non a caso questa di Rambert è la seconda produzione (https://milanoateatro.it/recensioni/prima-al-piccolo-metafora-delle-prove-di-uno-spettacolo-e-dei-tentativi-per-vivere/) che va in scena al Piccolo, per il secondo anno consecutivo: “ringrazio il Piccolo Teatro per avermi dato la possibilità d’iniziare questo percorso -ha detto il regista alla conferenza stampa di presentazione dello spettacolo-. Ho deciso di avviare un processo analogo anche in Francia”.

Rambert è già noto per i suoi lavori presentati in Europa, Centro e Sud America, Nord Africa, Russia, Asia, Medio Oriente. I suoi testi hanno ricevuto molti premi e sono stati tradotti e pubblicati in inglese, russo, italiano, tedesco, giapponese, mandarino, croato, sloveno, polacco, portoghese, danese, spagnolo, catalano, olandese, thailandese, ceco e greco. Ciò che sta realizzando in Italia è un approfondimento sull’attore e il suo ruolo. Per Rambert, infatti, è una figura doppiamente significativa: come corpo sulla scena e come rappresentazione dell’individuo nella società cui appartiene.

Ogni sua regia è gia’ strettamente ancorata al territorio, alla lingua, all’arte, alle tradizioni e usi della Nazione in cui si trova, e lo studio dell’attore nei diversi contesti è un tema costante per il regista. Scrive sempre i testi in francese, e vengono tradotti in italiano o nella lingua del paese di volta in volta scelto: anche dal corpo della parola, cioè dalla sua diversa sonorità e ritmo, Rambert assume tratti salienti dei significati che vuole esprimere. “Sono un lupo che ha fame di parole -ha detto-: e quando i miei testi sono tradotti in italiano, da Chiara Elefante, sento un’energia che mi porta subito a capire la resa, la forza, la potenza della parola. In giapponese i discorsi diventano oggettivi, non c’è alterazione di tono. In spagnolo parlano velocissimi. In italiano la parola è un’onda”. Nel nostro Paese, quindi, Rabert riesce ad approfondire e sviluppare ulteriormente i suoi studi, grazie alla lingua.

Elementi poetici che forse arrivano ancora più esplicitamente in questa nuova produzione, Durante, fino al 5 maggio al Teatro Grassi, rispetto a Prima. Che sia perché siamo entrati, con il secondo spettacolo, ancor più da vicino nella poetica di Rambert, che sia perché forse Durante è più ricco di sfaccettature e variazioni rispetto a Prima, che sia perché ogni minuto è di una qualità artistica a suo modo unica.

Il canovaccio su cui si regge lo spettacolo è sempre la vita degli attori e attrici che lavorano per portare in scena uno spettacolo ispirato alla Battaglia di San Romano, il trittico pittorico di Paolo Uccello (Pratovecchio, Arezzo, 1397-Firenze, 1475). Se Prima esplorava il flusso di passioni e emozioni che attraversava i membri della compagnia nel corso delle prove, in Durante lo spettacolo si sofferma sulle loro fragilità, raccontando le angosce della loro professione. Un incidente d’auto apre la scena: gli attori a fine spettacolo sono insieme e il loro mezzo viene colpito. L’uso della tecnologia è in funzione della vera artigianalità del teatro, ma il corpo e la voce degli attori risultano sempre al primo posto per far navigare i pubblico in un limbo, tra la finzione degli attori che sono usciti dal teatro e hanno avuto l’incidente, e lo spettacolo che stanno portando in scena.

Scena di "Durante", credit MasiarPasquali
Scena di “Durante”, credit MasiarPasquali

Ci si sposta su tanti, diversi e meravigliosamente resi, piani. Troviamo quindi il mondo degli attori, la loro vita tra teatro e esterno nella loro perenne insicurezza e continua sfiducia che lo spettacolo sia andato per il meglio. C’è Giorgio Strehler, la sua figura, muta, quasi un’apparizione, e c’è il suo Arlecchino, che però non è quello di Soleri: è una figura cinica, piena di odio e di sfiducia: “non ha vinto la bellezza, ma la violenza e la crudeltà”, dice il personaggio durante lo spettacolo. C’è una scena di delicata maestria, sempre degli attori, di teatro di marionette e di ombre. La Battaglia di Paolo Uccello, che in Prima dominava la scena, in Durante c’è, ma è incastrata in tutti gli altri piani di lettura.

Pascal Rambert, credit @MasiarPasquali
Pascal Rambert, credit @MasiarPasquali

Gli attori, questi protagonisti: si unisce alla compagnia di Prima (Anna Bonaiuto, Anna Della Rosa, Marco Foschi, Leda Kreider e Sandro Lombardi) un gruppo di promettenti interpreti della Scuola del Piccolo Luca Ronconi (Miruna Cuc, Cecilia Fabris, Pasquale Montemurro, Caterina Sanvi, Pietro Savoi), più due bambini che devono recitare brevi parti, e ci riescono efficacemente.

Anche qui, un misto: sembra che la chiave per interpretare Durante, ancor più di Prima, sia la sovrapposizione di piani, di letture, di momenti. Per uno spettacolo vario e dalle mille sfumature, ma che sa dove sta andando. E in cui le ore volano via.

DURATA: 130 minuti senza intervallo

INFO: Piccolo teatro Grassi, via Rovello 2. Tel. 02-21126116, www.piccoloteatro.org

ORARI: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30 (salvo giovedì 25 aprile, riposo). Mercoledì e venerdì, ore 20.30 (salvo mercoledì I maggio, riposo). Domenica, ore 16. Lunedì, riposo.

PREZZI: platea, 40 euro. Balconata, 32 euro.

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Armani Caffé e Ristorante

    Inaugurato nel 2000 a pochi metri dal Teatro Manzoni, in via Croce Rossa 2, lo spazio è stato rinnovato in tutte le sue aree ed è aperto dal mattino fino a sera tarda. Il personale è molto giovane, cortese e disponibile ad ogni ora per aiutare gli avventori nella vasta scelta di possibilità che il luogo offre, seppur con naturalezza. Al mattino, infatti, si preparano prime colazioni con dolci e pasticceria di produzione propria. Per continuare con una ricca scelta di piatti per un pranzo veloce, gustoso e ricercato (il menù è poi disponibile tutto il giorno, anche in orari non classici), e la sera l’Armani Caffè Ristorante è un luogo di ritrovo per l’aperitivo (con 7 euro si può gustare un buon vino accompagnato da olive verdi king size e mandorle salate, altrimenti per i gruppi si possono chiedere delle alzatine con finger food). Dopo le 19 il locale prosegue con la cena, di piatti di cucina italiana (linguine con le vongole, bottaarga e limone, 28 euro. O risotto ai funghi, 30). Ciò che davvero colpisce, a parte la qualità del servizio, è la famigliarità dell’ambiente, che è accogliente e frequentato da molti milanesi. Non è, come ci si potrebbe aspettare, un locale solo per “gente del mondo della moda” e turisti.

    Indirizzo: Via dei Giardini, 2, 20121 Milano

    Telefono: 0262312680

    Website: https://www.armani.com/it-it/experience/armani-restaurant/emporio-armani-caffe-ristorante-milan

  • GERRY’S BAR NELL’HOTEL DE MILAN

    Il Grand Hotel et de Milan (tutti lo chiamano l’Hotel de Milan), si sa, è un salotto nel cuore di Milano. Riservato a chi ha preso una stanza nello storico albergo in cui alloggiava Giuseppe Verdi, certo, ma anche, grazie al suo Gerry’s Bar aperto alla Città, un ambiente perfetto per una tazza di tè, un aperitivo, spuntini leggeri durante tutta la giornata. E’ anche un pre o post-teatro aperto fino a tardi la sera. Ristrutturato di recente, mantiene il suo arredamento di pregio, pur non sacrificando la sua atmosfera unica. E’ il luogo ideale dove trovarsi nel caos cittadino per un momento di tranquillità. Per gruppi bisogna riservare una sala a parte.

    Indirizzo: via Alessandro Manzoni 29, 20121, Milano

    Telefono: 02723141

    Email: info@grandoteldemilan.it

    Website: https://www.grandhoteletdemilan.it/it

  • Piccolo Cafè&Restaurant Milano

    Situato nel Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro in via Rovello, è più di un locale di ristorazione: è infatti assorbito pienamente dalla vita (e gli orari) del teatro. Dal servizio di buffet quando si svolgono le conferenze stampa di mattina in settimana, alle cene dopoteatreo (su prenotazione), passando per gli aperitivi per il pubblico come per avventori esclusivamente lì per respirare l’atmosfera. Insomma, il Piccolo Cafè&Restaurant Milano è quasi un palcoscenico già lui stesso: tavolini nel chiostro e dentro, dietro alle vetrate che lo circondano, per offrire piatti semplici a prezzi ragionevoli (abbiamo provato un risotto zola e noci, biscotti e due bicchieri di vino rosso a 27 euro). Certo, non aspettatevi piatti dal sapore indimenticabile: aperto tutto il giorno, si tratta di una cucina non troppo saporita  e veloce, realizzata più per offrire un servizio e permettere di passare momenti di relax durante il giorno e prima o dopo lo spettacolo. Oraari: lunedì, 11.30-20. Martedì-sabato: 11.30-23. Domenica: 11.30-20

     

    Indirizzo: via Rovello 2

    Telefono: 0272333505

    Email: mail@piccolocaferestaurant.it

    Website: https://www.piccolocaferestaurant.it/

  • Risoelatte

    vini e specialità milanesi in un locale retrò con arredi colorati degli anni Sessanta. Con jou-boxe e sedie di fornica e cucina gas a vista.

    Indirizzo: Via Manfredo Camperio, 6, 20123 Milano

    Telefono: 3270547262

  • La Libera

    Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile ingleseapre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il LiberatoIl menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.

    Indirizzo: Via Palermo, 21, 20121 Milano

    Telefono: 028053603

    Website: https://lalibera.it/it/menu/

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