Una stagione che segna i 150 anni del Teatro Manzoni: la storia di questa sala, tra tradizione e presente
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Ottobre 17, 2022
Il Teatro Manzoni presenta un cartellone che rende onore ai suoi 150 anni dalla nascita
Il Teatro Manzoni accoglie, anche per la stagione 2022/23, il suo pubblico, bisogna ammettere ampio e soprattutto di abbonati fedeli. Forse perchè negli spazi eleganti e arredi novecenteschi di questa sala nell’omonima via al 42 il clima è personale e unico, tra la guardaroba gestita da visi ormai noti, il bar anni ’50, con i camerieri eleganti e l’aperitivo ricco. E poi i bagni, curati e anche qui con personale sempre presente. Si scendono le scale sapendo già cosa aspettarsi da tutta la solida organizzazione che fa da cornice allo spettacolo, e questo rincuora sempre e fa sentire a casa. Come quando si arriva in sala, dove le maschere ti raggiungono per accompagnarti al posto (quasi impossibile non essere aiutati). Del resto, 150 anni di esperienza non sono pochi.
Abbiamo parlato dei 50 del Parenti e dei 75 del Piccolo, il Manzoni nasce nel 1872 in piazza San Fedele come sala per la commedia. Aveva infatti appena chiuso il Teatro Carlo Re, abbattuto per costruire la Galleria Vittorio Emanuele che doveva congiungere piazza del Duomo con piazza Scala. Milano necessitava di un nuovo teatro per la prosa: ecco che nasce il Sociale di Milano, in piazza San Fedele, il primo in Europa ad essere illuminato elettricamente da una stazione centrale di distribuzione. Venne inaugurato con “I gelosi fortunati” di Giovanni Giraud e con “La Rivincita” di Teobaldo Ciconi.
Un anno dopo muore Alessandro Manzoni, e questa sala decide di omaggiare il grande autore dei Promessi Sposi prendendone il nome. Anni dopo, nel 1881, il palco viene calcato per la prima volta da Eleonora Duse con “Divorcons “di Victorien Sardou, poi con “Hedda Gabler” e “La Donna del mare” di Ibsen, fino a “La Locandiera” di Goldoni e “Gioconda” del -suo amato- Gabriele d’Annunzio. Nell’agosto 1943, durante la Seconda Guerra Mondiale, la sala di piazza San Fedele fu distrutta dai bombardamenti: arriviamo così al 1950, quando fu costruita quella attuale, addirittura nella via che già dava il nome al teatro, via Manzoni. Si trattò di uno spazio polifunzionale: al piano terra si trovava un cinema, un night club e una galleria, sotto il palcoscenico e la platea.
Ancora oggi gli ampi spazi dell’atrio, l’elegante foyer e la sala teatrale con una capienza di 838 posti sono impreziositi dagli affreschi di Achille Funi e dalle sculture di Leone Lodi. Il 20 ottobre sempre del 1950 l’inaugurazione del nuovo Teatro Manzoni con uno spettacolo tenuto dall’American Ballet Theatre con Ingrid Bergman come madrina. Dal 1978 il Teatro è parte del Gruppo Fininvest.
“Un portatore di cultura trasversale”, ha definito il Manzoni Tommaso Sacchi assessore alla cultura di Milano e intervenuto lo scorso 15 settembre alla presentazione del cartellone. E, in effetti, in questa sala si può assistere a spettacoli di diverso genere, smentendo il pregiudizio per cui un teatro privato sia dedicato solo all’intrattenimento e non possa fare anche ricerca, e allo stesso tempo permettendo che uno spettacolo teatrale possa anche divertire senza con ciò temere di non essere “arte”.
Come da tradizione anche il cartellone che sta per cominciare è dedicato anzitutto alla prosa: si parte il 18 ottobre (fino al 30) con “Il marito invisibile” con Maria Amelia Monti e Marina Massironi, spettacolo scritto e diretto da Edoardo Erba. Si tratta il tema dell’amore e della gelosia durante il lockdown (momento in cui è stato scritto), e quindi attraverso le videochiamate, allora necessarie.
Dopo il Moliere con Emilio Solfrizzi (“Il malato immaginario” dall’8 al 20 novembre, per adattamento e regia di Guglielmo Ferro), si attende, tra gli altri, dal 13 dicembre all’8 gennaio Vincenzo Salemme come autore, regista e attore di “Napoletano? Famme ‘na pizza!”.
A San Valentino non poteva che debuttare “Amanti”, fino al 26 febbraio, una commedia di Ivan Cotroneo, anche regista. Alessio Boni è attore nel “Don Chicotte” che ritorna anche quest’anno nel riadattamento di Francesco Niccolini e liberamente ispirato al romanzo di Miguel de Cervantes Saavedra, dal 28 febbraio al 5 marzo. Carlo Buccirosso è autore e regista di “L’erba del vicino è sempre più verde”, dal 2 al 14 maggio. Accanto alla prosa per adulti il Manzoni presenta un ricco calendario di spettacoli per i più piccoli (“Manzoni Family”), oltre a vari appuntamenti dedicati alla musica, alla cultura e anche diversi laboratori. Per una sala che, da oltre un secolo, sa accogliere il suo pubblico, vario e fedele.
INFO. Teatro Manzoni, via Manzoni 42. Tel. 02.7636901, www.teatromanzoni.it
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
GERRY’S BAR NELL’HOTEL DE MILAN
Il Grand Hotel et de Milan (tutti lo chiamano l’Hotel de Milan), si sa, è un salotto nel cuore di Milano. Riservato a chi ha preso una stanza nello storico albergo in cui alloggiava Giuseppe Verdi, certo, ma anche, grazie al suo Gerry’s Bar aperto alla Città, un ambiente perfetto per una tazza di tè, un aperitivo, spuntini leggeri durante tutta la giornata. E’ anche un pre o post-teatro aperto fino a tardi la sera. Ristrutturato di recente, mantiene il suo arredamento di pregio, pur non sacrificando la sua atmosfera unica. E’ il luogo ideale dove trovarsi nel caos cittadino per un momento di tranquillità. Per gruppi bisogna riservare una sala a parte.
Indirizzo: via Alessandro Manzoni 29, 20121, Milano
Telefono: 02723141
Email: info@grandoteldemilan.it