Una dichiarazione di vita e di morte: all’Out Off è tornato in scena il testo di Sarah Kane “4:48 Psychosis”

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Maggio 6, 2024

Elena Arvigo in "4:48 Psychosis", credit @TeatroOutOff
Elena Arvigo in "4:48 Psychosis", credit @TeatroOutOff

Da 14 anni su palco di via Mac Mahon lo spettacolo, d'allora interpretato da Elena Arvigo, sa ancora arrivare all'essenza della fragilità raccontata dall'autrice inglese

Solo una donna poteva comporre un ritratto così silenzioso e allo stesso tempo disorientante della sua follia. 4:48 Psyhosis di Sarah Kane è una drammaturgia del 1999: scritta dall’autrice inglese (Brentwood, 3 febbraio 1971 – Londra, 20 febbraio 1999), a 28 anni, il suo ultimo di vita. Come tutti i suoi testi lo stile è frammentato, disintegrato, le parole sono schegge che cercano di restare come testimonianza di un’anima ricca, piena di cicatrici e allo stesso tempo di nuove scintille.

4:48 Psychosis è stato in scena, ora, solo dal 3 al 5 maggio all’Out Off, nella traduzione di Barbara Nativi per la regia di Valentina Calvani: l’interpretazione è di Elena Arvigo, e il cast è lo stesso da 14 anni. Un Memorie dal sottosuolo, di Dostoevskij, di oggi: l’autrice percepisce il suo malessere, e ne fa materiale per le sue parole. Senza traduzioni o intermediari: il racconto delle medicine che deve prendere a causa della sua presunta follia, o comunque diversità. I vetri rotti su cui cammina per tutta la durata dello spettacolo (non si capisce come possa non tagliarsi): la sua fragilità diventa la tavolozza di colore che ha a disposizione per vivere, e per desiderare di morire.

E’ anche il materiale di lavoro per la Arvigo: che interpreta la sua stessa autrice con un coinvolgimento vivo e sentito: eppure lo spettacolo è in scena da 14 anni, per oltre 350 repliche. Come è possibile? La forza e la perseveranza nella fragilità come forma di carattere riportano alla determinazione femminile, che non perde la volontà di definire il suo malessere, con una vocazione quasi educativa, paideutica: non fate come me. Capitemi, cercate di guardare al mio disordinato dolore, ma non imitatemi. E la continua presenza di domande sull’amore, sull’innamorato che la Kane credeva forse di aver trovato (un medico del suo stesso ospedale psichiatrico), come sulla richiesta di comprensione da parte della società, fino all’ultimo portano a sperare che davvero il suicidio sia una minaccia per ritrovare la vita. Fino all’ultimo.

INFO. Teatro Out Off, via Mac Mahon 16.

TEL. 02-34532140 / biglietteriaoutoff@gmail.com / www.teatrooutoff.it

ORARI: venerdì, sabato ore 19.30, domenica ore 16.00Ritiro biglietti

PREZZO: Intero: 20 euro, Under26: 14 euro, Over65: 10 euro

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