Un omaggio tra parole e musica a Fabrizio De Andrè
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Ciapa'l tram, Recensioni
Pubblicato Gennaio 14, 2025
Al Teatro Menotti si uniscono competenze di regia, musica, moda e parole per celebrare il cantautore genovese
Quello che Emilio Russo, regista nonché direttore artistico del Teatro Menotti, porta in scena fino al 18 gennaio nella “sua” sala è un omaggio, e così va interpretato. L’amore scoppiò dappertutto, infatti, non è uno spettacolo su Fabrizio De Andrè, il cantautore genovese classe 1940 e scomparso a Milano nel 1999. E’ un omaggio che il teatro gli rivolge “per festeggiarlo -dice Russo-. Abbiamo pensato ad uno spettacolo a modo nostro, tra le parole e la musica, con nuovi pensieri e ricordi che creano un intreccio di emozioni tra il palco e la platea”. Delusi resteranno coloro che si aspettano da questa ora di spettacolo una restituzione della vita del cantautore tra parole e musica, o tra poesia e cronaca.
Si tratta, infatti, di un libero omaggio, esattamente come spiega Russo, che ha come protagonista Laura Marinoni, attrice milanese classe 1961 che ha lavorato con i migliori registi di teatro, da Giorgio Strehler ad Albertazzi passando per Massimo Castri, Gabriele Lavia, Luca Ronconi e molti altri. Con abiti di Antonio Marras (due cambi), e accompagnata da Alessandro Nidi al pianoforte, Sebastiano Nidi alle percussioni, Filippo Nidi al trombone, Andrea Coruzzi fisarmonica e sax, l’attrice canta brani di De Andrè lungo il filo rosso dei temi a lui cari.
Le parole hanno un ruolo importante, spaziano tra riferimenti alti (Baudelaire, Villon, Mutis) e storie degli ultimi, dei diseredati. Anche il titolo dello spettacolo, “E poi a un tratto l’amore scoppiò dappertutto”, è tratto da uno dei sui ultimi appunti. Certo, se è molto arduo imitare De Andrè, ancor meno forse è restituirlo senza volersi paragonare a lui. Scelta rispettabile e degna di nota, ma difficile non risultare poco efficaci: la voce della Marinoni dovrebbe essere talmente unica da poter donare un nuovo spettacolo, diverso ovviamente da quello di De Andrè ma in grado di emularlo quanto a resa. Probabilmente l’ensable da solo, accompagnato solo dalla parte drammaturgica dello spettacolo, potrebbe generare maggiori emozioni. Comunque, in quanto omaggio, questa produzione Tieffe Teatro in collaborazione con il Festival Teatrale di Borgio Verezzi è da vedere come un regalo e un pensiero affettuoso per ricordare De Andrè a ventisei anni dalla sua scomparsa: “sembrava impossibile continuare le nostre vite senza di lui -continua Russo-, senza la sua musica, senza la sua poesia, senza il suo sguardo lucido e penetrante sul mondo. Ci sbagliavamo: è rimasto con noi, e la sua presenza è oggi più forte che mai, estendendosi anche alle generazioni che non l’hanno conosciuto in vita. La sua luce non si è affatto spenta”.
DURATA: 90 minuti
TEATRO MENOTTI Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 02-82873611 – biglietteria@teatromenotti.org, www.teatromenotti.org
ORARI: martedì-sabato ore 20, domenica ore 16.30, lunedì riposo