Un Festival, un carattere. Anche quest’anno la danza di Milanoltre investe il Teatro Elfo Puccini di una nuova energia
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Festival, Recensioni
Pubblicato Ottobre 2, 2023
Tanti giovani partecipano alla rassegna che fino al 15 ottobre porta artisti internazionali di teatro performativo a esibirsi nelle sale di Corso BuenosAires, al Pac e in Piazza Santa Francesca Romana
Cos’è Milanoltre? Prima che un Festival di danza contemporanea è uno stile, una poetica, un credo. Il Teatro Elfo Puccini in corso Buenos Aires, il Pac-Padiglione di arte Contemporanea in via Palestro, ma anche piazza S. Francesca Romana, a pochi minuti dal Teatro, portano a Milano circa 60 appuntamenti tra balli, performance, ma anche 18 masterclass e incontri con artisti, professori esperti del settore.
Rigorosamente vestiti di nero si aggirano quindi nelle sale del Teatro Elfo Puccini e nel quartiere di Porta Venezia fino quasi a San Babila i giovani spettatori di questo ultimo, o quasi, linguaggio performativo: il teatro si anima, come investito di una nuova energia.
L’avvio del Festival, sabato 30 alle 20.30, è stato affidato agli ICK Dans Amsterdam in un focus dedicato alla compagnia olandese realizzato con il sostegno dell’Ambasciata e Consolato Generale e che ha presentato in prima nazionale “We, The Breath” (coreografia di Emio Greco e Pieter C. Scholten per sei interpreti, Jordaine Lincoln, Sixtine Biron, Denis Bruno, Dennis van Herpen, Hiroki Nunogaki, Victor Swank). Il teatro era stracolmo, Sala Shakespeare, di ragazzi. La maggior parte si era preoccupata di cambiarsi. Le ragazze erano truccate, come per andare a una festa. E dimostravano così di vivere la serata come di fatto il teatro stesso propone nella sua essenza: un rito collettivo, un momento di condivisione nell’arte. Sul palco i ballerini stavano già performando mentre il pubblico prendeva posto: una danza tecnologica, ciascuno per sé, di una velocità e energia forte. Per almeno una mezz’ora la sala è rimasta accesa e lo spettacolo non è veramente partito se non per la frenetica e già di per sè faticosa danza singola dei protagonisti in scena. Finchè ecco, si spengono le luci: a questo punto il gruppo olandese di danzatori ha cominciato uno spettacolo letteralmente inarrestabile. Coordinazione e capacità tecnica incredibile per 75 minuti che hanno coinvolto il pubblico anche direttamente facendo scendere i danzatori in platea, come se ce ne fosse stato bisogno: tutti erano colpiti e partecipi già dell’energia che emanava il ballo continuo e inarrestabile della compagnia, come ha dimostrato anche il lungo e scrosciante applauso finale.
Greco e Scholten, del resto, lavorano insieme da più di 25 anni: il corpo è per loro lo strumento per arrivare all’essenza di significati principi guida della nostra vita. Nel 2021 hanno ricevuto il Golden Swan, dal ministro van Engelshoven, in riconoscimento del loro grande contributo alla danza olandese.
Già dal pomeriggio dello stesso giorno Cristina Kristal Rizzo è tornata al festival con due diversi progetti: il 30/09 (ore 11.00, 12.00, 15.00, 16.00), infatti, al Pac ha portato Monumentum The Second Sleep prima parte, il solo lavoro in site specific che nasce dall’incontro magico con Megumi Eda, storica danzatrice di Karole Armitage, una creazione attraversata da visioni oniriche ed esperienze corporali non verbali. La performance ha goduto anche dell’improvvisata partecipazione, da dietro la vetrata del Pac che si affaccia sul Parco di Villa Reale, di due bambine che, vedendo ciò che accadeva nel museo, hanno iniziato a danzare imitando l’artista. La quale ha concluso applaudendo anche alle due neo-danzatrici. Dimostrando ancora una volta che il teatro, come la vita, è ciò che accade oltre al previsto.
Generativity è uno dei termini che l’organizzazione tiene ad usare per definire questa edizione diretta artisticamente da Rino Achille De Pace: “È stato il risultato di MindTheDance! uno studio condotto dall’Università Cattolica di Milano sul festival, che ci ha ulteriormente incoraggiati a proseguire in questa direzione, evidenziando quanto il festival sia percepito come un’istituzione generativa e fortemente orientata a considerare le esigenze delle generazioni future.“ La presenza di tutti i giovani è quindi un successo ricercato: Generativity anche a livello strutturale e organizzativo grazie al consolidamento del ruolo di Lorenzo Conti, giovane curatore con un’esperienza significativa nell’ambito della danza che ha già iniziato a condividere la linea artistica del progetto e che a partire dal 2024, assumerà la co-direzione artistica del Festival.
Il 5/10, sala Shakespeare dell’Elfo Puccini ore 20.30, la Compagnie Marie Chouinard è in scena con Radical Vitality: presentato alla Biennale di Venezia nel 2018, il lavoro è una creazione antologica che raccoglie frammenti di coreografie storiche (assoli e duetti) a partire dagli esordi della carriera della coreografa quebecchese in una nuova prospettiva. Il 6/10 in Sala Fassbinder sempre dell’Elfo Puccini (ore 20.30) spazio agli autori e autrici emergenti nella sezione Vetrina Italia Domani che quest’anno accoglie due progetti. Una serata che accosta il lavoro della giovane Camilla Montesi, Caronte, selezionato nell’ambito della Rete AnticorpiXL (di cui MILANoLTRE è partner dal 2022), narrazione silenziosa che decostruisce l’immaginario dell’inferno come luogo ultraterreno e “Dear Chatbot” creazione selezionata da CIMD – Incubatore per futuri coreografi, Festival Danza Estate e MILANoLTRE e firmata da Silvia Galletti. Il 7/10 (sala Shakespeare ore 20.30) per la prima volta al festival arriva il duo Panzetti/Ticconi, sostenuto dalla rete nazionale Jump, con Insel, liberamente ispirato alla ricerca del geografo e storico Jared Diamond, e nel quale quattro performer abitano lo spazio immaginario di un’isola deserta ricordando il carattere del naufrago o dell’esilio, incarnando un “distacco dal mondo”.
Piazza Santa Francesca Romana, in zona Porta Venezia a Milano, da tempo punto di ritrovo per gruppi di danza contemporanea, k-pop e L.A. style, l’8/10 diventa palcoscenico del Festival con SPEEED, ideato da Parini Secondo e Alberto Ricca/Bienoise e ispirato al fenomeno della Para Para e dell’Eurobeat, diffusosi negli anni 90 nei club di Tokyo. Un quartetto di girls abiterà la piazza remixando idee trovate online, assemblando coreografie attraverso il campionamento e sfruttando le potenzialità dell’open source. L’8/10 (sala Fassbinder ore 18.00) Milanoltre propone la seconda edizione di AFFOLLATE SOLITUDINI TEENS – 8 soli parte del progetto dedicato alla giovane creatività emergente a cura degli studenti di Accademia Susanna Beltrami/DHHD/DanceHaus, il Liceo Coreutico Tito Livio, il Centro Aida e il Centro ArteMente e che quest’anno risponderà con 8 soli alla domanda: “Qual è la vostra danza nella bottiglia?”.
INFO. Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires 33. Tel. 02-00660606, whatsapp: 333-2049021, www.milanoltre.org
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bistro Olinda
Propone piatti semplici, da poter consumare se necessario in poco tempo, anche vegetariani e vegani, oltre alle nuove interpretazioni di classici della gastronomia italiana o le incursioni di ricette etniche. I dolci sono fatti in casa, la scelta di vini provenienti da piccoli produttori regionali. Olinda è un progetto collettivo nato nel 1996 con l’obiettivo di superare l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano per ricostruire accessi ai diritti di cittadinanza di persone con problemi di salute mentale.
Indirizzo: Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Website: https://www.olinda.org
Rosy e Gabriele
Troverete la storica pizzeria degli attori e persone dello spettacolo. I due originari fondatori del ristorante (Rosy e Gabriele) ora sono in pensione, ma 11 anni fa, hanno lasciato il locale a chi già lavorava con loro da 37 anni. Qui la cucina è aperta fino a tardi (il ristorante chiude all’1), in un ambiente movimentato, allegro e in cui lavorano veri professionisti del servizio ai tavoli, da sempre in sala con camicia bianca e papillon nero. Gestiscono l’arrivo di clienti con o senza prenotazione con maestria e simpatia. Si possono mangiare classici piatti milanesi come risotto o cotoletta, ma la specialità è la pizza, presente in varie ricette. Sarete serviti in un’unica sala da pranzo conviviale dal sapore anni ’70-’80, come il paniere d’altri tempi che contiene amaretti, dolcetti alle mandorle e caramelline al limone o alla menta che viene servito a fine pasto se si sceglie di non prendere il dolce.
Indirizzo: Via Giuseppe Sirtori, 26, 20129 Milano
Telefono: 0229525930
Ristorante Batong
Una sala abbastanza piccola a pochi minuti dal Teatro Elfo Puccini. Si trova in Galleria Buenos Aires 14, ma da un lato si affaccia su strada con ampie vetrate. Un gruppo di giovani camerieri, ragazze e ragazzi, simpatici. Tanti clienti cinesi, segno che la cucina è autenticamente asiatica. Infatti il Ristorante Batong è un unicum tra i locali che propongono piatti orientali a Milano: il menù qui è di piatti provenienti dallo Yunnan, regione nell’estremo sud ovest della Cina. Confina con Vietnam, Laos, Birmania e Tibet: ecco perchè si possono gustare qui ricette innovative oltre ai classici involtini primavera o ravioli al vapore (pur presenti). Imperdibili ad esempio gli spaghetti di riso in brodo piccante con carne di maiale macinata (10 euro). Molti sono i piatti con carne, meno di pesce e c’è anche una scelta di ricette vegetariane.
Chiuso al mercoledì
Indirizzo: Galleria Buenos Aires 14
Telefono: 022043712
Email: ristorante.batong@gmail.com
Litle Italy
Proprio alle spalle del teatro, a tre minuti di distanza, è una trattoria che fa parte di una catena di locali sparsi tra Milano e l’hinterland. Ma la conduzione risulta familiare, cordiale ed efficiente. Ambiente semplice, due piani di sale e salette arredate con gusto semplice e senza il diffuso show off meneghino. Piatti frutto del mix di culture gastronomiche della casa, cilentane, toscane e salentine, con un pizzico di Basilicata ( i peperoni cruschi) offre una gamma di gustose pizze, fritti, fiori di zucca ripieni, melanzane imbottite, carni e pesce… ma non manca il tocco lombardo con l’immancabile risotto e la cotoletta orecchio di elefante (pure in versione imbottita con mortadella e altro). Prezzi intorno ai 20-25 euro , calice di vino o birra compresi.
Indirizzo: via Alessandro Tadino, 41
Website: https://littleitalymilano.com/
Non solo Lesso
Una sala relativamente piccola e una sotto, scendendo una scala di una decina di gradini massimo. Arredamento accogliente, predomina il legno scuro nei tavoli, i portabottiglie sparsi per il locale, cassettiere e credenze: la parola “tradizione” è la prima che salta in mente entrando da “Non solo lesso”, in via Redi angolo via Jan. Fuori folle di persone si rincorrono tra le vetrine di Buenos Aires, qui, nelle corte vie appena dietro il corso, si respira subito un clima accogliente e rilassato. Breker, il proprietario, viene dalle terre percorse dal fiume Brenta, in Veneto: una vera e propria oasi con paesaggi incantevoli, sia naturalmente che per la ricchezza di ville storiche, monasteri, chiese. Ecco che, nel suo ristorante, la cucina rispecchia tutte queste caratteristiche: una cucina verace, di ingredienti genuini e ricette di tradizione “che si trovano un po’ in tutto il nord Italia” dice Beker. Ecco quindi trionfare il lesso (o bollito, 26 euro per testina, lingua, guancia, coda, cappello di prete, biancostato, geretto, cotechino, gallina serviti con salsa verde, mostarda, rafano, senape), che dà il titolo al ristorante, ma anche da provare il brasato, cotto per più di 3 ore, con la puree (ottima, 20 euro). Se i secondi trionfano (spezzatino, polpettone, cinghiale, straccetti ad esempio, sui 18, più cotoletta o ossobuco alla milanese 26 e 25 euro), da provare, tra i primi, la crema di zucca, 10 euro, i ravioli valtellinesi o le caramelle alla piacentina, 13.