Un doloroso e intenso appuntamento con se stessi e con la Storia

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Aprile 5, 2024

Una scena de "L'Appuntamento", credit @TeatroFrancoParenti
Una scena de "L'Appuntamento", credit @TeatroFrancoParenti

Al Teatro Franco Parenti torna lo spettacolo per la regia di Fabio Cherstich da un'idea di Andree Ruth Shammah: impeccabile l'interpretazione di Marta Pizzigallo che incarna su di sé gli orrori dei genocidi

Un lavoro di grande maestria e difficoltà: in L’appuntamento, ossia la storia di un cazzo ebreo, fino all’11 aprile al Teatro Franco Parenti, Marta Pizzigallo, l’attrice che interpreta la protagonista, è per tutto lo spettacolo in bilico in una scenografia complessa, di Fabio Cherstich che firma anche la regia, da un’idea di Andrée Ruth Shammah (anche le scene e i costumi sono costruiti nel laboratorio e la sartoria del Teatro Franco Parenti, musiche originali Luca Maria Baldini). La Pizzigallo negli anni è stata diretta più volte da Gabriele Lavia, Antonio Latella, Serena Sinigaglia, Elio De Capitani, Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, tra gli altri per il Piccolo Teatro di Milano e il Teatro dell’Elfo. Nel 2013 vince il Premio Hystrio alla vocazione ed è finalista ai premi Ubu 2014 come miglior attrice under 35. In televisione è nel cast della prima e della seconda stagione della serie La Compagnia del Cigno di Ivan Cotroneo.

Un curriculum che non stupisce dopo aver visto lo spettacolo, per la difficoltà dell’impresa e la maestria della performance: siamo in una specie di sala operatoria. La Pizzigallo indossa una sorta di body, lingerie, bucata e logora, a metà tra l’ex-avvenente e l’ospedaliero, per tutta la durata della piece si sorregge in equilibrio precario sullo stretto lettino: è in attesa di essere sottoposta a un intervento per un trapianto dell’organo sessuale. Vuole che il medico, il dr. Zuckerman, Francesco Maisetti, le apporti un pene circonciso. A lei, che ha avuto sogni nazisti.

Il Medico sta per quasi tutta la durata dello spettacolo immobile seduto a tre quarti di spalle rispetto al pubblico, con lo sguardo rivolto alla paziente. Due ruoli di grande difficoltà e concentrazione: uno per l’immobilità imposta fino alla fine della pièce, mentre l’attrice si muove in bilico su uno stretto lettino ginecologico e si lascia andare a una strabordante e nervosa confessione-flusso di coscienza. Siamo davanti a quella che i tedeschi chiamano Vergangenheitsbewältigung (“superamento del passato”): rimozione storica, in nome di un antirazzismo solo di facciata senza approfondimento. Che genera la grave crisi identitaria che la protagonista interpreta.

Il testo, di Katharina Volckmer, scrittrice tedesca classe 1987, è il suo bestseller d’esordio, e porta una luce contemporanea sull’eterno tema della persecuzione nazista degli ebrei, ma non solo: “noi siamo i nostri reciproci peccati, dottor Seligman” dice la protagonista, scagliando una freccia contro ogni limite all’affermazione della propria identità. E questo è l’aspetto che rende lo spettacolo veramente attuale: legge l’errore nazista con un occhio talmente lucido che allarga lo sguardo a tutti gli altri genocidi esistiti e mette in guardia sulla possibilità che si ripetano. Una confessione che auto-denuncia la necessità che oggi chiunque possa manifestare il proprio io, passando anche dall’ammissione di fantasie sessuali legate a Hitler e al nazismo, dalla descrizione di incontri di sesso occasionale nei bagni pubblici, all’impossibilità di sentirsi a proprio agio in un corpo di donna. Una storia sul tema dell’identità, fisica, del genere, ma anche culturale. La protagonista rende il pubblico testimone di un processo di distruzione di sé in nome della confusione e dell’insicurezza umana: un trapianto che vorrebbe poter rivendicare non solo l’errore razziale, ma ogni limitazione all’affermazione di un individuo nella sua identità.

SPETTACOLO CONSIGLIATO AI MAGGIORI DI 16 ANNI DI ETA’

DURATA: 1h 20’

ORARI: mercoledì 3 Aprile – 19:15, giovedì 4 Aprile – 20:30, venerdì 5 Aprile – 19:15, sabato 6 Aprile – 19:15, domenica 7 Aprile – 15:45, martedì 9 Aprile – 20:30, mercoledì 10 Aprile – 19:15, giovedì 11 Aprile – 20:30

PREZZI: SETTORE A (file A–F), intero 30€. SETTORE B (file G–S): intero 22€; under26/over65 15€; convenzioni 18€. GALLERIA (file T–ZZ): intero 18€; under26/over65 15€; convenzioni 15€

INFO: Teatro Franco Parenti, via Pierlombardo 14. Tel. 02-59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it,

http://www.teatrofrancoparenti.it

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

  • VINO Enoteca con mescita

    Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.

    Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano

    Telefono: 0228098239

    Website: https://www.enotecavinomilano.it/

  • BBQ

    Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro).

    Indirizzo: via Pasquale Sottocorno 5, Milano

    Telefono: 0276003571

    Website: https://ristorantebbqmilano.it/il-menu/

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