Pedro Calderon de la Barca tradotto in dialetto milanese da Franco Loi: “La vida es sueño” ambientata nel Castello Sforzesco

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Maggio 10, 2023

Antonio Rosti, protagonsta de La vita, il Sogno", credit @GiovanniCrippa
Antonio Rosti, protagonsta de La vita, il Sogno", credit @GiovanniCrippa

Al Teatro Franco Parenti torna in scena la rielaborazione del poeta genovese adottato da Milano, questa volta per la regia di Daniele Abbado. Affascinante, ma incompleto

Tavolini per l’aperitivo al Teatro Franco Parenti in questi giorni? Spariti. O meglio, non del tutto. Ma ne sono rimasti solo un paio, e si incontrano dopo essere entrati e usciti da uno spazio scenico nuovo, improvvisato proprio nel centro del foyer-bar: si tratta della scenografia di Angelo Linzalata pensata ad hoc per “La vita, il sogno” in scena dal 9 al 14 maggio proprio nel Foyer. Un’idea scenografica che trova il suo senso nella parola “riadattare”. Il testo che Giovanni Crippa, Marco Balbi, Giovanna Bozzolo, Ruggero Dondi, Alberto Mancioppi, Marina Rocco, Antonio Rosti e Luca Sandri propongono, infatti, è la rielaborazione in dialetto milanese de “La vida es sueño” di Pedro Calderón de la Barca, che Franco Loi, intellettuale e poeta genovese ma adottato da Milano fin da bambino, ha riscritto in dialetto meneghino e che qui è portato in scena per la regia di Daniele Abbado.

Scritto tra il 1993 e il 1995 per il Teatro Parenti e per la regia di Andrée Shammah, questo testo viene oggi messo in scena nell’ottica della riscoperta della milanesità, e in occasione del 50° anniversario del Parenti. Una sala ricavata in uno spazio altro di un teatro, quindi, per rappresentare in modo nuovo un testo considerato epico: gli attori leggono. O meglio, si aiutano quasi tutti (eccetto Antonio Rosti, l’unico che sa tutta la parte a memoria) con le pagine del testo a disposizione, come a sottolineare che questa non è ancora la fase finale dello spettacolo, produzione Teatro Franco Parenti con il sostegno di NEXT. Gli attori siedono a destra e a sinistra della platea, e a turno o insieme sono i protagonisti della rielaborazione poetica dell’opera di Caderon, che effettivamente Loi scardina in modo totale anche dalle sue origini geografiche avendola riscritta in dialetto milanese.

Ecco che questo lavoro è un omaggio da un lato all’originale, di cui rispetta i contenuti, dall’altro a Milano e alla Lombardia. In un’ora e 45 minuti, infatti, la storia è trasferita dall’immaginario castello polacco con la torre in cui è rinchiuso Sigismondo, il protagonista, a Milano. E siamo proprio tra le mura dello Sforzesco: è qui che i re e gli aristocratici dell’opera originaria diventano il Duca Francesco Sforza e il figlio Galeazzo e i nobili della sua cerchia. Ciò che risulta affascinante è che niente, attraverso il dialetto, assume un’aria popolare o più vicina. Intrighi, amore, giochi di potere e dissidi tra padre e figlio restano le pedine di una piece che parla del potere e del senso di prevaricazione in modo del tutto astratto e simbolico, trasportando la scena in un non-luogo e regalando agli attori la possibilità di esprimersi in una lingua riscritta. Che arriva pienamente nel suo senso finale agli spettatori e li porta a riflettere sulle ragioni del potere, sull’esistenza e sulla libertà.

Durata: 1 ora e 45”

Info. Via Pierlombardo 14. Tel. 02-59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it, www.teatrofrancoparenti.it. Orari: martedì 9 maggio – 21:30; giovedì 11 maggio – 18:30; venerdì 12 maggio – 21:30; sabato 13 maggio – 21:45; domenica 14 maggio – 18:30. Prezzi: POSTO UNICO intero 30€; under26/over65 20€; convenzioni 20€.

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • BBQ

    Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro).

    Indirizzo: via Pasquale Sottocorno 5, Milano

    Telefono: 0276003571

    Website: https://ristorantebbqmilano.it/il-menu/

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

  • VINO Enoteca con mescita

    Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.

    Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano

    Telefono: 0228098239

    Website: https://www.enotecavinomilano.it/

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