Moliere e l’eterno salotto dei Misantropi

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Novembre 9, 2023

"Il Misantropo", foto di scena. Credit @FilippoManzini
"Il Misantropo", foto di scena. Credit @FilippoManzini

Al Parenti Andrèe Ruth Shammah saluta il suo pubblico riportando in scena "uno dei più grandi autori di tutti i tempi".

Siamo nel 1666, quando Moliere rappresentò per la prima volta a Parigi Il misantropo. Siamo nel 1977, a Milano, quando Franco Parenti portò in scena all’allora Pierlombardo la commedia di quello che considerava “il genio francese”. Siamo nel 2023, e ieri, 8 novembre, Andree Ruth Shammah, regista e direttore artistico di quello che oggi si chiama Teatro Franco Parenti, firma il progetto di riportare in scena nel suo teatro Il Misantropo (da ieri, 8 novembre, al 3 dicembre): “Ho attualizzato Moliere -ha detto ieri sera alla Prima salendo sul palco prima dell’inizio dello spettacolo-. Ma non perché ho vestito gli attori in jeanz e li faccio dire parolacce: siamo partiti dalla lingua (la traduzione è di Valerio Magrelli n.d.r), e abbiamo evidenziato l’attualità ancor oggi di un autore come Moliere”. E ha concluso: “Questo spettacolo vuole essere un…”: non ha terminato la frase, ma ha fatto segno come ad indicare un addio, una fine. Si può immaginare la sua fatica nel salutare la direzione di questo teatro, una prima casa per lei: lascerà infatti la direzione artistica a Raphael Tobia Vogel, suo figlio e ottimo regista, come aveva velatamente (anche qui) anticipato alla presentazione del cartellone lo scorso settembre.

Anche per questo quindi, oltre che per la storicità del testo e il suo valore intrinseco per il Franco Parenti, la Prima di ieri era carica di emozione. Per uno spettacolo di ottima esecuzione, che deve forse “sporcarsi un po’”, ovvero diventare più sentito, meno eseguito: nelle prossime repliche probabilmente questo avverrà, diventando più agile. Traspare infatti tutto il lavoro avvenuto con gli attori, che hanno una perfetta resa in metrica di un testo che è la chiave principale di tutto lo spettacolo, manca solo un po’ di esperienza in ciò che si dice.

Lunghi dialoghi in rima, quindi, e importanti frasi per esprimere continuamente un volere, un’intenzione, un gioco di ruoli per far funzionare le cose a proprio gradimento. Ognuno pensa per sé. La solitudine del Misantropo, Alceste, interpretato da Luca Micheletti (attore, regista e cantante lirico, ha collaborato anche all’ideazone del progetto e alla traduzione del testo), è infatti paradossalmente condivisa nell’egoismo di tutti gli altri protagonisti: Celimene, Marina Occhionero, che si concede fintamente a vari uomini lasciando loro col fiato sospeso e restando poi, di fatto, senza alcuno (primo fra tutti proprio Alceste). Eliana, Maria Luisa Zaltron, che vorrebbe ricevere le attenzioni dedicate Celimene, ma non ha pari fascino. Philinte, Angelo Di Genio, amico di vecchia data di Alceste, e Oronte, Corrado D’Elia, cortigiano, anch’esso innamorato di Celimene. In una scena sempre aperta, che rappresenta un salone, ognuno dei personaggi insegue la sua storia: sono nello stesso spazio, ma ciascuno è autoriferito senza quasi esserne consapevole, in una naturale forma di autodifesa e doppio gioco. Un salotto come il Mondo, con i suoi egoismi.

Ecco quindi che il Misantropo, nella sua esternata arroganza, risulta quasi il più dritto nella sua sincerità, costi quel che costi. E qui sta il punto: “Nella messa in scena della ‘disperata vitalità’ del Misantropo non c’è volontà di giudizio -dice la Shammah-: nessuno ha ragione, nessuno ha torto. E proprio nell’assenza di giudizio e nell’esplorazione dei diversi punti di vista sta la vera essenza del Teatro e, dunque, l’omaggio di una regista a uno dei più grandi autori di tutti i tempi”.

DURATA: 2h e 45 minuti (compreso intervallo)

INFO: Via Pier Lombardo, 14
tel biglietteria 02 59995206
biglietteria@teatrofrancoparenti.com

Avviso: la replica di domenica 12 Novembre inizia alle h 16.30, anziché alle 16.15.

ORARI: giovedì 9 Novembre – 21:00; venerdì 10 Novembre – 19:45; sabato 11 Novembre – 19:45; domenica 12 Novembre – 16:15; martedì 14 Novembre – 20:00; mercoledì 15 Novembre – 19:45
giovedì 16 Novembre – 21:00; venerdì 17 Novembre – 19:45; sabato 18 Novembre – 19:45; domenica 19 Novembre – 15:30; martedì 21 Novembre – 20:00; mercoledì 22 Novembre – 19:45; giovedì 23 Novembre – 21:00; venerdì 24 Novembre – 21:00; sabato 25 Novembre – 21:00; domenica 26 Novembre – 16:15; martedì 28 Novembre – 20:00; mercoledì 29 Novembre – 19:45; giovedì 30 Novembre – 21:00
venerdì 1 Dicembre – 19:45; sabato 2 Dicembre – 19:45; domenica 3 Dicembre – 16:15

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • BBQ

    Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro).

    Indirizzo: via Pasquale Sottocorno 5, Milano

    Telefono: 0276003571

    Website: https://ristorantebbqmilano.it/il-menu/

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

  • VINO Enoteca con mescita

    Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.

    Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano

    Telefono: 0228098239

    Website: https://www.enotecavinomilano.it/

Altri articoli relazionati