Il prezzo della libertà per una Analfabeta

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Ottobre 25, 2025

Scena dell' "Analfabeta", credit @masiarpasquali
Scena dell' "Analfabeta", credit @masiarpasquali

Federica Fracassi torna al Piccolo Teatro Studio con le parole della scrittrice ungherese Agota Kristov scappata in Svizzera con l'invasione sovietica: e racconta la pena dell'esprimersi in un a lingua non sua, e non amata

Un analfabeta è chi non sa parlare perché ignora una grammatica, una lingua. Al Piccolo Teatro Studio, da ieri al 2 novembre, L’Analfabeta è Agota Kristof, la scrittrice e drammaturga ungherese naturalizzata svizzera. O meglio: costretta a fuggire dalla sua città, Csikvànd, col marito e la figlia, causa l’occupazione sovietica. E’ analfabeta perché non può esprimersi nella sua lingua e deve scrivere, parlare, in un’altra, che le è estranea. La scenografia, di Luigi Noah De Angelis, che firma anche la regia, luci e video, esprime chiaramente la divisione e il senso di filtro continuo che la protagonista deve imporre a se stessa: è un grande schermo, diviso in due. Da un lato ci sono immagini multimediali e video che scorrono interagendo e portando senso poetico a ciò che avviene nell’altra metà dello schermo. In cui si vede la Fracassi-Kristof nell’azienda di orologi in cui ha trovato lavoro: è seduta nella sua postazione e racconta la sua vita, fatta di fughe e impregnata, di meta in meta, di libertà limitate.

Uno spettacolo che, attraverso le difficoltà della protagonista ad imparare il francese, racconta il senso di sradicamento e i compromessi che la Kiristov è costretta a subire solo per il fatto di essere dovuta fuggire dalla sua città natale: “è lei stessa a indicare come centro della sua opera la solitudine ma più precisamente la perdita delle radici -dice la Fracassi-: tutti i Paesi, tutte le lingue che attraversa non sono mai la dimora definitiva, perché Ágota deve portare addosso la propria casa, averla dentro di sé. Lei muta di continuo tempi e luoghi, è una navicella spaziale o il guscio di una lumaca: porta con sé e su di sé le lingue, le epoche, le nazioni attraversate”. Porta con sé ciò che le resta attaccato addosso: non sono viaggi scelti. Non sono scoperte desiderate. Altrimenti il francese lo avrebbe imparato. Ma la Kristov, nella sua aria perfettamente resa dalla Fracassi come di estranea agli eventi o di protagonista per caso, in realtà è una donna forte. Che non vuole dare nell’occhio, ma per poter continuare a esprimersi. Come, da bambina, in un collegio in cui era stata rinchiusa, pur di fuggire ai controlli, si inventa una sua lingua per continuare a scrivere liberamente i suoi pensieri e opinioni sui fatti.

E allora analfabeti diventano gli altri: uno spettacolo che, attraverso la esternazione delle limitazioni subite, davvero, da una donna, racconta come la libertà individuale possa non voler scendere a compromessi e riuscire a continuare a esprimersi. Come sempre molto convincente la Fracassi, che arriva ai suoi personaggi con studio e approfondimento, e interessante la insolita simbiosi che si crea tra realtà filtrata dalla tecnologia e creata dal vivo dall’attrice. 

DURATA: 55 minuti senza intervallo

23 ottobre – 2 novembre 2025

INFO: Piccolo Teatro Studio Melato via Rivoli 6

Tel. 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

Orari: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.30; domenica, ore 16.

Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Dumpling Mywei

    Perfetto se cercate un posto poco dispendioso, allegro, semplice ma curato nei dettagli (ad esempio è quasi perfettamente accessibile). Locale quindi piccolo ma completo, si trova davvero a pochi metri dalle gradinate che portano al Teatro Strehler. Prima, 8 anni fa, qui c’era solo un bar, gestione cinese. Da due anni e mezzo la stessa famiglia ha convertito la sala in una piccola ravioleria cinese — o dumpling bar, per dirla all’Inglese. Il nome fonde il termine cinese Meiwèi — il cui significato è “delizioso” — con l’espressione inglese My way, a modo mio. Un luogo gestito e frequentato da giovani, per gustare, prima o dopo spettacolo, ravioli cinesi freschi preparati secondo l’antica tradizione, ma ogni volta sempre diversi. Aperti tutti i giorni dalle 11:30 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 23:30.

    Indirizzo: Via Rivoli, 2, 20121 Milano

    Telefono: 3737538973

    Website: https://www.myweibar.it/

  • Pandenus Bistrot

    Chissà se Ramazzotti ci è andato da quando il suo ex Resentin, il locale in via Mercato 24, è stato rilevato nel 2018 dalla società Hotel Pandenus, controllata a sua volta dalla holding Bretzel proprietaria del marchio fondato da Filippo Lecardane. Il Resentin aveva chiuso nel 2014, ma Ramazzotti era rimasto proprietario dei muri cedendo l’attività a Crocetta, il locale (di un suo amico) noto in città per i suoi veramente ottimi panini in corso di Porta Romana 67. Da quando la gestione è della catena che attualmente ha locali anche in Gae Aulenti, Melzi d’Eril, Largo La Foppa, piazza Vetra, corso Concordia e via Tadino, chiaramente ha perso un po’ dell’autenticità e del sapore del rapporto vero tra cliente e gestore. Si tratta più di un’amministrazione tecnica che sta molto, molto, troppo (?) attenta alle entrate più che a cercare una affiliazione con chi si reca nel locale. Al punto che, quando ci siamo andati, abbiamo perso ben due volte tempo a dimostrare che il gruppo non aveva intenzione di truffare il ristorante senza pagare alcune quote. Con foto e scannerizzazioni di scontrini, risalendo anche ad errori del locale (che una volta aveva stampato un prezzo superiore a quello effettivamente consumato) abbiamo dovuto dimostrare la nostra onestà di clienti. E  perdipiu’ il controllo interno della sicurezza è totalmente assente: la seconda delle due sere in cui siamo andati al Pandenus di via Mercato una signora del nostro gruppo ha subito il furto della sua borsa. La gestione non ha dimostrato alcun interesse nell’aiutarla nella ricerca, ne’ si è assunta la minima responsabilità dell’accaduto. Come se il furto non fosse avvenuto nel loro locale.  Ovviamente, data la sfiducia dimostrata verso di noi come ladri e, paradossalmente, il furto subito proprio da una persona del nostro gruppo, non torneremo mai più. Peccato, perché la cucina, che in via Mercato ha come chef Enrico Bartolini, propone buoni piatti di ricette tradizionali italiane. Compresa la pizza, il risotto giallo e pastasciutta di vario tipo. A prezzi che, tra l’altro, sono perfettamente nella norma per un locale del centro. Non viene neanche in mente di alzarsi senza pagare!

    Indirizzo: via Mercato 24

    Telefono: 028693391

    Email: mercato@pandenus.it

    Website: https://www.pandenus.it/it/store/pandenus-via-mercato-24/

  • Bar del Teatro Studio

    Esiste in teatro un piccolo bar che offre principalmente caffè e bevande. si può fare un aperitivo tranquillo senza pretese.

    Indirizzo: Via Rivoli, 6, 20121 Milano

  • Rovello18

    E’ un locale che sfrutta il fatto che arrivino in prevalenza turisti stranieri. Noi, tutti milanesi o comunque abitanti a Milano, eravamo in quattordici per un pre-teatro (è molto vicino allo Strehler): abbiamo prenotato specificando che avremmo scelto antipasti o primi leggeri. Non abbiamo pagato alla romana: ho speso 20 euro per una ridicola porzione di minestrone freddo e due bicchieri di bianco. Allora: servizio veloce, cucina più che mediocre e soprattutto imbroglioni. Assurdo il prezzo pagato rispetto al piatto scelto e soprattutto alla irrisoria quantità che mi hanno servito (il corrispondente di un bicchier d’acqua pieno). La zona di Brera-Garibaldi è sempre più sgradevole per chi abita in città, troppo turistica.

    Indirizzo: via Tivoli 2

    Telefono: 0272093709

    Email: rovello18@gmail.com

    Website: https://www.rovello18.it/

  • La Libera

    Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile ingleseapre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il LiberatoIl menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.

    Indirizzo: Via Palermo, 21, 20121 Milano

    Telefono: 028053603

    Website: https://lalibera.it/it/menu/

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