L’ “Otello” diretto da Corrado D’Elia è distrutto forse più dalla calunnia che dalla gelosia

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Ottobre 26, 2023

Una scena dell'Otello, credit @AlessandroRedaelli
Una scena dell'Otello, credit @AlessandroRedaelli

Uno spettacolo tutto in mano agli attori: in una scena scarna e buia emerge il dramma della distruzione architettata dalla malignità di Iago

“La calunnia è un venticello”, come fa cantare Gioacchino Rossini a Don Basilio ne “Il barbere di Siviglia” (XIX secolo), che “prende forza poco a poco”, “si propaga”, “si raddoppia” finchè “il meschino calunniato, avvilito, calpestato, sotto il pubblico flagello per gran sorte ha crepar”. E già, nel 1600, Shakespeare aveva scritto “Otello”, tragedia di un amore vigliaccamente distrutto dalla zizzania che Iago aveva seminato geloso e inviperito dall’amore tra il protagonista e la sua moglie Desdemona.

E allora certo, l’”Otello” di Shakespeare è una tragedia sulla gelosia, per cui è noto. Eppure, forse, il tema che più ricalca è quello della calunnia. O almeno è ciò che emerge nella regia e adattamento di Corrado D’Elia, in scena da ieri al Teatro Leonardo (fino al 2 novembre): la lettura del regista e attore milanese, infatti, elimina ogni riferimento temporale e di luogo. In una scena dominata dal buio, con una nicchia centrale sul fondo in cui si trova un trono, stretto e lungo, simbolo del potere, e due buche, o “tombe”, come le chiama d’Elia, piene d’acqua per evocare vischiose trappole dell’anima, si gioca tutto il dramma di Otello, Giuseppe Sartori. Che ama sua moglie Desdemona, Chiara Salvucci, ma si lascia sopraffare dal dubbio, dai sospetti, dalle malelingue e ne diventa vittima. D’Elia è uno Iago gelido, che non guarda alla tragedia che ha provocato: si annida nel buio della scena e a volte si mostra per denunciare come la catastrofe da lui progettata si sta evolvendo. La sofferenza di Otello, e la sfiducia che inizia a coltivare nei confronti dell’amata Desdemona, non sono scaturiti da sue indagini verso la moglie o azioni di quest’ultima che lui aveva mal interpretato. E’ bastato il sospetto istigato da un amico-nemico, Iago, per farlo sprofondare in un’angoscia irreparabile e che lo ha accecato.

Il condottiero è quasi sempre presente in scena, come un manovratore del destino altrui. Per un dramma su quanto la serenità umana sia cosa fragile, e l’amore un sentimento da coltivare e in cui credere: senza la fiducia nel prossimo basta un sospetto irreale per farlo crollare. Uno spettacolo di parola soprattutto, ma anche di azione: nella violenza che si consuma tra Iago e Otello, e nella forza con cui quest’ultimo agisce contro Desdemona quando è dominato ormai dalla rabbia, mostrando anche quanto un uomo possa in un nonnulla diventare carnefice di una donna e sfiorando quindi anche il tema della violenza maschile, del sopruso e la mancanza di rispetto.  Con attori che hanno letteralmente in mano tutto lo spettacolo: non ci sono distrazioni possibili. Il gioco si consuma sulla scena scarna, e quelle scenografiche sono solo suggestioni che aumentano il senso di ansia e assenza di controllo per la situazione che sta degenerando verso la disperazione. Solo a causa di un sospetto.

INFO. Teatro Leonardo, via Ampere 1

Orari: lunedì – sabato ore 20.30, domenica ore 16.30

Durata: 1ora e 40 min senza intervallo

Biglietteria MTM: corso Magenta 24 (lun-sab dalle 15.00 alle 20.00)
TEL: 02-86454545, www.mtmteatro.it, www.corradodelia.it

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Al’Less

    Una cucina di stile rustico e nutriente, con grande preferenza di piatti a base di carne e con la specialità del lesso (a partire dal bollito misto, con tutti i principali tagli di carne e tutte le salsine classiche come il bagnetto vedre piemontese, la mostarda, il rafano, la pearà veronese). Ma non aspettatevi lo stile di una cascina in campagna: arredi vintage scovati chissà dove, colori e luminosità del locale riportano alla peculiarità che rende il ristorante unico: come per il menù, si reinterpreta a tradizione in modo moderno e innovativo.

    Indirizzo: Viale Lombardia, 28, 20131 Milano

    Telefono: 3455499830

    Website: https://www.alless.it/

  • Ampere 57

    un’accoglienza estremamente gentile e ricca di attenzioni per un ristorante che sembrerebbe invece uno di quelli in cui il cliente può venire trascurato essendo di grandi dimensioni. Il proprietario è lo stesso dell’officina situata proprio accanto, ecco perchè tutto il ristorante è arredato con fotografie, gigantografie e quadri di macchine d’epoca o Vespe anni Cinquanta.

    Indirizzo: Via Andrea Maria Ampère, 57, 20131 Milano

    Telefono: 0236521125

    Website: https://ristoranteampere57.it/

  • Trattoria Sole

    Si chiama “Trattoria Sole” perché si scorge lo stabile che ora ospita il ristorante in questione in un fotogramma del film di De Sica “Miracolo a Milano” (del 1951): la scena è quella del raggio luce che scalda per pochi secondi la folla povera e infreddolita. Aarredi vintage cercati con cura e rigore, per sprofondare in quella Milano periferica di cui racconta il film, per gustare ricette della tradizione milanese ma non solo: fusilli al pesto, riso freddo con tonno e capperi, o fusilli con crema al radicchio rosso. Per passare al roast-beef con olio e rosmarino, o alla torta rustica con merluzzo, broccoli e zucchine. Insomma la tradizione lombarda si unisce a quella regionale italiana con spazio per tocchi di fantasia e ispirazioni da tutto il mondo.

    Indirizzo: Via Carlo Valvassori Peroni, 41, 20133 Milano

    Telefono: 022364182

  • La Cuccuma

    A pochi minuti a piedi dal Leonardo, è l’ideale per un dopo teatro e non solo perché la cucina chiude a Mezzanotte (e se ci sono gruppi possono anche proseguire), ma anche perché è un ristorante-pizzeria che esiste da 50 anni, e l’esperienza si percepisce subito: gentilezza e cortesia del personale, freschezza degli ingredienti per ricette ischitane-napoletane (del resto “cuccuma” è il nome della moka partenopea). Noi abbiamo assaggiato spigola al forno coi carciofi (per 2) e melanzane, e un fritto napoletano di antipasti. Più un bicchiere di vino (71 euro) Quando lo abbiamo provato c’era seduta affianco a noi una tavolata napoletana, come a conferma della qualità. L’architettura interna ricorda quella di una nave, e la conduzione è famigliare.

    Indirizzo: Via Giovanni Pacini 26, 20131, Milano

    Telefono: 022664945

    Email: info@lacuccuma.it

    Website: http://www.lacuccuma.it/

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