Anche i Supereroi sono anime perse: al Grassi la nuova regia di Antonio Latella ribadisce (ma è il caso?) all’uomo la sua fragilità

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Gennaio 31, 2025

Andrei, Giovannuncci, Venturini e Laguni in una scena di "Zorro", credit @MasiarPasquali
Andrei, Giovannuncci, Venturini e Laguni in una scena di "Zorro", credit @MasiarPasquali

La nuova produzione del Piccolo porta in scena uno spettacolo movimentato e ritmato quanto retorico

Come a messa, quando il prete nell’omelia inizia a responsabilizzare la platea sulla gravità di questo o quel peccato, così in Zorro, produzione Piccolo Teatro (e secondo atto del dittico che comprende Wonder Woman), è una nuova produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in prima nazionale al Grassi fino al 16 febbraio (dal 23 gennaio), per tutto il primo tempo Antonio Latella che firma la regia e, con Federico Bellini, anche la drammaturgia, sembra volerci ricordare quanto siamo in errore, come uomini, ad avere delle convenzioni, delle falsità, della retorica. Un elogio all’autenticità delle anime, quello auspicato dal regista, classe 1967, dal 2017 al 2020 Direttore della Biennale Teatro Venezia e come attore diretto anche da Luca Ronconi, Massimo Castri o Elio De Capitani.

Certo, questa lunga (3 ore con intervallo) predica alle buone intenzioni arriva da un esperto di teatro, verrebbe da pensare che se la può permettere. Ciononostante risulta piuttosto retorica, seppur, oltretutto, messa in bocca ad attori mascherati, fantasiosi, irreali. In una parola, dei supereroi: Michele Andrei, Paolo Giovannucci, Stefano Laguni, Isacco Venturini, infatti, travestiti con costumi che richiamano personaggi manga realizzati da Simona D’Amico, accolgono, immobili come statue, il pubblico già nel foyer. In sala la scenografia, di Annelisa Zaccheria, vede solo, sullo sfondo, una macchina per scattare fototessera. Pochi elementi per suggerire fin da subito un clima di irrealtà. Che resta l’unica costante per tutte le 3 ore di spettacolo: tra musica cantata e suonata in scena (davvero o meno) da Venturini, cactus in vaso a dimensione umana semoventi e parlanti, poliziotti immaginari che fumano canne e personaggi che tutti, senza motivo o distinzione, all’occorrenza diventano cavalli, il tema, paradossalmente, sembra quello di voler responsabilizzare l’umanità. Da una equipe di professionisti dell’assurdità (c’è anche Godot, che non arriva) viene trasmessa quella che vorrebbe essere una lezione di vita toccandone diversi aspetti: anzitutto la differenza tra ricchi e poveri. E la dignità che bisogna sempre conferire a chi non ha mezzi. Poi la difficoltà, per gli uomini, di riuscire a distinguere la Verità e l’importanza, anche per questo, di aggrapparsi alle convenzioni.

Se il primo temo serve per entrare in questo mondo surreale proposto in scena, il secondo risulta un po’ meno moralista, ma forse solo perchè si ripercorrono alcune tematiche aperte nel primo. Anzitutto il contrasto tra ricchezza e povertà, l’argomento più evidenziato, con annesso quello della dignità di chi ha meno e, lo spettacolo sembra proprio volerlo ricordare a tutti, la facilità con cui si può passare da una parte all’altra. “Chi accumula e non distribuisce sarà dannato”, si dichiara in una rilettura della “Parabola dei pani e dei pesci”. E poi anche la sensibilizzazione delle coscienze, in un forte attacco al disinteresse e alla superficialità (pecus, pecora, pecunia): vengono enunciati dati e cifre sul lavoro, la ricchezza, con allegate critiche alla pietà “che uccide, è un suicidio assistito che non aiuta nessuno”. Bravi, agili, competenti e movimentati tutti gli attori, in una prova registica di grande destrezza e persino coraggiosa. Eppure: si esce con la coscienza pulita dopo questa lavanda gastrica dell’anima? Non è detto, visto quanto si ha maledetto ciò che si stava vedendo durante lo spettacolo.  

DURATA: 180 minuti incluso intervallo

INFO. Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2. Tel. 02-21126116 – www.piccoloteatro.org

ORARI: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16; lunedì riposo.

PREZZI: platea 40 euro, balconata 32 euro

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Piccolo Cafè&Restaurant Milano

    Situato nel Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro in via Rovello, è più di un locale di ristorazione: è infatti assorbito pienamente dalla vita (e gli orari) del teatro. Dal servizio di buffet quando si svolgono le conferenze stampa di mattina in settimana, alle cene dopoteatreo (su prenotazione), passando per gli aperitivi per il pubblico come per avventori esclusivamente lì per respirare l’atmosfera. Insomma, il Piccolo Cafè&Restaurant Milano è quasi un palcoscenico già lui stesso: tavolini nel chiostro e dentro, dietro alle vetrate che lo circondano, per offrire piatti semplici a prezzi ragionevoli (abbiamo provato un risotto zola e noci, biscotti e due bicchieri di vino rosso a 27 euro). Certo, non aspettatevi piatti dal sapore indimenticabile: aperto tutto il giorno, si tratta di una cucina non troppo saporita  e veloce, realizzata più per offrire un servizio e permettere di passare momenti di relax durante il giorno e prima o dopo lo spettacolo. Oraari: lunedì, 11.30-20. Martedì-sabato: 11.30-23. Domenica: 11.30-20

     

    Indirizzo: via Rovello 2

    Telefono: 0272333505

    Email: mail@piccolocaferestaurant.it

    Website: https://www.piccolocaferestaurant.it/

  • Armani Caffé e Ristorante

    Inaugurato nel 2000 a pochi metri dal Teatro Manzoni, in via Croce Rossa 2, lo spazio è stato rinnovato in tutte le sue aree ed è aperto dal mattino fino a sera tarda. Il personale è molto giovane, cortese e disponibile ad ogni ora per aiutare gli avventori nella vasta scelta di possibilità che il luogo offre, seppur con naturalezza. Al mattino, infatti, si preparano prime colazioni con dolci e pasticceria di produzione propria. Per continuare con una ricca scelta di piatti per un pranzo veloce, gustoso e ricercato (il menù è poi disponibile tutto il giorno, anche in orari non classici), e la sera l’Armani Caffè Ristorante è un luogo di ritrovo per l’aperitivo (con 7 euro si può gustare un buon vino accompagnato da olive verdi king size e mandorle salate, altrimenti per i gruppi si possono chiedere delle alzatine con finger food). Dopo le 19 il locale prosegue con la cena, di piatti di cucina italiana (linguine con le vongole, bottaarga e limone, 28 euro. O risotto ai funghi, 30). Ciò che davvero colpisce, a parte la qualità del servizio, è la famigliarità dell’ambiente, che è accogliente e frequentato da molti milanesi. Non è, come ci si potrebbe aspettare, un locale solo per “gente del mondo della moda” e turisti.

    Indirizzo: Via dei Giardini, 2, 20121 Milano

    Telefono: 0262312680

    Website: https://www.armani.com/it-it/experience/armani-restaurant/emporio-armani-caffe-ristorante-milan

  • Bistrot Degustazione alla Casa degli Artisti

    Ospitalità perfetta al Bistrot “Degustazione” nella Casa degli Artisti: arriviamo tardi, senza prenotazione e a cucina quasi chiusa, ma si dimostrano comunque disponibili ad accoglierci. Prendiamo una buona tartar con un bicchiere di vino. Il locale è ampio, spazioso, con una parte in esterno. Esiste anche una terrazza dove si può mangiare, e il servizio è cortese, l’ambiente abbastanza famigliare, di persone che conoscono già il posto. Del resto il locale nasce in una struttura storica per Milano quale la Casa degli artisti, fondata nel 1908 come residenza per pittori e scultori e sovvenzionata dalla famiglia Bogani, mecenati milanesi. E’ poi diventata una casa occupata dagli anni ’70-’90 fino al restauro, voluto dal Comune e conclusosi nel fatidico febbraio2020. A causa del Covid 19 ha dovuto immediatamente richiudere: oggi per tutti, non solo per artisti, la Casa è un luogo d’incontro, e anche il Bistrot fa la sua parte per rendere la struttura accogliente sotto ogni punto di vista. La gestione è affidata a Future Fond, “affezionati al futuro”, impresa fondata da Lorenzo Castellini che “sviluppa progetti e reti in ottica di rigenerazione urbana”, in cui la campagna entra in città. Infatti, affacciato sul giardino pubblico Pippa Bacca, lo spazio “Degustazione” si distingue per il vivaio di erbe spontanee, aromatiche e officinali da ammirare e gustare sul posto. I tavoli all’aperto, sempre del Bistrot, valorizzano il fatto che la Casa degli Artisti sia un luogo di connessioni per tutti. Info. www.casadegliartisti.net, per prenotazioni via WhatsApp: 3427992990

    Indirizzo: Corso Garibaldi 89/A o con ingresso da via Tommaso da Cazzaniga

    Telefono: 3427992990

    Website: https://degustazione.org

  • Dumpling Mywei

    Perfetto se cercate un posto poco dispendioso, allegro, semplice ma curato nei dettagli (ad esempio è quasi perfettamente accessibile). Locale quindi piccolo ma completo, si trova davvero a pochi metri dalle gradinate che portano al Teatro Strehler. Prima, 8 anni fa, qui c’era solo un bar, gestione cinese. Da due anni e mezzo la stessa famiglia ha convertito la sala in una piccola ravioleria cinese — o dumpling bar, per dirla all’Inglese. Il nome fonde il termine cinese Meiwèi — il cui significato è “delizioso” — con l’espressione inglese My way, a modo mio. Un luogo gestito e frequentato da giovani, per gustare, prima o dopo spettacolo, ravioli cinesi freschi preparati secondo l’antica tradizione, ma ogni volta sempre diversi. Aperti tutti i giorni dalle 11:30 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 23:30.

    Indirizzo: Via Rivoli, 2, 20121 Milano

    Telefono: 3737538973

    Website: https://www.myweibar.it/

  • GERRY’S BAR NELL’HOTEL DE MILAN

    Il Grand Hotel et de Milan (tutti lo chiamano l’Hotel de Milan), si sa, è un salotto nel cuore di Milano. Riservato a chi ha preso una stanza nello storico albergo in cui alloggiava Giuseppe Verdi, certo, ma anche, grazie al suo Gerry’s Bar aperto alla Città, un ambiente perfetto per una tazza di tè, un aperitivo, spuntini leggeri durante tutta la giornata. E’ anche un pre o post-teatro aperto fino a tardi la sera. Ristrutturato di recente, mantiene il suo arredamento di pregio, pur non sacrificando la sua atmosfera unica. E’ il luogo ideale dove trovarsi nel caos cittadino per un momento di tranquillità. Per gruppi bisogna riservare una sala a parte.

    Indirizzo: via Alessandro Manzoni 29, 20121, Milano

    Telefono: 02723141

    Email: info@grandoteldemilan.it

    Website: https://www.grandhoteletdemilan.it/it

  • La Libera

    Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile ingleseapre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il LiberatoIl menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.

    Indirizzo: Via Palermo, 21, 20121 Milano

    Telefono: 028053603

    Website: https://lalibera.it/it/menu/

  • Rovello18

    E’ un locale che sfrutta il fatto che arrivino in prevalenza turisti stranieri. Noi, tutti milanesi o comunque abitanti a Milano, eravamo in quattordici per un pre-teatro (è molto vicino allo Strehler): abbiamo prenotato specificando che avremmo scelto antipasti o primi leggeri. Non abbiamo pagato alla romana: ho speso 20 euro per una ridicola porzione di minestrone freddo e due bicchieri di bianco. Allora: servizio veloce, cucina più che mediocre e soprattutto imbroglioni. Assurdo il prezzo pagato rispetto al piatto scelto e soprattutto alla irrisoria quantità che mi hanno servito (il corrispondente di un bicchier d’acqua pieno). La zona di Brera-Garibaldi è sempre più sgradevole per chi abita in città, troppo turistica.

    Indirizzo: via Tivoli 2

    Telefono: 0272093709

    Email: rovello18@gmail.com

    Website: https://www.rovello18.it/

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