Al Teatro Manzoni è il Moliere immortale per la regia di Guglielmo Ferro a spiegarci come affrontare le malattie
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Novembre 10, 2022
Un ottimo Emilio Solfrizzi nel ruolo di Argan è protagonista di una commedia che si mostra nella sua profonda dinamicità e attualità. Bravi anche gli altri attori in scena.
Certo, il Malato Immaginario in scena al Teatro Manzoni fino al 20 novembre è interpretato ottimamente da Emilio Solfrizzi, attore pugliese per programmi Mediaset, e poi anche Rai e cinema. Ma, in questa versione della commedia di Moliere, è tutta la macchina teatrale a funzionare. Dalla compagnia, 9 bravi attori in tutto, alla scenografia, di Fabiana Di Marco, una sorta di scaffalatura farmaceutica “abitabile”, in legno scuro, elegante, in centro sul palco e sulle cui mensole sono disposte le bottiglie e le boccette contenenti le medicine di cui Argante, il malato ipocondriaco, fa uso continuamente. E poi i costumi, di Santuzza Calì, che richiamano l’epoca in cui andò in scena per la prima volta questa commedia, 1673. Fino alle musiche, di Massimiliano Pace. Dietro a tutto ciò c’è Guglielmo Ferro, catanese classe 1965 (assistente alla regia di Mario Missiroli e attuale consulente artistico tal teatro Quirino Vittorio Gassman di Roma) che firma una regia che si contraddistingue per maestria, delicatezza, e che davanti a tutto sembra porre il rispetto per un grande drammaturgo quale Moliere, e la sua immortalità. Incontestabile, e, rispetto al “Malato imaginario”, oggi più che mai comprensibile dato che l’ombra del Covid ci ha spaventato negli anni appena passati e ancora lancia echi di paura. Ecco quindi anche che si spiega la scelta del regista di ringiovanire il protagonista in scena: Argante non è un anziano, ma un uomo di mezza età, che alla fine capisce le sue paure e decide di affrontarle. Perché questo “Malato” vuole trasmettere energia e speranza. Un ruolo fondamentale per l’evolversi della vicenda, come del resto sempre nella vita, spetta alla donna: Tonina, la serva-infermiera del Malato Immaginario, Lisa Galantini, è l’artefice della soluzione che metterà Argante davanti alle sue paure per superarle, una volta per tutte. In un finale che sorprenderà per i giochi scenici e la fantasia.
Info. Orari: feriali, ore 20.45. Domenica ore 15.30. Sabato 19 novembre ore 15.30 e 20.45.
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
GERRY’S BAR NELL’HOTEL DE MILAN
Il Grand Hotel et de Milan (tutti lo chiamano l’Hotel de Milan), si sa, è un salotto nel cuore di Milano. Riservato a chi ha preso una stanza nello storico albergo in cui alloggiava Giuseppe Verdi, certo, ma anche, grazie al suo Gerry’s Bar aperto alla Città, un ambiente perfetto per una tazza di tè, un aperitivo, spuntini leggeri durante tutta la giornata. E’ anche un pre o post-teatro aperto fino a tardi la sera. Ristrutturato di recente, mantiene il suo arredamento di pregio, pur non sacrificando la sua atmosfera unica. E’ il luogo ideale dove trovarsi nel caos cittadino per un momento di tranquillità. Per gruppi bisogna riservare una sala a parte.
Indirizzo: via Alessandro Manzoni 29, 20121, Milano
Telefono: 02723141
Email: info@grandoteldemilan.it