Al Teatro Litta è in scena “Zio Vanja”. Ma dov’è Checov?

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Gennaio 15, 2024

Cast di "Zio Vanja", credit @TeatroLitta
Cast di "Zio Vanja", credit @TeatroLitta

La regia di Antonio Syxty è debole e non sa sottolineare le specificità della drammaturgia dell'autore russo. La mancata resa non è da imputare agli attori

Quello di Anton Checov (1860-1904) è un teatro lento, riflessivo, che indaga la solitudine dell’anima. Sembra nutrirsi dell’ara gelida delle notti russe, in contrasto con la necessità di calore delle persone di cui il narratore di Taganrog racconta le lente e melanconiche vicende.

È chiaro che il medico-scrittore (Checov era laureato in medicina, che aveva studiato a Mosca), è un autore che chiede tutto al regista, anche per l’epoca in cui sono state scritte le drammaturgie: stava nascendo appunto il teatro di regia, e in questi testi tutti di dialogo e discernimento interiore diventa imprescindibile la chiave di lettura da dare allo spettacolo. Nello Zio Vanja (Scene di vita) in debutto nazionale e in scena al Teatro Litta fino al 28 gennaio, lo svolgimento sembra basarsi solo sulla lentezza e sulla “lotta disperata per la sopravvivenza” che tutti i personaggi incarnano: il protagonista, che dà il nome all’opera, apprende improvvisamente la decisione della famiglia di vendere la proprietà cui ha lavorato per una vita: risulta impotente e persino ridicola la sua momentanea ribellione. Deve accettare la sconfitta di fronte ai fatti, abbandonarsi al monotono trascorrere delle giornate senza speranza.

Dietro a questa sottile trama appaiono (dovrebbero apparire) e sono protagonisti (o dovrebbero esserlo) i sentimenti e le vicende personali di ciascun componente della famiglia: Zio Vanja, Piero De Pascalis, amministra la tenuta del professore, in pensione, Serebrjakov, Gaetano Callegaro, dove vive con la madre e con Sonja, Fernanda Calati, figlia di primo letto del professore. Zio e nipote vivono una vita di lavoro e di affetti silenziosi e rinuncia alle speranze segrete. Quando il professore arriva con la sua seconda moglie Elena, Margherita Caviezel, la vita di campagna viene turbata: emergono le frustrazioni di Elena, delusa dalla vanità presuntuosa del marito, ma decisa a non rispondere all’amore di Vanja e al corteggiamento del dottor Astrov, Maurizio Salvalalio, di cui è segretamente innamorata Sonja.

Il problema di tutto lo spettacolo è che agli attori manca un qualsiasi tipo di intensità e di necessità espressiva: sembrano parte di un saggio scolastico, non hanno alcunchè di immediato che arriva. Una spersonalizzazione del dramma, un’incapacità di rendere la solitudine e la condizione di anime perse, che però non è da attribuire agli attori. È il regista, Antonio Syxty, che ha diretto lo spettacolo con Claudio Orlandini, che nella vita ha fatto e fa il regista, ad affermare che “…Non avevo un’idea di regia.  Non perché mi mancassero le idee, ma perché non volevo averla…”. E aggiunge: “potrà succedere che ‘la vita vera’, condivisa attraverso il teatro come destino, pratica e lavoro diventi la vita che Cechov racconta in quelle scene di campagna che io arbitrariamente (ma non tanto) ho chiamato scene di vita?”. La risposta è no: non è successo. Manca, in questo spettacolo, visibilmente la mano di un artefice della scena, che sappia dirigere e indirizzare gli animi e i sentimenti degli attori in una perdizione, certo, ma almeno corale. In cui ciascuno abbia un ruolo. E’ vero, il teatro di regia ha segnato un’epoca, che in molti casi è superata. In certi testi, però, si rende necessaria ancora una mano che crea, con gli attori, un disegno, una chiave di lettura e un progetto scenico che tiene unite tutte le vari componenti della scena.

INFORMAZIONI

MTM Teatro Litta –  dall’11 al 28 gennaio

“Zio Vanja (scene di vita)” – Debutto Nazionale

di Anton Cechov 

traduzione e adattamento Fausto Malcovati

da un’idea di Antonio Syxty

ORARI: martedì/sabato ore 20.30 – domenica ore 16.30

PREZZI: intero € 30,00 – convenzioni € 24,00 – ridotto Arcobaleno (per chi porta in cassa un oggetto arcobaleno) € 24,00 – Under 30 e Over 65 € 17,00 – Università € 17,00 – scuole di Teatro € 19,00 – scuole civiche Fondazione Milano, Piccolo Teatro, La Scala e Filodrammatici € 11,00 – Scuole MTM € 10,00 – ridotto DVA € 15,00 tagliando Esselunga di colore ROSSO

DURATA: 90 minuti

Info e prenotazioni biglietteria@mtmteatro.it – 02.86.45.45.45

www.mtmteatro.it, www.vivaticket.it. I biglietti prenotati vanno ritirati nei giorni precedenti negli orari di prevendita e la domenica a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Bar Magenta

    Tra il bancone e gli arredi che risalgono al 1907 c si potrebbe immginare di essere in un locale antiquato. Tutt’altro: aperto tutti i giorni dalle 7.30 alle 2, il Bar Magenta è ancora un riferimento imprescindibile per la città.

    Indirizzo: Via Giosuè Carducci, 13, 20123 Milano

    Telefono: 028053808

    Website: https://barmagenta.it/

  • Risoelatte

    vini e specialità milanesi in un locale retrò con arredi colorati degli anni Sessanta. Con jou-boxe e sedie di fornica e cucina gas a vista.

    Indirizzo: Via Manfredo Camperio, 6, 20123 Milano

    Telefono: 3270547262

  • Boccascena Cafè

    Non fossimo all’interno di uno splendido palazzo nel centro di Milano, e non ci trovassimo lì perchè stiamo per andare al Teatro Litta, magari il Boccascena Cafè non ci direbbe molto quanto ad offerta per l’aperitivo o per mangiare qualcosa prima dello spettacolo (patatine, olive, tartine per aperitivo, panini se si vuole mangiare qualcosa).  Ci si va per la comodità rispetto al teatro, per l’ampio spazio nella sala secondaria e per i prezzi onesti (un toast 6 euro, una piadina o un panino 7. Un bicchiere di vino 4 euro, una bibita 3 euro). Personale cortese e servizio veloce anche se spesso lo spazio è decisamente sovraffollato nelle prime due sale, piccole. Quella retro permette però a tutti di accomodarsi.

    Indirizzo: Corso Magenta 24

    Telefono: 3929243823

    Email: boccascena@mtmteatro.it

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