Al Parenti “Il marito di Lolò” è una mirabile prova attoriale per descrivere la verità e la purezza dell’amore

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Aprile 28, 2023

Pietro Micci ne "Il marito di Lolò", credit @FabioArtese
Pietro Micci ne "Il marito di Lolò", credit @FabioArtese

Uno spettacolo-confessione in cui anche l'erotismo più spiccato risulta mai banale o volgare

Pietro Micci, attore marchigiano (di Ancona), 50 anni, solo in scena da prima dell’inizio dello spettacolo alla fine, al Teatro Franco Parenti (che lo produce) fino al 14 maggio sa incantare, commuovere, far riflettere, emozionare il pubblico grazie all’intelligenza e la profondità del suo monologo. Siamo in un appartamento vuoto, e Micci è “Il marito di Lolò”, anche titolo della drammaturgia dello svizzero Antoine Jaccoud per la traduzione Colette Shammah. Prima di accedere in sala il pubblico viene allertato: “è uno spettacolo molto intimo, lo spazio è piccolo. Siete vivamente pregati di spegnere i dispositivi elettronici”. Ovviamente, è sempre così, viene da pensare prima che venga aperta la porta del teatro. A quel punto si entra in una stanza veramente di pochi metri quadrati, una trentina di spettatori massimo. E Micci è già lì, seduto su una sedia, in slip e canottiera, con ai piedi delle scarpe da uomo di cuoio indossate come fossero pantofole. Si capisce che l’avvertimento era ancora più necessario del solito: l’attore-personaggio si sta per mettere a nudo, sta per regalare al pubblico, così vicino a lui (ci vede negli occhi ad uno ad uno) la sua intimità, la sua non-richiesta confessione.

Due finestre, una da un lato e una dall’altro della raccolta stanza-scena in cui si svolge lo spettacolo (di Barbara Petrecca): sono senza sbarre. Come a indicare la libertà interiore di Andrè Borlat, l’emigrato rumeno, o comunque dell’Est Europa, il protagonista interpretato da Micci. E’ un uomo di mezza età, faceva il fornaio fino alla scoperta di una grave allergia alla farina. Non ha gravi problemi, vive solo con la sua modesta pensione anticipata concessagli a causa dell’allergia. Trascorre le sue giornate filmando esposizioni di fiori e “masturbandosi un po’”, una volta tornato a casa. Finchè non incontra, sulle pagine patinate di una delle riviste pornografiche che acquista, una foto di Lolo Ferrari, la pornodiva nota per le innumerevoli operazioni chirurgiche al seno, che entrò nel Guinnes dei Primati come il più grande di tutti i tempi.

La descrizione del sentimento che il protagonista prova per Lolo va oltre l’attrazione pornografica: Borlat è attirato da lei e dalle sue forme in quanto uomo, certo, ma vede anche nella necessità di queste continue operazioni di ingrossamento del seno una altrettanto abbondante solitudine. L’ama e la vuole assistere allo stesso tempo. Un testo ammirevole, che va dritto al punto senza giri di parole, eppure mai sfocia nella volgarità o nell’imbarazzo. E una recitazione encomiabile: Micci riesce perfettamente a descrivere il personaggio anche grazie al suo meraviglioso uso della lingua italiana. Con accento dell’est Europa Andrè-Micci parla un italiano perfetto anche se con qualche pronome o articolo di troppo, come è tipico di chi dallo slavo inizia a parlare italiano (ad esempio usa espressioni come “su di quello lei ci può fare il conto”). E ci accompagna nella storia che riesce ad avere con Lolò, fino al matrimonio. Per arrivare, però, poi, ad un finale decisamente diverso da quello che ci si potrebbe aspettare: un testo, una recitazione e movimenti di scena per descrivere un amore costruito sul rispetto incondizionato del prossimo. Eppure a volte neanche ricevere questo è sufficiente a procurare la serenità.

DURATA: 1 ora

INFO. Teatro Franco Parenti, via Pierlombardo 14. Tel. 02-59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it

ORARI: venerdì 21 Aprile h 20:15; sabato 22 Aprile h 20:15; domenica 23 Aprile h 17:00; mercoledì 26 Aprile h 20:15; giovedì 27 Aprile h 18:45; venerdì 28 Aprile h 20:15; sabato 29 Aprile h 20:15; domenica 30 Aprile h 17:00; martedì 2 Maggio h 21:00; mercoledì 3 Maggio h 20:15; giovedì 4 Maggio h 18:45; venerdì 5 Maggio h 20:15; sabato 6 Maggio h 20:15; domenica 7 Maggio h 17:00; martedì 9 Maggio h 21:00; mercoledì 10 Maggio h 20:15; giovedì 11 Maggio h 18:45; venerdì 12 Maggio h 20:15; sabato 13 Maggio h 20:15; domenica 14 Maggio h 17:00

PREZZI. POSTO UNICO: intero 18,50€ + 1,50€ quota energia; under26/over65 15€; convenzioni 15€

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • BBQ

    Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro).

    Indirizzo: via Pasquale Sottocorno 5, Milano

    Telefono: 0276003571

    Website: https://ristorantebbqmilano.it/il-menu/

  • Parenti Bistrot

    Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come   Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).

    Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano

    Telefono: 393440101739

    Email: prenotazioni@gudmilano.com

  • VINO Enoteca con mescita

    Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.

    Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano

    Telefono: 0228098239

    Website: https://www.enotecavinomilano.it/

  • Ten Restaurant

    il ristorante di cucina tirolese. Lo consigliamo perchè è molto amato dagli attori dopo lo spettacolo, potresete quindi ritrovarli lì. E’ uno spazio ampio in cui gustare pizze, salsicce e birre. Lo stile è inconfondibilmente quello bavarese con boccali di ceramica e tavoli di legno.

    Indirizzo: Via Tito Livio, 4, 20137 Milano

    Telefono: 0254072997

    Website: https://tenrestaurants.com/ten-milano-tito-livio/

  • Salt Food Atelier

    Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.

    Indirizzo: via Pier Lombardo 23

    Telefono: 3425113260

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