Teatro Oscar: un cartellone che parla d’Altro, e va all’essenza. “Siamo in un momento di emergenza spirituale, c’è un deficit di domanda intimista e di ricerca di profondità”

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Interviste ai direttori, Stagioni

Pubblicato Settembre 22, 2024

Gabriele Allevi, Giacomo Poretti, Luca Doninelli: i tre direttori artistici del Teatro Oscar, credit @TeatroOscar
Gabriele Allevi, Giacomo Poretti, Luca Doninelli: i tre direttori artistici del Teatro Oscar, credit @TeatroOscar

Spettacoli che affrontano in modo moderno temi profondi: "ci sentiamo gli eredi di Giovanni Testori". E che si rivolgono alla città aiutando anche altri teatri in difficoltà.

Teniture brevi, per ora (“è una necessità: siamo all’inizio. Il teatro è una macchina costosa e siamo appena nati, ma vorremmo arrivare a teniture lunghe”). Eppure si tratta di 24 spettacoli, dal I ottobre al 25 maggio, che illuminano il Teatro Oscar, in via Lattanzio 58/A, di una luce vivace e nuova, insolita: “questa sala nasce per parlare alla gente e risvegliarla -dice Giacomo Poretti (Milanoateatro lo ha intervistato qui: Giacomo Poretti: “Il coraggio di riflettere e sperimentare non cè più” – Milano a Teatro, e qui: Una conversazione con Giacomo Poretti, tra i fondatori e direttori della sala in via Lattanzio, per conoscere le novità della stagione in arrivo al Teatro Oscar – Milano a Teatro), che con Gabriele Allevi e Luca Doninelli ha preso in gestione il Teatro Oscar nel 2019-. Siamo in un momento di emergenza spirituale. L’importante è che oggi ci si soffermi a riflettere, per accorgersi che noi siamo dati da qualcuno: a noi sembra che ci sia un deficit di domanda su questi temi, e quindi proponiamo degli spettacoli differenti”.

Certo, non dev’essere stato facile presentare un cartellone a chiara ispirazione cristiana senza cadere in questa etichetta. Tuttavia mi pare che ce l’abbiate fatta. “Perché- continua Giacomo- se li guardi bene non sono spettacoli propriamente cattolici, anche se è vero che si toccano tematiche riguardanti a spiritualità”. Infatti la stagione si apre martedì I ottobre, fino al 3, con la nuova edizione degli spettacoli Prendersi a cuore. Il triduo del giullare, dove i più famosi nomi della comicità italiana, come moderni “giullari”, attraverso immaginazione, allegria e gioco si raccontano i messaggi più profondi e di senso della nostra esistenza sempre più difficile da comprendere. Il progetto è in collaborazione con Centro Cardiologico Monzino, e vede sul palco oltre a Giacomo Poretti, che conduce e partecipa al nutrito gruppo, anche Enrico Bertoldino, Ippolita Baldini, Leonardo Manera, Daniele Cristofori, Francesco Brandi, Margherita Antonelli e altri.

Il 7 ottobre un’ospitalità importante: con Diario di un poeta in prosa, di Delio Tessa, arriva al Teatro Oscar una produzione Arcaduemila/LabArca ovvero un lavoro per la drammaturgia e regia di Egidio Bertazzoni, giornalista milanese nonchè autore e produttore Rai e fondatore del Teatro LabArca, a Milano in via Marco d’Oggiono 1, con Anna Bonel, attrice del Piccolo (Salvare LabArca: a Milano i teatri si aiutano. L’Oscar organizza una serata per la sala di zona corso Genova in difficoltà (burocratiche) – Milano a Teatro). Lo spettacolo è interpretato interpretato nientemeno che da Giulia Lazzarini, celebre attrice strehleriana, che sarà accompagnata dal sax di Giacomo Bertazzoni. “Io e Anna ci conosciamo molto bene -continua Poretti-, ora il loro teatro sta attraversando una grande difficoltà. Noi volentieri li ospitiamo”. E ecco che si avrà occasione di vedere una grande attrice come la Lazzarini che torna a mettere il suo talento al servizio del poeta milanese, Tessa.

Dalla poesia alla canzone, e ecco che dal 17 al 20 ottobre Melania Giglio interpreta Amy Winehouse nello spettacolo L’amore è un gioco a perdere, che ripercorre le tappe umane e musicali più significative della vita della cantante americana e i suoi problemi con l’alcol. Sempre parlando di biografie di persone dello spettacolo famose, ma questa volta italiano, il 26 ottobre andrà in scena Arturo racconta Brachetti, un talk-show sulla vita e le avventure dell’uomo dai mille volti, capace di trasformarsi in un battito di ciglia in mille personaggi. Ritorna, dal 14 al 17 novembre, lo spettacolo di Giacomo Poretti e Daniela Cristofori: Condominio mon amour. “Io ho un’antipatia atavica verso la parola spiritualità -dice Luca Doninelli, scrittore, giornalista, professore nonché, nel 1983, è con Giovanni Testori, tra i fondatori della compagnia teatrale Gli Incamminati di cui ora è direttore artistico. Sono loro a produrre Condominio mon amour-. Testori la fondò in un periodo i cui dominava il teatro di regia, ma lui volle tornare a dare attenzione all’attore. E questa è un’idea cristiana: noi, come dice Giacomo, siamo un dato. Ovvero siamo dati da qualcuno, contiamo in quanto gruppo, insieme”.

Sempre in tema con l’ampiezza delle tematiche che questo cartellone è in grado di sollevare, seppur in modo spontaneo e veritiero, il 5 dicembre verrà presentata in anteprima la nuova opera teatrale di Giacomo Poretti La fregatura di avere un’anima, un viaggio-combattimento scomodo, urticante, persino doloroso, con la parola ‘anima’. Il 19 un’altra nuova produzione, del Teatro degli Incamminati e a firma di Luca Doninelli, protagonista Massimo Popolizio: Due uomini. Roncalli e Montini alla prova del tempo, un racconto inedito su due papi solo apparentemente distanti tra loro. La compagnia teatrale Scena Verticale sceglie il palco dell’Oscar per portare in scena dal 30 gennaio al 2 febbraio lo spettacolo Il Vangelo secondo Antonio, che tratta il delicato tema dell’Alzheimer e della demenza. “La persona colpita in questo caso è un prete -spiega Poretti-. Noi vogliamo parlare alle anime”. Il racconto della malattia, infatti, condito dell’involontaria comicità che si porta dietro, sarà anche il pretesto per riflettere sulla fede e sul senso religioso che ognuno di noi ha dentro di se.

Uno sguardo internazionale verrà proposto dal 20 al 23 febbraio con Virtual reality, il secondo spettacolo del quartetto di mimi ucraini Dekru, uno show di virtuosismo corporeo nel quale il concetto di “realtà virtuale” assume tre significati che si intersecano tra loro: virtuale è la realtà dei device tecnologici che usiamo quotidianamente (smartphone e computer in primis). Ma lo è anche quella creata dalla pantomima, che riesce a far vedere cose che non ci sono ed è quindi la forma espressiva più adatta a raccontare l’universo iperconnesso nel quale siamo immersi. La realtà virtuale è infine anche quella che ogni spettatore costruisce nella sua mente, interpretando a suo modo ciò che ha di fronte.

Dal 28 al 30 marzo la compagnia teatrale Fort Apache (compagnia stabile formata da ex detenuti e detenuti) porterà sul palco del Teatro Oscar lo spettacolo Mercoledì delle Ceneri, il risultato di un percorso di ricerca artistica sul tema della violenza di genere e del corpo ferito, segnato e abusato fino alla negazione dell’identità.

A chiudere il cartellone gli appuntamenti di maggio: Il futuro è tra mezz’ora. Le ultime ore di Lucio Dalla di e con Federico Buffa (in scena l’8 e 9 maggio) racconta, attraverso un viaggio narrativo e musicale, la vita e l’opera di Lucio Dalla, ripercorrendo – una per una – la storia di tutte le canzoni presenti nella scaletta del suo ultimo concerto a Montreux nel febbraio 2012, e della loro dimensione spontanea precedente al processo di produzione discografica. Questo mondo e quell’altro, nuova produzione teatrale che vede come protagonisti sul palco Francesco Brandi (anche autore) e Ippolita Baldini dal 21 al 25 maggio.

Un teatro portavoce di valori, insomma: “Mah, i valori ci sono anche in Instagram -dice prontamente Doninelli-: la differenza sta nel fatto che il teatro è fatto di corpo e di voce. Di verità intrinseca, di presenza fisica: non vado a vedere il Re Lear, vedo il Re Lear incontrato da qualcuno, un attore”. Questa profondità è l’eredità che il Teatro Oscar vuole portare avanti: “senza fare troppa filologia, noi seguiamo le orme di Testori. È un papà per me –continua Doninelli- Siamo molto legati anche a Casa Testori, Giuseppe Frangi (direttore artistico, n.d.r.) è come mio fratello”.

Non stupisce, quindi, sapere che, con la naturalezza e la semplicità che gli è propria, il Teatro Oscar abbia deciso di dare ancora più spazio alle nuove produzioni, e in particolare per quelle delle giovani compagnie teatrali abbia ricavato e restaurato, vicino all’Oscar, un nuovo spazio: Il Teatro degli Angeli. Che presto presenterà il suo cartellone, che darà spazio a giovani compagnie teatrali residenti. Il Teatro degli Angeli sarà a breve la sede anche di un importante progetto di forte sostegno alla disabilità e non, realizzato dal Teatro degli Incamminati e da Officine Creative dell’Università di Pavia con il sostegno di Fondazione Allianz Umana Mente La ‘Scuola laboratorio Casa Teatro’. Sarà un percorso professionalizzante biennale, intensivo e altamente qualificato, rivolto a giovani con e senza disabilità e finalizzato alla creazione di un nuovo profilo di attori e attrici che rispondano a questo nuovo orizzonte delle arti sceniche e dello spettacolo dal vivo. “Per una scena teatrale italiana sempre più inclusiva e ricca di nuove sfumature, linguaggi e forme estetiche” dichiara Gabriele Allevi.

Teatro Oscar, via Lattanzio 58/A

www.oscar-desidera.it, info@oscar-desidera.it

Tel. 334-8541004

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