“Che il Piccolo Teatro vada fuori porta è nel suo DNA”
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Festival, Interviste ai direttori
Pubblicato Settembre 23, 2024
Claudio Longhi, direttore, commenta con Milanoateatro l'iniziativa presentata oggi al Piccolo: grandi attori portano produzioni dello Stabile e workshop, 60 appuntamenti, in 13 comuni di 8 province lombarde
Le stagioni teatrali milanesi stanno per cominciare, il Piccolo Teatro però parte in controtendenza. Ha lanciato questa mattina il progetto Teatro Fuori Porta che mette a punto, grazie al contributo di Regione Lombardia, un progetto di avvicinamento ai linguaggi dello spettacolo dal vivo finalizzato, da un lato, a favorire la diffusione e la penetrazione nel territorio di un’offerta culturale di alto profilo, soprattutto in aree non interessate dai circuiti teatrali più consolidati; dall’altro a contribuire al rafforzamento e al potenziamento del pubblico presso le diverse comunità che abitano il territorio lombardo in contrasto alla povertà educativa e culturale.
Ma che interesse ha il Piccolo a uscire da Milano e raggiungere l’hinterland invece che portare in centro le persone? Lo abbiamo chiesto a Claudio Longhi, direttore artistico del Piccolo Teatro Strehler, Grassi e Studio: “Uscire dal Piccolo è nel DNA di questo Stabile -ha detto questa mattina a Milanoateatro-. Penso a tutta la politica di decentramento che promosse Grassi: non vedo in contraddizione l’uscire e l‘attirare. Anzi -continua- sono convinto che si debba trovare una dialettica equilibrata tra uscire dal teatro e portarlo dentro alle persone. Oggi si è un po’ persa la domestichezza col linguaggio teatrale: è necessario far capire alle persone che il teatro è un codice che ci tocca da vicino, che è vita pulsante e non è relegato in un luogo per molti ancora misterioso”.
Quindi quello di via Rovello un vero e proprio progetto di avvicinamento ai linguaggi dello spettacolo dal vivo. Che risultati vi aspettate? “L’esperienza sui municipi ha prodotto dei successi importanti (l’esperienza nelle periferie partita l’anno scorso, n.d.r.) -spiega ancora Longhi-: le comunità e i luoghi toccati si appassionano e si fidelizzano all’esperienza teatrale. Confido che lo stesso effetto si abbia con la Regione. Già una buona parte degli spettatori dall’hinterland vengono qui, la nostra proposta è diversa”. Non lo dice con saccenza, ma con obbiettività. Milano in particolare “è la città dei teatri in Italia, ha una vitalità imparagonabile a quella di altri luoghi. Bisogna far conoscere alle realtà intorno come si lavora qui”. Anche perchè “credo che la provincia sia la vera risposta del teatro italiano. Il nostro è storicamente un teatro di giro. Branciaroli, Orsini, Lavia, conoscono benissimo l’importanza della provincia: esiste anche un territorio teatrale ricco e che è una grande risorsa”. Quando uscite da Miano come siete accolti? “Per ora posso parlare dei municipi, quindi sempre in città, e il pubblico ha partecipato. C’era curiosità verso di noi, non sospetto”. E le strutture che vi ospiteranno, saranno all’altezza? Spesso qui al Piccolo i vostri ospiti si complimentano apertamente con voi per la qualità del lavoro di tecnici, costumisti etc. “Il tema dello standard tecnico che troviamo di volta in volta è irrilevante: ci adattiamo. L’operazione nasce per far capire quanto il teatro ci tocchi da vicino: meno tecnica e più rapporto umano”.
Il progetto, che prenderà il via il 3 ottobre per concludersi il 20 dicembre, si articola in cicli o percorsi di “educazione allo sguardo” che prevedono la realizzazione di un palinsesto di recital, che coinvolgeranno attori come Sonia Bergamasco, Francesco Centorame, Lino Guanciale, Isabella Ragonese, e integrando, poi, la proposta scenica con spettacoli nelle scuole e workshop teatralizzati. In programma ci sono 60 appuntamenti nelle circoscrizioni di 13 comuni (Barlassina, Casalpusterlengo, Como, Corte Franca, Erba, Iseo, Lodi, Meda, Merate, Pavia, Sesto Calende, Treviglio, Voghera) distribuita in 8 province lombarde (Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Varese). Teatro Fuori Porta è un ponte verso chi non ha mai avuto l’opportunità di assistere a uno spettacolo dal vivo e per i più giovani che verranno coinvolti in laboratori e workshop nelle scuole.
Si parte a Merate il 3 ottobre all’Auditorium Comunale Giusi Spezzaferri (ore 21), con Io quella volta lì avevo 25 anni, recital di Giorgio Gaber e Sandro Luporini con Francesco Centorame accompagnamento musicale Laura Baldassarre. Una produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa in collaborazione con Fondazione Giorgio Gaber. Si tratta dell’ultimo testo in prosa scritto da Giorgio Gaber e Sandro Luporini alla fine degli anni Novanta: dopo un decennio interamente dedicato al “Teatro Canzone”, era, infatti, intenzione degli autori riprendere il “Teatro d’evocazione” che, negli anni Ottanta, li aveva visti protagonisti della drammaturgia italiana. È Francesco Centorame a raccogliere oggi quel testimone, interpretando sul palco il protagonista «sempre idealmente venticinquenne» di questo monologo, accompagnato al piano dalla giovane musicista Laura Baldassarre. Un racconto sul nostro Paese, dagli anni Quaranta a oggi, che, attraverso la rievocazione di fatti storici e avvenimenti privati, dà voce alle lucide, illuminanti e ironiche riflessioni sull’essere umano e sulla società di due indimenticati “mostri sacri” del Teatro Canzone (Venerdì 4 Ottobre Palazzo Rezzonico, Barlassina Ore 20:45 Sabato 5 Ottobre Auditorium 1861 Unità d’Italia, Corte Franca Ore 20:30). Si prosegue con Come d’aria, recital di Ada d’Adamo nell’adattamento di Fabrizio Arcuri con Isabella Ragonese, produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Come d’aria è un memoir «toccante, straziante e pieno di vita», dove il tema della malattia dell’autrice – scomparsa prematuramente qualche mese prima del riconoscimento letterario – si intreccia a quello della disabilità di sua figlia Daria. Sabato 5 Ottobre Teatro Sociale, Como Ore 20:30 Sabato 23 Novembre Teatro Nuovo, Treviglio Ore 21:00
LA DUSE E NOI. Recital Ritratto plurale di un’artista, per la drammaturgia di Sonia Bergamasco e Marianna Zannoni, con Sonia Bergamasco produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Lo spettacolo nasce dal dialogo tra Sonia Bergamasco e Marianna Zannoni – studiosa che, in occasione dei cento anni dalla scomparsa dell’attrice, cura la pubblicazione di un volume di lettere indirizzate a lei. Una lettura scenica che propone l’intreccio di voci vicine e lontane, a partire da una selezione delle più belle lettere dall’Archivio Eleonora Duse (conservato presso l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini di Venezia). Sulle tracce di un’attrice unica, punto di riferimento per generazioni di interpreti e per la comunità artistica internazionale: pura energia creativa, che ci parla al presente e contamina il nostro sguardo. Lunedì 28 Ottobre al Cinema Teatro Politeama, Pavia Ore 20:30 Lunedì 16 Dicembre Teatro Comunale Carlo Rossi, Casalpusterlengo Ore 21:00
IL DIO DI ROSERIO. Recitaldi Giovanni Testori, con Lino Guanciale, produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Lino Guanciale dà voce al primo romanzo di Giovanni Testori, Il dio di Roserio, che racconta la corsa allucinata, la sfida “all’ultimo stacco”, fra Dante Pessina, astro nascente del ciclismo, e il suo gregario, Sergio Consonni. Ambientato nella provincia lombarda del secondo, il racconto si trasforma via via in un potente apologo sulla natura umana e sulle sue feroci, travolgenti ambizioni. Ma anche su un’epoca – gli anni del “boom” – e su una società lanciata verso il successo ottenuto a tutti costi. Sabato 23 Novembre Teatro Valentino Garavani, Voghera Ore 20:30 Sabato 30 Novembre Cinema Teatro Excelsior, Erba Ore 21:00 Sabato 14 Dicembre Antiquarium, Golasecca Ore 17:45
AD ALTA VOCE”, Workshop cura di Michele Dell’Utri e Diana Manea, attori del Piccolo. Un workshop per migliorare l’abilità di lettura ad alta voce e a facilitare il coinvolgimento e l’ascolto. Lunedì 28 Ottobre Biblioteca Comunale, Sesto Calende Ore 15:30 Lunedì 25 Novembre, Scuola d’Arte Bergognone, Lodi Ore 10:00 Martedì 26 Novembre, Biblioteca Comunale, Corte Franca Ore 17:00 Mercoledì 27 Novembre Biblioteca Comunale Abate Carlo Cameroni, Treviglio Ore 16:00 Sabato 30 Novembre Biblioteca Comunale Alberto Bertoni, Barlassina Ore 10:00 Domenica 1° Dicembre Sala Consiliare Di Villa Confalonieri, Merate Ore 16:30 Giovedì 5 Dicembre Unitre, Voghera Ore 15:30 Venerdì 6 Dicembre Unitre, Como Ore 16:00 Martedì 10 Dicembre Salone Teresiano Della Biblioteca Universitaria, Pavia Ore 16:00 Venerdì 20 Dicembre Biblioteca Comunale Giuseppe Pontiggia, Erba Ore 16:00
A SCUOLA DI TEATRO”, Lezione / Spettacolo. La proposta consiste in quattro “spettacoli in aula” che compongono una programmazione su misura, fatta di reciprocità e dialogo, di “scuola a teatro” e di “teatro a scuola”, dove la didattica si coniuga a un intrattenimento ragionato, lo studio a quella componente relazionale – talvolta ludica e apertamente votata alla leggerezza – fondamentale per facilitare ogni percorso di apprendimento. Daniele Cavone Felicioni, Michele Dell’Utri, Diana Manea, Giulia Trivero portano nelle classi quattro protagonisti della tradizione teatrale, per riflettere, insieme a studentesse, studenti e docenti, su alcune tematiche chiave del nostro contemporaneo. Lunedì 28 Ottobre Istituto di Istruzione Superiore Carlo Alberto Dalla Chiesa, Sesto Calende Ore 11:30 Giovedì 31 Ottobre Liceo Statale M. G. Agnesi, Merate Ore 11:15 Martedì 26 Novembre Istituto di Istruzione Superiore Giacomo Antonietti, Iseo Ore 11:00 Mercoledì 27 Novembre Salesiani Don Bosco, Treviglio Ore 11:30 Giovedì 28 Novembre Liceo Statale Marie Curie, Meda Ore 11:05 Venerdì 29 Novembre Liceo Statale Maffeo Vegio, Lodi Ore 11:00 Martedì 10 Dicembre Istituto Superiore Taramelli – Foscolo, Pavia Ore 11:00 Giovedì 12 Dicembre Liceo Statale Galilei, Voghera Ore 11:00 Venerdì 13 Dicembre Liceo Classico e Scientifico Alessandro Volta, Como Ore 11:10 Giovedì 19 Dicembre Liceo Statale Carlo Porta, Erba Ore 12:00
A SCUOLA DI TEATRO, Amleto, con Daniele Cavone Felicioni. Chi è il folle? A partire dall’analisi dello psicanalista André Green, passando per Sigmund Freud, e facendo riferimento alle interpretazioni di Vittorio Gassmann, Giovanni Testori e Carmelo Bene, Daniele Cavone Felicioni ragiona sul protagonista shakespeariano come figura emblematica della condizione umana.