Processo per stupro: l’apparenza inganna
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Ciapa'l tram, Recensioni
Pubblicato Novembre 26, 2025

Al Teatro Franco Parenti la Compagnia Finzi Pasca in scena fino a domenica con "Prima facie", di Suzie Miller, pluripremiata drammaturga australiana
C’è una scena che crea una svolta nell’intero spettacolo. Quando Melissa Vettore, protagonista, ruota appoggiata pericolosamente su una leva e intanto descrive in modo realistico la scena di violenza sessuale che ha subito. Una violenza subdola e abbastanza invisibile, perché il suo molestatore era sdraiato accanto a lei dopo un primo rapporto consenziente: prima facie, che in latino significa in apparenza, a prima vista, dov’è stato il sopruso. Chi può testimoniare che non ci sia stata da parte della donna quantomeno la volontà di provocare eroticamente l’uomo una seconda volta. Da questo spunto, di storia vera e allo stesso tempo di confusione tra realtà vissuta e realtà creduta, tra apparenza e sostanza, tra idee e violenza, parte e si sviluppa lo spettacolo dal titolo, appunto, Prima Facie, della Compagnia Finzi Pasca al Teatro Franco Parenti fino al 30 novembre.
Opera pluripremiata di Suzie Miller, drammaturga australiana e sceneggiatrice contemporanea, avvocata per i diritti umani e la difesa penale, Prima Face è un testo ispirato alla realtà. Non a caso lo spettacolo a Milano ha debuttato ieri, Giornata contro la violenza sulle donne, dopo la prima nazionale al Teatro Sala Umberto di Roma ad opera della Compagnia Finzi Pasca che ha acquisito i diritti esclusivi di messa in scena dello spettacolo per l’Italia e la Svizzera. L’intenso monologo, nella traduzione di Margherita Mauro, vede protagonista l’attrice italo-brasiliana Melissa Vettore, per la regia di Daniele Finzi Pasca. Le musiche sono di Maria Bonzanigo, le scene di Matteo Verlicchi, i costumi di Giovanna Buzzi, video design di Roberto Vitalini. Lo spettacolo gode del patrocinio del Comune di Milano, e dei Consolati Generali di Svizzera e Brasile a Milano.
Nel suo saper tradurre la realtà emotiva che invade una donna nel momento in cui è vittima di un sopruso, lo spettacolo è tremendamente realista. Tessa, la Vettore, è una brillante avvocata penalista esperta in casi di violenza sessuale. Nella prima parte il ritmo è didascalico, lento, si dispongono le pedine e si mostrano le carte in gioco: la realtà tra tribunale, studio e vita sentimentale della protagonista. La recitazione della Vettore, classe 1972, brasiliana di San Paolo, col suo accento latino, da un lato rende tutto più artistico e astratto, dall’altro in certi punti complica e appesantisce il testo, non lo rende immediato. Ma fa parte del gioco, crea fin da subito un clima di sospensione, di attesa, di una leggerezza solo apparente, che nasconde dell’invisibile, pericoloso. Che infatti si rivela in quella scena volante e crudele allo stesso tempo, della leva che ruota con la protagonista attaccata alla meglio. È un gioco o una tortura? la donna è in balia della violenza, e non può fare apparentemente nulla. E non solo nel momento in cui viene violentata: con lo stesso ritmo artistico e di immagini, lo spettacolo descrive poi la lunga e continua umiliazione che la protagonista è costretta a subire dopo, quando denuncia il fatto alla Polizia.
Per arrivare a smascherare la necessità imminente di un riesame dell’intero campo giudiziario. Un racconto graffiante e lucido sul potere, la classe e il sesso, e sull’ingiustizia che ancora permea i processi per abusi sessuali, anche all’interno dei sistemi che pretendono di essere i più equi. Tradotto in 20 lingue e rappresentato in 48 paesi, Prima Facie pone l’accento sull’esigenza di una giustizia più sensibile e rispettosa nei confronti delle vittime di reati sessuali.
Pasca è autore, regista, light designer, coreografo e attore, artefice di un teatro in cui il corpo è parola esso stesso e lo spettacolo è un rito che si consuma davanti al pubblico. Il performer è il tramite e il portatore di messaggi, come lo sciamano nelle tribù africane. E così questo spettacolo, in cui la denuncia a un mondo impregnato di maschilismo avviene con l’autorevolezza e la consapevolezza estetica di artisti che sanno tradurre il senso del messaggio che vogliono diffondere, smuove le coscienze. E rende gli uomini protagonisti di ciò che loro scelgono di voler essere. Alla fine di ogni rappresentazione si tiene un breve dibattito con specialisti del settore sul tema del consenso come cardine della giustizia nella violenza di genere.
DURATA: 105 minuti
INFO: Teatro Franco Parenti, via Pierlombardo 14. Tel. 02-59995206, biglietteria@teatrofrancoparenti.it, www.teatrofrancoparenti.it
ORARI: martedì 25 novembre, ore 20. Mercoledì 26, ore 19:15. Giovedì 27, ore 21. Venerdì 28 , ore 19:45. Sabato 29, ore 19:45. Domenica 30, ore 16:15.
PREZZI dai 30€, 22€, 16€,18€
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
BBQ
Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro).
Indirizzo: via Pasquale Sottocorno 5, Milano
Telefono: 0276003571
Salt Food Atelier
Un nome e un programma. O meglio un sale, il “Maldon”. Il logo di “Salt”, il ristorante in via Pierlombardo 23, è infatti il rombo che rappresenta i cristalli di sale pregiati della città inglese dove viene prodotto, situata sull’estuario del fiume Blackwater. E’ quasi l’unica nota anglosassone che si trova nell’elegante sala vicina al Parenti, che ha anche un ampio spazio esterno: il ristorante offre infatti una gustosa cucina italiana, piatti gustosi e ricette varie. E pensare che lo chef, Steven Walters, è inglese, o meglio scozzese di Edimburgo, ecco da dove ha origine la passione per il Maldon. “Ho conosciuto la mia futura moglie fuori da una discoteca nella mia città, ci siamo innamorati”. Ora tutta la famiglia (bambino e genitori di lui, “solo mio fratello e mia sorella sono rimasti in Scozia”) si è trasferita a Milano. Si può dire che il locale goda della straordinaria affabilità, cortesia e gentilezza di Steven, qualità che si riscontrano anche nell’arredamento, contemporaneo, ma semplice e raffinato, e le ricette proposte gli corrispondono. Al giovedì sera musica live. Prezzi nella norma.
Indirizzo: via Pier Lombardo 23
Telefono: 3425113260
Parenti Bistrot
Prima dello spettacolo offre aperitivo alla carta, servizio bar e cena placé. Dopo è possibile cenare o bere un cocktail (il menù offre piatti classici come Spaghetti di Gragnano, pomodori del Piennolo e basilico, 12 euro, o Risotto alla milanese con gremolada essicata, 14 euro, cotoletta ala milanese, 24 euro, fritto di calamari e fiori di zucca, 16 euro).
Indirizzo: Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo, 14, 20135 Milano
Telefono: 393440101739
Email: prenotazioni@gudmilano.com
VINO Enoteca con mescita
Ubicato praticamente davanti al teatro Franco Parenti. E’ un locale piccolo, che si riempie facilmente, arredato in modo rustico ma elegante. Pochi tavolini in esterno. Presenta una buona scelta di vini e si possono consumare piatti anche veloci come taglieri. Non chiedete solo un bicchiere di vino con le patatine perchè berrete soltanto.
Indirizzo: Via Pier Lombardo, 9, 20135 Milano
Telefono: 0228098239
Website: https://www.enotecavinomilano.it/



