Consigli per San Valentino: Tra spettacolo e cena, pre o post teatro, ecco la guida di Milanoateatro per regalare alla vostra metà un’ indimenticabile serata romantica

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Ciapa'l tram

Pubblicato Febbraio 12, 2023

Dalla commedia alla performance, dalla tragedia greca alla drammaturgia americana, ogni genere e gusto potrà essere soddisfatto la sera del 14 febbraio. A voi la scelta!

Mancano pochi giorni alla festa degli innamorati, Milanoateatro.it non poteva che suggerirvi degli spettacoli adatti a questa serata romantica. Troverete idee per ogni gusto, dalla tragedia greca alla drammaturgia secentesca con Goldoni, fino a quella di fine Ottocento-primi Novecento di Checov e quella contemporanea, considerando anche la performance e il teatro danza. E, come di consueto, non mancheranno i consigli per dove poter completare la serata con un brindisi a lume di candela.

“Amanti”, al Teatro Manzoni

Credit @AnnaCamerlingo

Logico dare inizio a questa selezione da questo spettacolo, dato il suo titolo e il giorno del debutto. Parte proprio il 14 febbraio, infatti, fino al 26, la commedia brillante scritta e diretta da Ivan Cotroneo e che tratta la ricerca della felicità, anche a costo, a volte, di rompere equilibri costruiti a fatica. Claudia e Giulio si incontrano per la prima volta davanti a un ascensore, nell’atrio di un palazzo: scoprono che entrambi frequentano la stessa analista, specializzata in problemi di coppia. Si conoscono per caso, si piacciono: diventano amanti. La commedia in due atti racconta l’amore, il sesso, il tradimento e il matrimonio, le relazioni di lunga durata e quelle avventure a termine, il maschile e il femminile.

Info. ore 20.45, www.teatromanzoni.it, 02-7636901. 

Prima o dopo Teatro: per una serata romantica consigliamo l’Armani Cafè Ristorante. Inaugurato nel 2000 in via dei Giardini 2 a pochi metri dal Teatro Manzoni, lo spazio è stato rinnovato in tutte le sue aree ed è aperto dal mattino fino a sera tarda. Al piano terra si trovano un grande bar caffetteria dove gustare pasticceria fresca di produzione propria, e un’area lounge, dove pranzare in modo veloce e gustoso con dei piatti ricercati scelti dal menù disponibile tutto il giorno oppure per concedersi un rilassante aperitivo. Al primo piano si trova il Ristorante, aperto a pranzo e a cena, con un nuovo ‘champagne bar’ all’ingresso. www.armani.com, tel. 02-62312680

”La Maria Brasca”, al Teatro Franco Parenti 

“La Maria Brasca”, credit @Teatro Manzoni

Anche l’ex Pier Lombardo debutta il giorno di San Valentino con una nuova produzione, “La Maria Brasca” di Giovanni Testori per la regia di Andrée Ruth Shammah. Fino al al 5 marzo Marina Rocco è la nuova Franca Valeri, che negli anni Sessanta fu la Brasca per la regia di Mario Missiroli. Nel 1992 il ruolo passò Adriana Asti, diretta dalla Shammah: a trent’anni dalla prima edizione e a ventitré dalla ripresa, la regista e direttore artistico del teatro che fondò con Parenti sente la necessità di tornare a questo testo, affascinata dalla volontà della protagonista di non cedere, di difendere tutto ciò che rappresenta la sua vita e ammaliata dal suo coraggio nel parlare di felicità. Non a caso da questo spettacolo partono anche i festeggiamenti per il centenario dalla nascita di Testori, e siamo nella stagione del cinquantesimo del Parenti: “è necessario un passaggio di testimone per continuare a ricreare sulla scena l’esplosione di energia, divertimento e commozione che porta con sé la Brasca” ha detto la Shammah.

Durata: 1 ora e 45 + intervallo.

Prima e dopo il teatro: Il foyer e la sala Café Rouge diventano un luogo di incontro anche dopo teatro per condividere suggestioni e intrattenersi degustando i piatti di Gud Milano. PRIMA dello spettacolo: Aperitivo alla carta, servizio bar e cena placée DOPO lo spettacolo:Cena placée e servizio bar (con cocktails) Numero di telefono per prenotazioni Cena: +39 3440101739 Indirizzo Mail: prenotazioni@gudmilano.com. Altrimenti, per una cena prima o dopo teatro consigliamo  BBQ: è in via Pasquale da Sottocorno 5, dista circa un 10 minuti a piedi dal teatro, ma ne vale la pena. Da sempre a conduzione famigliare (lui milanese lei di origini argentine), questo ristorante insieme rustico e raffinato punta tutto sulla carne: filetto, tagliata, fiorentina, chateaubriand, tartar per citare i piatti imperdibili, sia per il sapore che per l’ottima qualità. Tra ottimi vini, si trova anche la cerveza Quilmes o la Buenos Aires, mentre, tra le pregiate carni perlopiù italiane, non manca l’entrecote di manzo argentino “Rioplatense”. In menù da assaggiare anche il Salame di Varzi (12 euro), o le tagliate (22 euro, 48 quella “All’antica”, per due persone), come i filetti (27 euro). Info. Ristorante BBQ Milano, via Pasquale Sottocorno 5. Tel. +39 02 76003571, https://ristorantebbqmilano.it/il-menu/

“L’uomo ideale”, al Martinitt

“L’uomo ideale”, credit @MontedoroDenise

Fino al 19 febbraio. Non poteva esserci spettacolo più in tema con la festa degli innamorati: Simone Montedoro –celebre ai più (in particolare alle più) soprattutto per le fiction, Don Matteo in testa- è protagonista di una commedia che tratta proprio l’amore in tutte le sue declinazioni. Si ride (e si riflette), in un gioco di gag, sottintesi e malintesi che scaturiscono dalla convivenza, non facile, non solo tra gli altri protagonisti (Toni Fornari, altro talento poliedrico nonché autore del testo, con Andrea Maia e Vincenzo Sinopol, e poi una brillante Noemi Sferlazza, Emanuela Fresi, e l’esperienza del trio musicale Favete Linguis), ma anche tra successo e solitudine, sogni e realtà, affari e amicizia, immagine e identità interiore, solidarietà e rivalità. Divertimento, emozioni e colpi di scena in una commedia brillante che affronta il tema della solitudine, dell’amore e dell’amicizia.

INFO: TEATRO/CINEMA MARTINITT Via Pitteri 58, Milano. Telefono 02/36580010, Whatsapp 338.8663577, info@teatromartinitt.it, www.teatromartinitt.it. Spettacoli: prima settimana venerdì-sabato ore 21, domenica ore 18; seconda e terza settimana martedì-sabato ore 21, domenica ore 18.

Prima o dopo teatro: consigliamo “La sala del vino”, via San Faustino 1. Si tratta di una piccola enoteca con cucina dotata anche di uno spazio esterno. In un ambiente intimo e curato si può trovare una buona scelta di vini e di piatto. Da l’antipasto di Acciughe del Mar Cantabrico, pane tostato e burro, fino al Calamaro alla plancia, colatura di alici e crema di ceci o la Battuta di piemontese al coltello, senape in grani e capperi di Pantelleria o le tagliatelle ai finferli e crema di porcini o l’ombrina alla crema di topinambur e cavolo riccio (prezzi dai 6 euro per antipasto di Frisa di stracciatella e pomodorini confit ai 17 per l’Entrecote di manzo, crema di castagne e misticanza. www.lasaladelvino.it

 “Il Giardino dei Ciliegi”, Teatro Menotti

Credit @Laila Pozzo

Certo, la commedia in quattro atti di Anton Checov, prodotta da Tieffe Teatro Milano/Teatro Nazionale Genova/Viola Produzioni srl, tratta il tema della vecchiaia (è l’ultimo lavoro di un Cechov malato e vicino alla morte). Ljuba, Milvia Marigliano, e suo fratello Leonid, Giovanni Franzoni, un tempo lieti, da bambini, tornano nell’età matura nel luogo simbolo della loro felicità appassita, la stanza chiamata ancora “dei bambini”, da cui si intravede il loro giardino dei ciliegi, un tempo motivo di vanto e orgoglio in tutto il distretto. Attori veramente ben diretti potrebbero rendere lo spettacolo, in scena fino al 26 febbraio, un’opera di grande interesse e attualità. Invece Rosario Lisma, regista e attore, sembra non essere stato in grado di trasmettere alla compagnia l’idea di resa che aveva in mente per questo spettacolo, che risulta, soprattutto nel primo tempo, di nessuna efficacia. La stessa Milvia Marigliano, che abbiamo appena visto in “Processo Galileo” al Piccolo Teatro (ne abbiamo parlato qui), difficilmente è riconoscibile come la stessa attrice. Ljuba, infatti, la proprietaria terriera, donna di forti sentimenti, ma che ormai ha perduto il marito e l’ultimo amante, oltre al suo amato figlio piccolo, pur sopraffatta dai debiti è quella che più non vorrebbe rassegnarsi ad abbandonare la casa dove da sempre aveva vissuto e che nessuno è più ormai in grado di mantenere. Personaggio complesso, che sembra appiattito in una monotonia ferma. Come anche tutti gi altri protagonisti, che non riescono a trasmettere particolari sfumature a parte la staticità e la lentezza del tempo che non vorrebbero mai passasse per non metterli davanti alle proprie personalità. Basta che Leonid tenga in bocca un leccalecca per far capire la sua infantilità perenne? Basta arredare la scena con cubi colorati come quelli che si trovano nelle stanze per bambini? Sono solo questi espliciti accorgimenti a trasmettere il contrasto tra il desiderio dei protagonisti di non cambiare e la violenza della vita che inesorabilmente trascorre e cambia i piani? Nonostante la sua sommarietà generale e la bassa efficacia degli attori, inseriamo anche Il giardino dei ciliegi” negli spettacoli possibili per San Valentino perché il secondo tempo, in cui si prende la decisione di vendere la casa e la famiglia è costretta a lasciarla per una nuova vita, è più agile e scorre più agilmente verso la fine.

DURATA: 80 minuti prima parte – 60 minuti seconda parte. TEATRO MENOTTI, Via Ciro Menotti 11, Milano – tel. 0282873611 – biglietteria@teatromenotti.orgwww.teatromenotti.orgORARI SPETTACOLI: Dal martedì al sabato ore 20, domenica ore 16.30. Lunedì riposo 

Prima o dopo teatro: In un ambiente chic senza essere radical, sportivo e elegante nello stesso tempo, una schiera di ragazzi e ragazze servono ai tavoli quelle che chiamare solo “pizza” forse è troppo poco. Da Giolina in via Bellotti 6 (zona Porta Venezia) il segreto probabilmente è la lievitazione della pasta, 48 ore: potete stare certi che non vi rimarrà sullo stomaco.Credete di poter parlare di acciughe? Certo che no, sono Alici di Cetara. O di mozzarella? Non sia mai, qui si usa il Fior di latte d’Agerola. Ingredienti raffinati, per nomi di pizze nuovi anche se spesso ricalcano quelle più tradizionali. Ad esempio la Margherita qui si chiama Ghitina (8 euro) ed è preparata con pomodoro San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino DOP, fior di latte d’Agerola, Parmigiano Reggiano DOP 30 mesi, olio extravergine di oliva biologico e basilico fresco. Da Giolina è presente anche una zona pre-ristorante, una sorta di bancone dove si può prendere un aperitivo. Info: Via F. Bellotti 6, Milano. Tel: 02-76006379, www.giolina.it. Orari: lunedì-domenica ore 12.30-15 e 19.30-24.00

“La Locandiera”, Teatro Leonardo

Credit @Teatro Leonardo 

Lo abbiamo da poco recensito qui, assolutamente consigliato anche per il pre o dopoteatro:  RECENSIONI: “Torna al Teatro Leonardo ‘La Locandiera’ diretta da Corrado D’Elia: spettacolo senza tempo. Come il potere della donna”, di Marta Calcagno Baldini.

“Carbonio”, Piccolo Teatro Studio Melato 

Credit @Masiar Pasquali

Scritto e diretto da Pier Lorenzo Pisano, con Federica Fracassi e Mario Pirrello, prodotto dal Piccolo Teatro di Milano, torna allo Studio “Carbonio” dal 7 al 26 febbraio, lo spettacolo vincitore del 56° Premio Riccione per il Teatro. Un lavoro che ha per tema la fantascienza, in particolare il primo incontro ravvicinato con una forma di vita aliena, caratterizzata dalla particolarità di non essere composta da molecole di carbonio, la sostanza alla base della vita sulla Terra. L’attenzione si concentra sulla relazione tra i protagonisti: la donna incaricata di verificare l’accaduto e l’uomo che ha vissuto l’esperienza d’incontro con l’alieno. Lo spettacolo procede lungo due binari che corrono intersecandosi di continuo: la conversazione/interrogatorio, che mette a confronto Federica Fracassi e Mario Pirrello, e il commento ‘periferico’ e ironico, affidato a Pisano, di alcune immagini mandate in orbita sulle sonde Voyager. Dicono dal Piccolo (non non abbiamo ancora visto lo spettacolo): “Carbonio, sovrapponendo la propria struttura concentrica al cerchio scenico dello Studio, in un’idea di circolarità che richiama continuamente il Disco d’Oro, il Golden Voyager Record, simbolo stesso dello spettacolo, è un vortice di divertimento fantascientifico, ambigua oscillazione tra smarrimento e presunzione nell’affacciarsi dell’essere umano all’infinito, intima paura del confronto con l’altro; ma soprattutto, Carbonio è una delicata meditazione sulla necessità della narrazione per ricucire le lacerazioni delle nostre storie e ricomporle cercando disperatamente un finale nuovo e diverso, contro il dolore”.

Piccolo Teatro Studio Melato (via Rivoli 6 – M2 Lanza). Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16. Riposo lunedì e dal 16 al 20 febbraio. Durata: un’ora e 35 minuti senza intervallo. Prezzi: platea 40 euro, balconata 32 euro. Informazioni e prenotazioni 02.21126116 – www.piccoloteatro.org

Prima o dopo il teatro,   La Libera: lo spettacolo continua in via Palermo 21, nel ristorante ex Trattoria Vittoria. Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile inglese, apre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il Liberato. Il menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci. www.lalibera.it

Elfo Puccini: “Rosso”, 14 febbraio-12 marzo

“Rosso”, credit @LucaPiva

Altro debutto nel giorno di San Valentino, ma questa volta non per una nuova produzione: torna infatti in scena uno dei successi del teatro di Corso Buenos Aires, “Rosso“, per la regia di Francesco Frongia dello spettacolo, “Red”, scritto da John Logan, lo sceneggiatore americano di molti capolavori cinematografici (dai film di Scorsese “The Aviator” e “Hugo Cabret” fino agli ultimi due episodi di “007”). Questa drammaturgia negli Stati Uniti è stata un caso: dopo il successo al Golden Theater di Brodway e al Donmar Warehouse di Londra, si è aggiudicato 6 Tony Award nel 2010. La pièce è ispirata, con interpreti Ferdinando Bruni e Alejandro Bruni, alla biografia del pittore americano Mark Rothko, maestro dell’espressionismo astratto, che alla fine degli anni Cinquanta ottiene la più ricca commissione della storia dell’arte contemporanea, una serie di murali per il ristorante Four Seasons di New York. Dicono dall’Elfo: “Rosso mette in scena lo scontro tra generazioni: Rothko, un uomo maturo che fa i conti con se stesso, e Ken, giovane allievo alla ricerca di un ‘padre’. Dopo due anni di lavoro febbrile per realizzare i dipinti murali, sarà proprio Ken a mettere in discussione il maestro in uno scontro teso e feroce che spingerà Rothko alla scelta radicale di disattendere gli impegni con il Four Seasons”.

TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano – Mart/ven. ore 21.00; sab. ore 19.30; dom. ore 16.30 – Prezzi: intero € 34 / <25 anni >65 anni € 18 / online da € 16,50 – Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021.

LOCALI DOPO TEATRO: Rosy e Gabriele, 02-2952 5930. In via Sirtori 26, 10 minuti a piedi, troverete la sorica pizzeria degli attori e persone dello spettacolo. I due originari fondatori del ristorante (Rosy e Gabriele) ora sono in pensione, ma 11 anni fa, hanno lasciato il locale a chi già lavorava con loro da 37 anni. Qui la cucina è aperta fino a tardi (il ristorante chiude all’1), in un ambiente movimentato, allegro e in cui lavorano veri professionisti del servizio ai tavoli, da sempre in sala con camicia bianca e papillon nero. Gestiscono l’arrivo di clienti con o senza prenotazione con maestria e simpatia. Si possono mangiare classici piatti milanesi come risotto o cotoletta, ma la specialità è la pizza, presente in varie ricette. Sarete serviti in un’unica sala da pranzo conviviale dal sapore anni ’70-’80, come il paniere d’altri tempi che contiene amaretti, dolcetti alle mandorle e caramelline al limone o alla menta che viene servito a fine pasto se si sceglie di non prendere il dolce.

Carcano: “Supplici”, 14-19 marzo

Credit @Serena Serrani

Diretto da Serena Sinigaglia, lo spettacolo è stato vincitore del Premio della Critica 2022 dall’Associazione nazionale dei Critici di Teatro (ANCT), produzione di Atir con CMC-Nidodiragno e Fondazione Teatro Due Parma. La trafgedia di Euripide è stata tradotta da Maddalena Giovannelli, docente presso l’Università della Svizzera Italiana, Lugano, e Nicola Fogazzi e adattato da Gabriele Scotti, racconta dell’intenso viaggio compiuto da sette madri, sette attrici: Arianna Scommegna, Matilde Facheris, Maria Pilar Pérez Aspa, Francesca Ciocchetti, Giorgia Senesi, Sandra Zoccolan, Debora Zuin. In questo adattamento, tradotto ad hoc, è prevista una riduzione a 7 attrici che interpreteranno le madri, il coro e i vari personaggi. Dice la Sinigaglia: “Il crollo dei valori dell’umanesimo, il prevalere della forza, dell’ambiguità più feroce, il trionfo del narcisismo e della pochezza emergono da questo testo per ritrovarsi intatti tra le pieghe dei giorni stranianti e strazianti che stiamo vivendo. È incredibile quanto una scrittura che risale al 423 a.C. risuoni chiara e forte alle orecchie di un cittadino del terzo millennio. La democrazia ateniese fa acqua da ogni parte, contraddice i suoi stessi valori, è populismo che finge di affermare i sacri valori della libertà (…) È la legge del più forte, anche se apparentemente garantisce spazio e parola a tutti. Le supplici sono le sette madri degli eroi uccisi presso le porte di Tebe. Giungono ad Atene per implorare Teseo: recuperi i cadaveri dei vinti, dei figli uccisi, a costo di fare guerra a Tebe che non li vuole restituire. Tebe sotto la tirannide di Creonte, Atene sotto la democrazia di Teseo. Ancora una volta una stranezza: può essere la democrazia in mano ad una persona sola? Sette madri, sette attrici straordinarie, a cui mi lega un lungo sodalizio artistico, interpreteranno dunque il coro delle supplici e saranno anche, di volta in volta, i diversi personaggi della tragedia (…). Un rito funebre che si trasforma in un rito di memoria attiva (…). Che siano le donne a compiere questo viaggio di ricostruzione e conoscenza mi è parso necessario e naturale”.

Orari: Martedì 14, mercoledì 15 e giovedì 16 febbraio, ore 19.30. Venerdì 17 e sabato 18, ore 20.30. Domenica 19, ore 16.30. PREZZI posto unico numerato venerdì, sabato e domenica € 38,00 posto unico numerato martedì, mercoledì e giovedì € 27,00. www.teatrocarcano.com

LOCALI DOPO TEATRO. La zona è ricca di bar e ristoranti, ma per una serata romantica vi consigliamo il Banaras”, ristorante indiano in via Orti, al 2. E’ estremamente raffinato ed elegante senza essere eccessivo. Propone una “indian experience”, concentrando l’attenzione sui sapori autentici nel nord dell’India. Piatti di carne, pesce, vegetariani e vegani realizzati con prodotti e tecniche tipiche della tradizione. Io non sono esperta della cucina orientale indiana, prima di entrare da Banaras non l’avevo mai assaggiata. Ne sono rimasta incantata. Tel. 02-36568211, www.banaras.it, info@banaras.it

Non solo prosa. Per gli amanti della performance e del teatro danza due sono gli appuntamenti validi per il giorno di San Valentino:

Fog in Triennale, per la sesta edizione del Performing Arts Festival, il 14 febbraio arriva in prima nazionale “Arca ostinata”, il nuovo lavoro firmato da Nino Laisné, artista francese, in collaborazione con il musicista spagnolo Daniel Zapico. Una fantasmagoria di suoni e colori nata dalla complicità decennale tra Nino Laisné – tra i più eclettici artisti francesi – e il musicista spagnolo Daniel Zapico: strumenti contemporanei per riportarci all’epoca barocca: sulla scena rivive la fervida fantasia delle “macchine infernali” , con particolare evidenza per gli studi di Athanasius Kircher, uno dei più prolifici enciclopedisti dell’epoca. Le sue intuizioni sui principi dell’eco e dell’amplificazione sonora, insieme al suo interesse per i misteri delle eruzioni vulcaniche e delle profondità marine, sono una delle fonti principali che hanno guidato la ricerca dei due artisti. E così, partendo dal lavoro di ricerca storica, Laisné e Zapico hanno dato vita a un’enorme lanterna magica, capace di trasportare lo spettatore in un tempo altro, in un sogno ad occhi aperti, tra luci, scenografie e composizioni visive. Al suo interno, la dimensione sonora riporta alle orecchie dello spettatore, in chiave contemporanea e ibridata, i grandi miti musicali del passato. In occasione dello spettacolo e all’interno del Public Program di Triennale Milano, il 14 febbraio alle ore 17:15 è prevista una visita tattile gratuita che offrirà ai partecipanti uno sguardo ravvicinato su scenografie e oggetti di scena. La visita è pensata principalmente per persone con disabilità visiva. Info e iscrizioni: access@triennale.orgwww.triennale.org

Fabbrica del Vapore, Corso Vittorio Emanuele II, Via Guglielmo Marconi, Galleria Vittorio Emanuele II, Piazza dei Mercanti: “Milano Dancing City”, 11 febbraio-16 luglio: proprio sotto San Valentino riparte in città il progetto di promozione della danza giunto nel 2023 alla sua V edizione, promosso dal Centro di Alta Formazione ArteMente, riconosciuto dal Ministero della Cultura come organismo di promozione della danza per la formazione del pubblico per il Triennio 2022-24. Milano Dancing City propone anche per il 2023 diverse azioni volte ad attivare nuovi pubblici per lo spettacolo dal vivo, abitare gli spazi cittadini attraverso performance create per contesti non teatrali e proporre la pratica della danza come fonte di benessere e strumento di cambiamento sociale. Tutti gli appuntamenti del progetto sono gratuiti. Si parte dall’11 febbraio al 15 aprile presso Spazio Fattoria in Fabbrica del Vapore: ArteMente propone 6 cicli di lezioni gratuite e a frequenze libera pensate per avvicinare la danza e i suoi benefici alle persone, in particolare a coloro che non hanno alcuna esperienza del movimento. Info. tel. 391 3009917, info@milanodancingcity.it,   www.milanodancingcity.it

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