Un Carcano in mano alle donne: Lella Costa e Serena Sinigaglia hanno presentato un cartellone aggressivo, ma più nei toni che nei fatti
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Stagioni
Pubblicato Giugno 11, 2024
Le idee di rivendicazione femminile annunciate (proclamate) in conferenza stampa poi si trovano moderate da un cartellone che non sembra, per le scelte, così disattento anzitutto alla qualità, uomo o donna che sia a portarla
Il teatro è l’arte con cui l’uomo spiega la Vita a se stesso. Ogni linguaggio artistico nasce con questa esigenza, certo, ma forse sul palcoscenico la vicinanza tra realtà e supposizione, tra immagine e finzione è quanto più efficace. E pericolosa. Il confine tra essere portatori di senso, tra far circolare le idee, e il voler divulgare solo la propria posizione è molto labile. O almeno così sembra al Teatro Carcano, diretto da Lella Costa e Serena Sinigaglia con “la progettualità” (così la definisce il teatro) di Mariangela Pitturru, dove risultano fuori tempo massimo gli ideali ampiamente diffusi in una stagione che vorrebbe concentrarsi sulla rivendicazione del punto di vista femminile.
Il modo di porsi, estremista, da parte delle direttrici, sembra limitare lo spazio del dibattito alla sola analisi in seno negativo della condizione femminile nella nostra società. Insomma, donne a tutto spiano quest’anno al Carcano, o almeno sembra a sentire la Costa e la Sinigaglia: l’intera si chiama addirittura Spettina la realtà, e vede 27 titoli in scena dal prossimo 10 ottobre al 16 maggio, di cui 5 produzioni: “tutto il tempo che le donne non hanno contato è tato un problema per il Mondo”, dichiara Lella Costa alla presentazione del Cartellone, ma ecco il Teatro di Porta Romana a creare un po’ di parità e chiarire bene a situazione oggi. Che “la femminilità sia una caratteristica umana presente in tutti” e “che crei uguaglianza” lo ha detto la Sinigaglia, ma è risultato quasi giustificativo e consolatorio verso i pochi uomini presenti in sala. Addirittura in marzo non sarà solo l’8 la festa della femminilità, ma tutto il mese sarà dedicato alla donna. In particolare torna, dal 19 al 23, Se non posso ballare… non è la mia rivoluzione, lavoro con Lella Costa ispirato a Il catalogo delle donne valorose di Serena Dandini: in cena la Costa con Gabriele Scotti, con il progetto drammaturgico e la regia firmati Serena Sinigalia. È lo spettacolo che ha suggellato l’incontro delle due direttrici del Carcano: si descrivono 100 donne con brevi tratti, più di una al minuto, per significare quanto è vasta l’incidenza del pensiero femminile nella Storia.
Dopo tanta rivendicazione annunciata, il cartellone parte con la musica, e con la storia: dal 10 al 12 ottobre Suor Angelica e Giannni Schicchi è un’opera lirica di Giacomo Puccini che rende omaggio alle origini di teatro lirico del Carcano e a uno dei compositori più celebri nel centenario della sua scomparsa. In una produzione Conservatorio di Musica G. Verdi di Milano, appunto con l’Orchestra Sinfonica del Conservatorio G. Verdi di Milano, direttore Andrea Solinas e la regia Mario De Carlo.
Non per essere maschilista, ma è certamente da segnalare La coscienza di Zeno con Alessandro Haber e la regia di Paolo Valerio, in programma dal 29 ottobre al 3 novembre, e Il caso Jekyll, dal 12 al 17 novembre, con Sergio Rubini che firma anche la regia, lo spettacolo è tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson Lo strano caso del Dr. Jekyll e di Mr. Hyde. Segue questo filone anche 1984, il romanzo di George Orwell che viene adattato per il teatro da Robert Icke e Duncan Macmillan, per la traduzione e regia Giancarlo Nicoletti con Violante Placido, Ninni Bruschetta e Woody Neri. Dal 5 all’8 dicembre torna El Nost Milan, il progetto ideato e diretto dalla Sinigaglia ispirato all’omonima canzone di Carlo Bertolazzi: Lella Costa in scena con un coro di cittadini milanesi partecipanti ai laboratori di ATIR, per la drammaturgia a cura di Tindaro Granata, mapperanno la città non per come si mostra oggi, come è avvenuto nelle due precedenti versioni, ma il terzo e ultimo capitolo vuole essere un omaggio a Carlo Bertolazzi e alla sua opera, che debuttò proprio al Teatro Carcano nel 1893, fonte e ispirazione di questo viaggio triennale dentro il cuore di Milano. Si mostra la città com’era agli occhi del poeta a fine dell’800. Sotto Natale bando ad essere troppo intellettuali: trionfa l’allegria e il musical. Ecco Dirty dancing, dal 12 dicembre al 6 gennaio, per la regia Federico Bellone.
La seconda parte dell’anno parte con l’Otello per la regia di Jurij Ferrini, dal 17 al 19 gennaio. Si segnala, subito dopo, L’Empireo con Anna Scommegna per la regia della Sinigaglia dal 24 al 26 gennaio, e poi via con il marzo tutto al femminile. Chiude la stagione Serate d’autore, dal 16 al 18 maggio, con AUB Contemporary Academy e Scuola di Danza Teatro Carcano, per tre serate dedicate alla danza contemporanea tra coreografie nate dall’ingegno e dalla creatività dei docenti di queste realtà del territorio milanese e coreografie firmate dai più famosi e conosciuti artisti del nuovo panorama coreutico. Non mancano due progetti legati alle famiglie e ai bambini: i Fantawekend, con un programma di 6 spettacoli adatti ai più piccoli dal 26 ottobre all’8 marzo (alle 11 o alle 15) e una serata di danza, il 12 gennaio (ore 16.30), chiamata Dance Family Show, in cui andrà in scena Biancaneve e i sette nani. Tutto il programma di danza è ideato grazie all’avvio della collaborazione del Carcano con l’Accademia Ucraina di Balletto, che si avvale di docenti altamente qualificati. prenderà sede da luglio 2024 ai piani superiori del Teatro, lavorando e producendo direttamente a Milano.
INFO. Teatro Carcano, Corso di Porta Romana, 63 Milano
T 02-55181362
info@teatrocarcano.com, www.teatrocarcano.com