Un Sogno da realizzare ancora

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Dicembre 6, 2024

"Sogno di una notte di mezza estate", credit @MasiarPasquali
"Sogno di una notte di mezza estate", credit @MasiarPasquali

Al Teatro Studio in scena per la Regia di Carmelo Rifici gli allievi della Scuola di Teatro Luca Ronconi: da lodare il loro impegno in una resa che vuole parlare ai ragazzi del 2025, anche se manca chiarezza e sintonia tra tutti gli interpreti

Già nel titolo di William Shakespeare c’è la chiave di lettura: Sogno di una notte di mezza estate è la descrizione di una fuga, di un allontanarsi dalle responsabilità della vita da parte di un gruppo di giovani. Non è un caso che Carmelo Rifici, direttore della Scuola di Teatro ‘Luca Ronconi’ del Piccolo, l’abbia scelto come spettacolo per il diploma dei 24 attori (13 ragazzi e 11 ragazze) del suo corso di quest’anno, per la sua regia in scena dal 29 novembre al Piccolo Teatro Studio Melato fino al 22 dicembre.

Un gruppo di artigiani vuole mettere in scena la Tragedia di Priamo e Tisbe per onorare le nozze del Duca di Atene, Teseo e Ippolita, regina delle Amazzoni. Peccato che questo matrimonio sarà ritardato: a Teseo si presenta Egeo, padre di Ermia, con due pretendenti della figlia: Lisandro e Demetrio. Egeo preferisce Demetrio, anche se Ermia vorrebbe sposare Lisandro. Ecco perché Egeo si rivolge a Teseo: per chiedergli consiglio su quale dei due pretendenti preferire. Secondo il Duca la giovane deve rispettare l’autorità paterna, pena la morte o il convento. Ecco perché Ermia e Lisandro decidono di scappare quella notte. Una fuga che sarebbe stata necessaria per coronare un sogno d’amore. Come sempre in Shakespeare varie ulteriori vicende si attorcigliano su questa, “dando origine a un articolato labirinto in cui si sviluppa un intreccio di affetti non corrisposti” dichiara Rifici.

Per dare un ruolo a tutti i 24 ragazzi il regista si è impegnato in un lavoro di riscrittura che ha affidato a Riccardo Favaro, il quale ha riletto l’intera drammaturgia in chiave contemporanea. “La mia è una scrittura originale che va a inserirsi su Shakespeare -ha spiegato il drammaturgo-. Il mio tentativo è di rispettare la sua letteratura, e intervenire con umili versi per cogliere con parole nuove l’umanità e la sofferenza che gronda da certe porte che tenti di aprire e poi devi chiudere”. Umili o meno, sicuramente la lettura di Favaro evidenzia la precarietà in cui vivono i ragazzi oggi e ciononostante la profondità dei loro sentimenti e l’affanno, l’avventatezza, il disordine con cui li manifestano.

Lo spettacolo risulta recitato con passione e coinvolgimento, si vede che i ragazzi sentono da vicino la materia che stanno trattando e si impegnano nella restituzione della precarietà e l’aridità di libera scelta in cui si devono muovere. Che è simboleggiata anche dallo spazio scenico, di Paolo Di Benedetto, caratterizzato da un pavimento ricoperto di terra marrone. Non il bosco, quindi, in cui scappano Ermia e Lisandro per sposarsi (inseguiti da Demetrio, anche lui innamorato di Ermia, e Elena, che era l’amente di Demetrio e spera di riconquistarlo), ma un campo vuoto in cui andare a rincorrere i propri desideri e passioni.  Belli i costumi, di Margherita Baldoni, sofisticati abiti che rispecchiano da un lato la ricchezza originaria, materiale, dei protagonisti dall’altra la loro povertà, o debolezza, quanto a strumenti per affrontare la vita.

Se nel complesso il lavoro risulta abile nel valorizzare il potenziale di ogni attore, non si può dire sia già uno spettacolo corale e completo da Piccolo Teatro: la drammaturgia non è interpretata in modo chiaro e coinvolgente da tutti gli attori, e fra loro ci sono differenze qualitative (da notare Caterina Sanvi, ad esempio, molto efficace nel ruolo di Ippolita il martedì, giovedì e sabato -per dare spazio a tutti nello stesso modo le parti vengono scambiate-). Durante lo spettacolo gli attori suonano, anche, dal vivo e cantano musiche appositamente scritte da Federica Furlani: per un lavoro di grande impegno e energia, che vuole anche essere attuale e vicino ai giovani di oggi. Da prendere con affetto e incoraggiamento, nonostante a volte le 3 ore e 30 minuti risultino un po’ eccessive.

DURATA: 3 ore e 30 minuti

INFORMAZIONI: Piccolo Teatro Studio Melato, via Rivoli 6. Tel. 02-21126116, www.piccoloteatro.org

ORARI: martedì-venerdì, ore 19.30. Domenica, ore 16. Lunedì, riposo. Sabato 7 e domenica 8 dicembre, riposo.

PREZZI: platea, 40 euro. Balconata, 32 euro

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Bar del Teatro Studio

    Esiste in teatro un piccolo bar che offre principalmente caffè e bevande. si può fare un aperitivo tranquillo senza pretese.

    Indirizzo: Via Rivoli, 6, 20121 Milano

  • Bistrot Degustazione alla Casa degli Artisti

    Ospitalità perfetta al Bistrot “Degustazione” nella Casa degli Artisti: arriviamo tardi, senza prenotazione e a cucina quasi chiusa, ma si dimostrano comunque disponibili ad accoglierci. Prendiamo una buona tartar con un bicchiere di vino. Il locale è ampio, spazioso, con una parte in esterno. Esiste anche una terrazza dove si può mangiare, e il servizio è cortese, l’ambiente abbastanza famigliare, di persone che conoscono già il posto. Del resto il locale nasce in una struttura storica per Milano quale la Casa degli artisti, fondata nel 1908 come residenza per pittori e scultori e sovvenzionata dalla famiglia Bogani, mecenati milanesi. E’ poi diventata una casa occupata dagli anni ’70-’90 fino al restauro, voluto dal Comune e conclusosi nel fatidico febbraio2020. A causa del Covid 19 ha dovuto immediatamente richiudere: oggi per tutti, non solo per artisti, la Casa è un luogo d’incontro, e anche il Bistrot fa la sua parte per rendere la struttura accogliente sotto ogni punto di vista. La gestione è affidata a Future Fond, “affezionati al futuro”, impresa fondata da Lorenzo Castellini che “sviluppa progetti e reti in ottica di rigenerazione urbana”, in cui la campagna entra in città. Infatti, affacciato sul giardino pubblico Pippa Bacca, lo spazio “Degustazione” si distingue per il vivaio di erbe spontanee, aromatiche e officinali da ammirare e gustare sul posto. I tavoli all’aperto, sempre del Bistrot, valorizzano il fatto che la Casa degli Artisti sia un luogo di connessioni per tutti. Info. www.casadegliartisti.net, per prenotazioni via WhatsApp: 3427992990

    Indirizzo: Corso Garibaldi 89/A o con ingresso da via Tommaso da Cazzaniga

    Telefono: 3427992990

    Website: https://degustazione.org

  • Dumpling Mywei

    Perfetto se cercate un posto poco dispendioso, allegro, semplice ma curato nei dettagli (ad esempio è quasi perfettamente accessibile). Locale quindi piccolo ma completo, si trova davvero a pochi metri dalle gradinate che portano al Teatro Strehler. Prima, 8 anni fa, qui c’era solo un bar, gestione cinese. Da due anni e mezzo la stessa famiglia ha convertito la sala in una piccola ravioleria cinese — o dumpling bar, per dirla all’Inglese. Il nome fonde il termine cinese Meiwèi — il cui significato è “delizioso” — con l’espressione inglese My way, a modo mio. Un luogo gestito e frequentato da giovani, per gustare, prima o dopo spettacolo, ravioli cinesi freschi preparati secondo l’antica tradizione, ma ogni volta sempre diversi. Aperti tutti i giorni dalle 11:30 alle 15:30 e dalle 18:00 alle 23:30.

    Indirizzo: Via Rivoli, 2, 20121 Milano

    Telefono: 3737538973

    Website: https://www.myweibar.it/

  • La Libera

    Nel 1979 Italo Manca, ex marinaio di lungo corso, sempre elegante con i suoi grandi baffi, sigaro cubano Curchill e completi di stile ingleseapre (allora con il proprietario della Trattoria Vittoria) “La Libera”, una birraria con cucina, ossia una trattoria dove gustare piatti prevalentemente a base di birra, accompagnati dalle migliori birre del nord europa. Ancora oggi è possibile trovare in alcuni momenti in menu lo storico risotto alla birra, Il LiberatoIl menù propone specialitá regionali lombarde a base di carne e di pesce. Italo Manca è ancora proprietario della Libera, oggi con Gino Narducci.

    Indirizzo: Via Palermo, 21, 20121 Milano

    Telefono: 028053603

    Website: https://lalibera.it/it/menu/

  • Rovello18

    E’ un locale che sfrutta il fatto che arrivino in prevalenza turisti stranieri. Noi, tutti milanesi o comunque abitanti a Milano, eravamo in quattordici per un pre-teatro (è molto vicino allo Strehler): abbiamo prenotato specificando che avremmo scelto antipasti o primi leggeri. Non abbiamo pagato alla romana: ho speso 20 euro per una ridicola porzione di minestrone freddo e due bicchieri di bianco. Allora: servizio veloce, cucina più che mediocre e soprattutto imbroglioni. Assurdo il prezzo pagato rispetto al piatto scelto e soprattutto alla irrisoria quantità che mi hanno servito (il corrispondente di un bicchier d’acqua pieno). La zona di Brera-Garibaldi è sempre più sgradevole per chi abita in città, troppo turistica.

    Indirizzo: via Tivoli 2

    Telefono: 0272093709

    Email: rovello18@gmail.com

    Website: https://www.rovello18.it/

Altri articoli relazionati