Al Manzoni un “Calamaro gigante” che non appassiona

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Recensioni

Pubblicato Febbraio 20, 2024

Calamaro Gigante Finocchiaro credit Teatro Manzoni.j
Calamaro Gigante Finocchiaro credit @TeatroManzoni

La Finocchiaro risulta lenta e monocorde nella recitazione, portando tutto lo spettacolo a una bassa efficacia

Non basta una storia fantasiosa per creare un’illusione. Se si va a teatro qualsiasi argomento trattato pretende qualità e competenza, solo allora uno spettacolo può essere credibile nella sua finzione. Nel caso de Il calamaro gigante, dal romanzo omonimo di Fabio Genovesi (adattato da lui stesso con Angela Finocchiaro, in scena come protagonista, e Bruno Stori), per la regia di Carlo Sciaccaluga e le musiche di Rocco Tanica e Diego Maggi, al Teatro Manzoni fino al 25 febbraio, spiace dirlo ma, per vari motivi, lo spettacolo risulta lento, impacciato e scontato. Anzitutto Angela Finocchiaro, monocorde e davvero poco efficace nella resa della protagonista, sua omonima, che, mentre è in auto in cosa per recarsi a una cena di lavoro dopo l’ufficio, viene sobbalzata da un’onda anomala causata dal Calamaro Gigante (ideazione creature marine Alessandro Baronio). Dove finisce Angela? In un altro mondo. Tra le scene di Anna Varaldo, che cambiano, e i vari personaggi, ben altri 8 attori in scena oltre alla protagonista, la Finocchiaro si trova a girare insieme a un tipo strano e antiquato, tale Montfort, che arriva da un’altra nazione e un altro secolo, e in comune hanno solo di non sapere come sono finiti lì.

Non avendo scopo né meta il loro viaggio (non sanno e non provano neanche a tornare a casa), si limitano a vagare nella fantasia. E incontrano Don Francesco Negri, parroco quarantenne che nel Seicento parte da Ravenna e raggiunge a piedi il Polo Nord. Tra un’avventura e l’altra resta lo spettro del Calamaro Gigante che incarna tutte le paure e rappresenta il senso ultimo del lavoro: nella vita bisogna avere il coraggio di affrontare le paure e l’ignoto. Uno spettacolo che invita a credere nei sogni. Peccato che la scarsa resa di tutti gli attori non riesca a far emergere il senso finale, e tutto resti a galla come un gioco, un tuffo nella fantasia fine a se stesso.

Durata: 105 minuti

Info. Teatro Manzoni, via Manzoni 42

Orari: feriali, ore 20.45. Domenica, ore 15.30. Sabato 24 febbraio, ore 15.30 e 20.45

www.teatromanzoni.it, tel. 027636901

Prezzi dei biglietti: Prestige € 36,50 – Poltronissima € 33,00 – Poltrona € 25,00 – Poltronissima under 26 anni € 16,00

Consigli per prima o dopo lo spettacolo

  • Armani Caffé e Ristorante

    Inaugurato nel 2000 a pochi metri dal Teatro Manzoni, in via Croce Rossa 2, lo spazio è stato rinnovato in tutte le sue aree ed è aperto dal mattino fino a sera tarda. Il personale è molto giovane, cortese e disponibile ad ogni ora per aiutare gli avventori nella vasta scelta di possibilità che il luogo offre, seppur con naturalezza. Al mattino, infatti, si preparano prime colazioni con dolci e pasticceria di produzione propria. Per continuare con una ricca scelta di piatti per un pranzo veloce, gustoso e ricercato (il menù è poi disponibile tutto il giorno, anche in orari non classici), e la sera l’Armani Caffè Ristorante è un luogo di ritrovo per l’aperitivo (con 7 euro si può gustare un buon vino accompagnato da olive verdi king size e mandorle salate, altrimenti per i gruppi si possono chiedere delle alzatine con finger food). Dopo le 19 il locale prosegue con la cena, di piatti di cucina italiana (linguine con le vongole, bottaarga e limone, 28 euro. O risotto ai funghi, 30). Ciò che davvero colpisce, a parte la qualità del servizio, è la famigliarità dell’ambiente, che è accogliente e frequentato da molti milanesi. Non è, come ci si potrebbe aspettare, un locale solo per “gente del mondo della moda” e turisti.

    Indirizzo: Via dei Giardini, 2, 20121 Milano

    Telefono: 0262312680

    Website: https://www.armani.com/it-it/experience/armani-restaurant/emporio-armani-caffe-ristorante-milan

  • Bar del Teatro Manzoni

    Dalla recente nomina di Ernesto Mauri come nuovo Presidente del Teatro (il Direttore rimane Alessandro Arnone) tutto lo stabile è stato valorizzato da migliorie diffuse da ogni parte. Il bar è stato ampiamente rinnovato: nuove proposte per trascorrere i momenti prima dello spettacolo in una atmosfera elegante e ospitale, degustando un aperitivo o assaporando un piatto. La gestione del bar è stata infatti affidata al Fioraio Bianchi Caffè, l’elegante ex fioraio di via Montebello 7. Una scelta di cibi che affonda le sue radici nelle tradizioni, reinterpretandole con sensibilità contemporanea (dalle ore 19.30 al prezzo di 15 € o 25 €). Dalla stagione 2022/23 è possibile acquistare le formule Eat & Drink pre-spettacolo anche online nell’ambito del processo di acquisto dei tuoi biglietti per lo spettacolo. Si seleziona lo spettacolo di proprio interesse, i posti in sala e poi dalla schermata di riepilogo si può aggiungere l’opzione Eat & Drink preferita. Si riceverà insieme ai biglietti dello spettacolo il coupon da presentare al Bar del Teatro per usufruire dell’aperitivo o cocktail rinforzato.

    Indirizzo: Via Alessandro Manzoni, 40, 20121 Milano

    Telefono: 348.8663820

    Email: banqueting@fioraiobianchicaffe.it

  • GERRY’S BAR NELL’HOTEL DE MILAN

    Il Grand Hotel et de Milan (tutti lo chiamano l’Hotel de Milan), si sa, è un salotto nel cuore di Milano. Riservato a chi ha preso una stanza nello storico albergo in cui alloggiava Giuseppe Verdi, certo, ma anche, grazie al suo Gerry’s Bar aperto alla Città, un ambiente perfetto per una tazza di tè, un aperitivo, spuntini leggeri durante tutta la giornata. E’ anche un pre o post-teatro aperto fino a tardi la sera. Ristrutturato di recente, mantiene il suo arredamento di pregio, pur non sacrificando la sua atmosfera unica. E’ il luogo ideale dove trovarsi nel caos cittadino per un momento di tranquillità. Per gruppi bisogna riservare una sala a parte.

    Indirizzo: via Alessandro Manzoni 29, 20121, Milano

    Telefono: 02723141

    Email: info@grandoteldemilan.it

    Website: https://www.grandhoteletdemilan.it/it

  • Parco

    Propone piatti della tradizione culinaria giapponese. E’ un locale storico, nato nel 1998, tra i primi sushi bar milanesi a far apprezzare le specialità della cucina orientale, in una location accogliente e suggestiva dal gusto vintage.

    Indirizzo: Piazza Cavour, 7, 20121 Milano

    Telefono: 0229001875

    Website: https://parcosushicavour.it/

  • Swiss Corner

    E’ un locale abitualmente frequentato da molti lavoratori della zona e giovani. Offre aperitivo al tavolo con varie proposte tipiche ma buone (a parte le patatine anche piccoli panini, verdure e pizzette). Si può chiedere senza glutine o vegetariano.

    Indirizzo: Via Palestro, 2, 20121 Milano

    Telefono: 0276390698

    Website: https://www.swisscornermilano.it/

  • Wine Broker

    A pochi minuti a piedi dal Teatro Manzoni. Francesco, il nuovo gestore, propone agli avventori del locale un ricco aperitivo comprendente anche vari tipi di pastasciutta oltre a patatine, panini e pizzette a prezzi nella norma pur essendo in pieno centro.

    Indirizzo: Via Fatebenefratelli, 15, 20121 Milano

    Telefono: 0284216717

2 commenti

  • Guido Luzzatto

    Avevo grandi aspettative per il calamaro gigante di un’attrice che ho applaudito in passate occasioni per leggerezza di spirito e brillantezza. Dopo una bella scena di cinque figure in bianco illuminate sul bordo del palco davanti a uno sfondo scuro, ho atteso invano la partenza di qualcosa, che mai è arrivata in una recitazione lenta, noiosa, inconsistente e tanto priva di slanci quanto colma di banalità.

    Quando una musica chiassosa mi ha svegliato dal torpore , ho resistito altri cinque minuti e sono uscito prima che finisse.

    Stupore pari alla delusione che in un teatro tanto ricco di ben altra storia sia approdata questa rappresentazione, così lontana dalla descrizione che altra critica, sulle cui fondamenta mi interrogo,  ne ha scritto.

    • Marta Calcagno Baldini

      Condivido lo stupore, e mi complimento con Lei per la scelta di uscire di sala. Se devo recensire uno spettacolo mi sembra giusto stare fino alla fine, ma solo in quel caso: il teatro è partecipazione, che può consistere anche nell’andarsene.

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