Al Filodrammatici si parla di incomprensioni in famiglia (ma anche con la platea, dipende da dove si trova posto in sala)

Di Giusi Di Lauro

Categoria Fuori Orario-Matinée, Recensioni

Pubblicato Marzo 24, 2025

Una scena di N.E.R.D.s., credit @ariannacarone
Una scena di N.E.R.D.S., credit @ariannacarone

Bruno Fornasari autore e regista di N.E.R.D.s, commedia cult, al X anniversario, prodotta dallo stabile che vuole "raccontare la contemporaneità da prospettive inconsuete"

Spettacolo visto domenica 24 marzo, ore 16.

A dispetto di quello che potrebbe sembrare il titolo, N.E.R.D.ssintomi, al Teatro Filodrammatici fino al 6 aprile (dal 18 marzo), non si riferisce ai tipici ragazzi inchiodati ai computer, occhialuti e asociali, ma alla sindrome da reflusso, come da bugiardino farmacologico. Bel titolo, che calza a proposito con quel bruciore allo stomaco che sentiamo anche noi del pubblico a cui sono capitate le poltrone dietro la colonna portante della platea. La scelta automatica del posto della biglietteria online ci ha davvero sfavorito: ci sono momenti in cui alcune battute sembrano arrivare da una quinta, ma è solo un pezzo della colonna che, aggiunto all’altone seduto davanti, certo funziona a dare al testo un espediente in più per mostrare la situazione di incomunicabilità in cui si trovano i quattro fratelli (Tommaso Amadio, Emanuele Arrigazzi, Riccardo Buffonini, Umberto Terruso). Riuniti il giorno del cinquantesimo anniversario di nozze dei loro genitori, in un agriturismo, con tanto di laghetto e paperelle, N.E.R.D.s sta anche per l’acronimo delle iniziali dei loro nomi, Nico, Enri, Robi e Dani, anche se non si chiameranno quasi mai l’un l’altro nel corso dell’incontro preparatorio al pranzo.

Ritorniamo al disagio dello spettatore (anche perché questo spazio dedicato al teatro che è Milanoateatro è progettato per chi va a teatro davvero, in carne ed ossa), con una preghiera: visto che lo spettacolo è una produzione del Filodrammatici e tutti gli attori, con autore e regista, sono del teatro, potrebbero avere un’influenza sull’amministrazione della vendita dei biglietti e togliere quei posti sfortunati, o altrimenti classificarli in piccionaia a prezzo adeguato alla scomodità dei piccioni.

Sarà anche l’effetto mimetico della propria postura, ma quando entrano le papperelle, il testo prende quota, esce dall’accademismo, e vola.

La storia è presto detta: una ricorrenza famigliare diventa l’occasione di una serie di rivelazioni spiacevoli e confessioni sadiche tra i fratelli. Lo stile scelto da Bruno Fornasari, autore e regista dello spettacolo, condirettore artistico dei Filodrammatici con Tommaso Amadio, riprende la lezione del racconto corale, punteggiato da veloci cambi di scena a rappresentare un comune disagio a più voci, in cui appaiono le verità, nascoste e insieme risapute, come succede spesso nelle famiglie, anche quelle non disfunzionali.

Quello che è accaduto nel passato si dipana secondo una costruzione combinatoria per i quattro personaggi, con variazioni determinate dalla presenza di tre ulteriori figure, due donne e un altro uomo, anche questi interpretati da tre dei quattro attori. Sette personaggi, senza contare altri quattro in un controfinale inaspettato: tutti i ruoli sono affidati a Amadio, Arrigazzi, Buffonini e Terruso. Per un’evidente prova di saper gestire la macchina teatrale e le personificazioni da parte della compagnia di attori, apparsi molto a loro agio nella messa in scena, aiutati dal fatto che si tratta di una commedia debuttata dieci anni fa, rappresentata in tutta Italia, 16 teatri, visto già da 15mila spettatori, rimasta nella memoria del pubblico grazie anche all’iconocità della maschera delle papere usata in scena. Sono solo un po’ meno riuscite le due figure femminili interpretate, una in modo caricaturale, l’altra troppo debole, tutte e due forzate dentro la ragione narrativa.

La scenografia, di Erika Carretta, con la moquette verde che ricopre il palco fino al coperchio del water in avanscena, spinge il testo su atmosfere nordeuropee, aiutando il sentire emotivo dell’occasione famigliare.

DURATA: 90 minuti

INFO: Teatro Filodrammatici, via Filodrammatici 1

www.folodrammatici.eu, 02/ 36727550

ORARI: Mar, Gio, Ven, Sab: ore 20.30. Mer: ore 19:30. Dom: ore 16:00

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