La Milano di oggi e quella di domani: due libri la raccontano (da mettere sotto l’albero)

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Oltre il sipario

Pubblicato Dicembre 11, 2022

Due case editrici e tre autrici coraggiose per due libri che raccontano la città del futuro. La Milano, tra parole e immagini, del percorso della nuova Metro che si trova in "Fil Bleu", e quella fantascentifica descritta ne "La trottola di Hans"

C’è una nuova Milano che corre già da Segrate a San Cristoforo, da Est a Sudovest. E c’è una Milano che deve ancora venire, di progetti di architettura sociale per una diversa concezione della vita comune e dell’educazione. Una Milano di oggi e una di un domani forse più vicino di quanto si possa immaginareE due libri le raccontano, appena usciti e pronti per essere messi sotto l’albero di Natale: “Fil Bleu. Storie di Milano lungo la M4”, di Giacinta Cavagna di Gualdana e Carola Guaineri, e “La trottola di Hans”, di Giusi di Lauro. Il primo edito graphot (183 pp, 20 euro), la casa editrice torinese specializzata in libri di saggistica scritti però da esperti non convenzionali. Autori, quindi, che vivono in prima persona gli argomenti che decidono di raccontare. Il secondo (166 pp, 13 euro) è invece frutto di un esperimento editoriale di grande innovazione ed interesse quale https://bookabook.it/, il sito che rende la pubblicazione di un libro un’esperienza anche condivisa con i futuri lettori.  

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copertina del libro “Fil Bleu”,Ed.  graphot

Giacinta Cavagna, storica dell’arte classe 1980, docente presso l’Università degli Studi e vera amante delle storie di Milano, la sua città, è montata un giorno in sella alla sua bicicletta. Sull’altra c’è Carola Guaineri, 1975, fotografa (dal 2001 al 2018 ha lavorato nel campo della moda per Condenast America) e viaggiatrice, anche lei milanese. Dopo anni passati girando il Mondo a fotografare le sfilate, ha deciso di dedicarsi alla sua passione: la camera oscura. E quindi il dettaglio, il tempo, la fantasia e l’elaborazione. E’ stato un attimo: le due, amiche già da tempo, hanno deciso di unire le loro competenze e passioni, e sono partite. Hanno inforcato le proprie bici e hanno ripercorso tutti gli 118 km dell’ultima metropolitana milanese (si chiama 4, ma è nata dopo la 5), una con il quaderno degli appunti e penna nello zaino, l’altra con la sua macchina fotografica a tracolla. 

Hanno attraversato periferie e centri storici tagliando quasi a metà la città, tracciando una linea d’aria immaginaria si può dire andando da Segrate a Corsico: per ogni fermata raccontano e fotografano un luogo solitamente poco noto e meraviglioso da scoprire e un personaggio che rappresenta e racconta l’area. Un percorso di sensazioni e emozioni prima che didattico, in grado di mostrare con occhi nuovi la propria città ai milanesi, di nascita o acquisiti, o di aprire nuove porte a chi magari non vivendo qui ne conosce sempre le solite zone. 

Chi ad esempio è mai stato in via Cavriana, che costeggia i campi agricoli e in cui si trovano ben due cascine ancora agricole (la Cavriana e la Sant’Ambrogio)? Basterà scendere a Forlanini per scoprirle. Libro alla mano, e a Tricolore si saprà che, per la statua di San Francesco che campeggia al centro della piazza, ha prestato il volto fra Cecilio, fondatore dell’Opera di San Francesco nel 1959, istituzione che ancora sfama e provvede alla pulizia e ricambi di centinaia di poveri dalla vicina via Kramer. E via passando dal centro fino al Policlinico, dove la Cavagna incontra Luigi Rainero Fassati, professore ordinario di Chirurgia all’Università di Milano e direttore del dipartimento di Chirurgia e dei Trapianti all’Ospedale Policlinico. Attualmente è direttore scientifico dell’Associazione Italiana per la Prevenzione dell’Epatite Virale COPEV. E ancora lungo Santa Sofia, Vetra, e tante altre fermate, immagini e racconti fino a San Cristoforo dove le autrici tirano le fila “di una ricerca che ci ha entusiasmato, interessato e arricchito”.

Anche Giusi Di Lauro (Cremona, 1970), giornalista, laureata in Filosofia, vive a Milano da più di venti anni, anche lei è protagonista di una nuova esperienza editoriale ambientata in una città ideale che ricalca i nuovi quartieri milanesi di Porta Nuova oCityLifeDopo aver lavorato nei media e nella comunicazione pubblica, la Di Lauro in questo ultimo periodo ha scelto di dedicarsi alla scrittura creativa. Si è affacciata all’idea de “La trottola di Hans” con curiosità e dinamismo (il romanzo sarà presentato venerdì 16 Dicembre alle 18 presso la Libreria Incipit23, in via Casoretto 42): “è un’esperienza di cui avevo bisogno, un libro è diverso da un articolo di giornale. Volevo confrontarmi con questo tipo di editoria: si è trattato anche di un modo di scrivere un libro nuovo rispetto al solito”. Perché “La trottola di Hans” porta in un altro mondo, a metà tra la fantascienza e la filosofia: siamo in una città ideale, la New Town, in un futuro tra 3-5 anni. Un gruppo di adulti che si è potuto permettere di vivere in queste nuove case lussuose, in un ambiente ricreato come ideale, modello, decide di dotarsi di un esclusivo e sperimentale metodo di educazione per i propri figli: il Comune asseconda queste ricche famiglie e inventa il servizio utility famiglia al capo del quale c’è Carlo Bellini, il personaggio visionario che è il protagonista del libro. La sua idea di educazione, però, si rivelerà in parte in contrasto con la linea di questa città ideale, creando un dissidio tra la perfezione che il nuovo quartiere si è imposto di rappresentare e l’umanità che in fondo continua a contraddistinguerci per quanto si cerchi di diventare anonimi e perfetti. Un libro che stupisce per i contenuti, scritto in uno stile scorrevole ma originale, anche per la presenza di numerose parole “nuove” (come innumerevoli anglicismi, o espressioni come il Voucher della Nuova Infanzia, La Nuova Umanità, il first adult, lo sguardo motivazionale)una lingua sperimentale, che descrive esattamente la società di cui parla, convinta delle sue apparenti innovazioni eppure tremendamente stereotipata. 

Chi più di un libro di fanta-sociologia come questo poteva nascere da un esperimento editoriale come Bookabook. Si tratta di un progetto di scrittura in un certo senso condivisa che parte dal sito https://bookabook.it/: l’autore, Giusi Di Lauro in quwsto caso, manda il manoscritto, la redazione lo valuta e lo pubblica sulla piattaforma. Qui altri lettori che hanno accesso al sito possono leggerlo e dare consigli, apportare delle modifiche. Dopo un certo periodo online, il manoscritto passa all’editing, che dura diversi mesi. Un redattore legge il libro e consiglia all’autore le modifiche e cambiamenti da apportare. Infine esce, online e in libreria, con Messaggerie Musicali. “I lettori mi hanno comunicato che è un libro che fa molto pensare” dice la Di Lauro. “Per portare a termine un libro bisogna avere l’esigenza di esprimere un’idea -conclude la Di Lauro-. Un articolo è sempre un progetto comune, la tua storia è tua”. In questo caso entrambi i volumi potrebbero aprire nuove visioni per tutti. 

copertina del libro “La trottola di Hans”, Bookabook

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