La città celebra Cesare Zavattini e il suo “Miracolo a Milano”
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Oltre il sipario
Pubblicato Ottobre 17, 2022
Da ieri un giardino dedicato a Lambrate, un murales sulla facciata della Biblioteca Valvassori Peroni e l'apertura del progetto "Mum-Museo Urbano diffuso": tornano in scena i luoghi del set
E’ stato un pomeriggio emozionante quello di ieri, martedì 20 settembre, nel quartiere di Lambratea Milano: alle 17 in via Valvassori Peroni angolo via Pascal nel giardino (che ancora non aveva un vero nome), alla presenza di un gruppo nutrito e appassionato di cittadini, del coro del Maestro Locati, e di Gianni Biondillo, scrittore milanese autore del libro “Miracolo a Milano. Un omaggio a un film e a una città” (EuroMilano), il Comune ha deciso di intitolare lo spazio verde a Cesare Zavattini, sceneggiatore, giornalista, commediografo, scrittore, poeta e pittore di Luzzara (Reggio Emilia), profondamente legato a Milano. Si è arrivati a questo risultato grazie alla raccolta firme promossa da Attilia Cozzaglio del Circolo ACLI Lambrate “Giovanni Bianchi”, anch’egli presente ieri. Nato nel 1902, Zavattini “avrebbe compiuto proprio oggi 120 anni” ha sottolineato Tommaso Sacchi, assessore alla cultura di Milano, intervenuto alla cerimonia in rappresentanza del Comune insieme a Caterina Antola, presidente del Municipio 3, oltre a Marzia Pontone, Presidente della Commissione Educazione e Food Policy del Comune e Valeria Borgese, assessore alla Cultura e Biblioteche, Pari opportunità e Politiche di Genere, Partecipazione, Commercio Lavoro e Attività Produttive, Turismo e Promozione Territoriale del Municipio 3. I vari politici hanno espresso la propria soddisfazione per il nuovo nome della piazza dedicata ad una delle figure più rilevanti del neorealismo italiano.
Ma perché intitolare proprio a lui quest’area verde, e a cosa si deve la presenza di tante persone appassionate alla causa? Un indizio è che già al 41 di Valvassori Peroni si trova la “Trattoria Sole”, in cui la tradizione lombarda si unisce a quella regionale italiana con spazio per tocchi di fantasia e ispirazioni da tutto il mondo (www.trattoriasole.milano.it, consigliamo di provarla), e che così si chiama perché si scorge lo stabile che ora ospita il ristorante in questione in un fotogramma del film di Zavattini e De Sica “Miracolo a Milano” (del 1951): la scena è quella del raggio luce che scalda per pochi secondi la folla povera e infreddolita. Esatto: siamo proprio nelle vie dove Zavattini girò “Miracolo a Milano”, il film co-scritto, prodotto e diretto con Vittorio De Sica nel 1951. “Mio nonno arrivò a Milano nel 1931: allora aveva pubblicato solo un libro. Venne a vivere proprio a Lambrate, e qui iniziò il suo lungo amore per questa città. La riteneva la ‘Capitale Morale’ dell’Italia” ha detto ieri Valentina Fortichiari, nipote di Zavattini e presente alla cerimonia. Amore ricambiato dagli abitanti di quartiere, che sono riusciti a far titolare la piazza a Zavattini grazie ad una raccolta firme, e che sono andati oltre: “con questa targa prende il via anche il progetto ‘Mum-Museo Urbano diffuso’ -spiega ancora Sacchi-: un intervento divalorizzazione partecipata dai cittadini verso l’area in cui ci troviamo, periferica eppure con un forte significato culturale”. Da ieri quindi si organizzano nel quartiere una serie di iniziative di vario tipo che hanno come tema portante il film “Miracolo a Milano” e le vie del quartiere.
La prima delle quali è stata presentata proprio durante la cerimonia di assegnazione della piazza: si tratta de Murales commissionato allo street artist Smoe, che ha vinto in una selezione votato da oltre 2mila persone. All’opera, finanziata dalla Fondazione Cariplo in gran parte, “s’inizierà a lavorare il I ottobre già sulle pareti della Biblioteca al 56 di Valvassori Peroni” ha detto Christian Gangitano, curatore del progetto. “Certo, sarà difficile lavorar con il viavai degli studenti che entrano e escono dallo stabile -ha detto Smoe-, ma del resto ‘Miracolo a Milano’ racconta di una città intensa e piena di colore, come anche la vedo io”. Tanto che non ci saranno impalcature sul palazzo: Smoe e la sua squadra saranno sempre al lavoro visibili a tutti. Nell’ottica di apertura al prossimo che tutte queste iniziative dedicate a Zavattini del progetto “Mum” devono avere: l’attenzione al prossimo, e in particolare ai bambini, grande amore del cineasta. “Zavattini ha dedicato ai più piccoli e al tema della Pace la maggior parte della sua vita -ha detto anche la Fortichiari-. Sarebbe felice di vedere i più piccoli giocare nel giardino a lui intitolato e di come Milano sta ricambiando il suo amore per questa città”.