Dai finanziamenti mantenuti (almeno per quest’anno) al nuovo Progetto Goccia: Matteo Bartolomeo, Presidente della Fondazione Milano, parla dell’anno dinamico che si apre per le Scuole Civiche di Milano
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Interviste
Pubblicato Febbraio 19, 2024
Oggi presentato il prossimo anno accademico. Fuori dall'Elfo Puccini la manifestazione per il timore di restare senza contributi, in teatro si annunciano invece buone notizie. Entro il 2026 sorgerà in Bovisa nell'Ex Gasometro una nuova sede a firma Renzo Piano per riunire tutte le discipline
Mentre fuori dal Teatro Elfo Puccini qualche decina di ragazzi intonavano canzoni e slogan per stimolare il Comune di Milano e Regione Lombardia a non interrompere i finanziamenti alle Scuole Civiche di Milano, l’Ente fondato e sostenuto dal Comune di Milano che opera nell’Alta Formazione nei campi di musica, teatro, cinema e televisione oltre a traduzione, interpretariato e relazioni internazionali (ne sono parte la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi, Civica Scuola di Musica Claudio Abbado, Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, Civica Scuola Interpreti e Traduttori Altiero Spinelli), nel foyer della sala in corso Buenos Aires 33 ci si preparava alla conferenza stampa d’inaugurazione dell’Anno Accademico 2023-24 delle Scuole Civiche appunto. Si è svolta alla presenza di Matteo Bartolomeo, Presidente della Fondazione Milano oltre che di Matteo Sacchi assessore alla Cultura di Milano, dell’On. Cristina Rossello, consigliere del Ministro dell’Università e della ricerca, e di Ira Rubini, giornalista e docente delle Civiche. E, se i ragazzi fuori avessero conosciuto la realtà, probabilmente avrebbero interrotto le polemiche. In quel frangente, infatti, poco prima dell’inizio della conferenza, Milanoateatro ha intervistato Bartolomeo, che, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare dato il clima moderatamente teso per la manifestazione fuori, non è stato parco di buone notizie.
Anzi, la prima cosa che ha rivelato lascia abbastanza stupiti:
Stiamo cercando di lavorare per gestire al meglio l’incremento progressivo delle risorse che il Comune di Milano sarà in grado di mettere a disposizione.
Ah, bella notizia. E di quale cifra si parla?
Al momento non si sa ancora, c’è un’interlocuzione in corso. Ci sono alcune indicazioni, ma vorremmo che il Comune fosse stimolato ad ampliare la proposta. I contributi sono da convenzione, ma le finanze degli enti locali purtroppo non hanno ottima vita, si sa. Il Comune aveva già segnalato in passate legislature l’esigenza di ridurre il contributo alle Scuole Civiche. Il che non vuol dire disimpegno, ma uno stimolo al consiglio di amministrazione e la direzione generale a trovare altre risorse.
Intanto per il 2023 cosa potete aspettarvi?
Il bilancio per quest’anno non è stato toccato. Sembrava ci sarebbe stato un taglio importante, invece siamo riusciti a chiedere pazienza al Comune di Milano. Certo, d’ora in poi il tema sarà di allargare il parterre di soggetti che possono contribuire al funzionamento delle scuole. Che al momento sono tutte in larghissima misura dipendenti dal Comune. Credo che per noi sia prioritario cercare a questo punto anche altre fonti di finanziamento. Cosa che in parte già si fa, ma è un argomento che dobbiamo rafforzare molto.
Quanto vi mancherebbe per stare tranquilli?
Stiamo lavorando per capire bene questo dato. Al momento il Comune contribuisce con circa 10 milioni all’anno per spese correnti e poi circa 2 milioni all’anno per la manutenzione straordinaria. E non paghiamo affitto. Copre il 70% dei costi delle scuole. Ora ci troviamo di fronte ad una sfida non nuova per le Civiche, ma che dobbiamo assolutamente affrontare.
Data la situazione di partenza economica, ci sono altre novità da affrontare?
Sì, una nuova sfida: si chiama Progetto Goccia, è un piano molto articolato che vede come protagonista principale il Politecnico di Milano. È previsto che entro il 2026 una buona parte delle Scuole Civiche venga trasferita alla Goccia, in Bovisa. L’area si chiama così perché la forma richiama appunto una goccia, il progetto è dietro l’angolo. Siamo nell’Ex Gasometro: è una grande area sulla quale lo Studio di Renzo Piano progetterà una sede per quasi tutte le Scuole. Precisamente quelle di Teatro, Cinema e la parte di musica Contemporanea. Rimangono fuori la Classica e sacra e poi la Scuola di Lingue e Interpretariato. Il tutto con una dotazione molto d’avanguardia e contemporanea, per un investimento sempre del Comune per 48milioni di euro provenienti dal PNNR.
Addio a Villa Simonetta e alla Paolo Grassi?
Sì, andranno entrambe in Bovisa: sono spazi di proprietà del Comune, deciderà poi cosa farne.
A che punto siamo coi lavori? il ’26 è dietro l’angolo.
E’ stato fatta la bonifica e la partita Comune-Politecnico è iniziata. Noi collaboriamo a delineare un progetto funzionale che risponda alle esigenze dei nostri allievi.
Quanti sono?
Circa 3mila, di cui il 3% sono stranieri.
Certo che riunirli in un polo unico favorirà scambi e idee nuove…
Invece pensi che osteggiato. Si potranno favorire le interazioni, creare corsi completamente nuovi che combinino la musica contemporanea con altri linguaggi e molto altro… a volte sembra vincere la voglia di rimanere negli stessi luoghi e non cambiare le abitudini.
Info. www.fondazionemilano.eu