In piazza San Sepolcro 1, martedì 21 febbraio si svolgerà l’incontro di Milanoateatro con Cesare Lievi. Marta Calcagno Baldini intervisterà il regista e drammaturgo a partire da ‘Teatro’ il suo ultimo libro

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Fuori sala

Pubblicato Febbraio 20, 2023

Domani sera si svolgerà l'incontro di Milanoateatro con Cesare Lievi. regista e drammaturgo di Gargnano, che presenterà "Teatro", il suo libro raccolta di drammaturgie "scritte a tavolino"

Milanoateatro fuori-sala – Martedì 21 febbraio ore 18.00

Presentazione del libro di Cesare Lievi Teatro” (Casa ed. Morcelliana)

È con Cesare Lievi, il regista teatrale, drammaturgo, poeta, che Milanoateatro inizia il suo ciclo di incontri di approfondimento sull’arte più estemporanea e allo stesso tempo eterna quale il teatro.

Il dibattito-intervista moderato da Marta Calcagno Baldini si terrà il 21 febbraio, ore 18, in piazza S. Sepolcro 1 ospiti di Ghita Feltrinelli. Tema portante del dialogo sarà “Teatro” (Casa ed. Morcelliana, 510 pp, Brescia 2021, 35 euro), ultima pubblicazione dell’autore di Gargnano.

Attraverso l’analisi dei testi raccolti appunto in “Teatro” e i racconti dell’autore si scandaglierà tutta la sua opera, in prosa e anche lirica, e si attraverserà la sua carriera artistica così internazionale e allo stesso tempo legata a filo doppio con la sua terra d’origine. Dalle parole, dai racconti, e dalle impressioni relative alle 10 drammaturgie scritte, come l’autore stesso dice, “a tavolino” (c’è un’ulteriore serie di opere realizzate direttamente nel lavoro in scena con gli attori) raccolte nel volume, si comprenderà a fondo l’autore.

 Nel 1979 Cesare Lievi, con il fratello Daniele, fonda a Gargnano il Teatro dell’Acqua, dove porta le prime sperimentazioni teatrali in una sala ricavata all’interno di una vecchia caserma dismessa in cui si respirava l’atmosfera intellettuale e artistica Mitteleuropea, tipica degli anni Settanta sulle rive del Garda. Di quel periodo l’opera più celebre è “Barbablù”, presentata alla Biennale di Venezia nel 1984.

 Quello descritto da Lievi nelle sue drammaturgie è un Mondo “altro”, surreale e onirico. Come la sua stessa vita artistica, che è stata spesso “altrove” rispetto all’Italia: si è svolta infatti per la maggior parte nei più importanti teatri del Nord Europa (Berlino, Schaubuhne, Klagenfurt, Stadttheater, e molti altri). Sollecitato da Peter Iden, l’importante critico tedesco, infatti, nel 1985 i Lievi portarono “La miniera” di Falun alla Hochschule di Francoforte. E, da qui in poi, centinaia di rappresentazioni in tutto il Nord Europa.

Il successo in Italia arriva più tardi, quando viene chiamato per la regia dai maggiori teatri di prosa e lirici (da ricordare la direzione del “Parsifal” per l’apertura della stagione della Scala nel 1991 con la scenografia del fratello Daniele che mancherà appena prima della rappresentazione) e riceverà diversi riconoscimenti come il premio della critica per il miglior spettacolo nel 2008, il premio Flaiano 2008/2009, il premio UBU come miglior testo drammaturgico nel 2009 per “La badante”.

Altri articoli relazionati