La nuova stagione del Teatro Elfo Puccini pare affaticata, invece che stimolata, da “La forza delle idee”

Di Marta Calcagno Baldini

Categoria Stagioni

Pubblicato Giugno 21, 2025

Elio De Capitani in "Erano tutti miei figli", credit @TeatroElfoPuccini
Elio De Capitani in "Erano tutti miei figli", credit @TeatroElfoPuccini

La parola più ripetuta sembra essere "ritorno", sia per le ospitalità che per le produzioni

Per il Teatro Elfo Puccini il simbolo della Stagione 2025/26, ideato e creato per l’occasione da Maurizio Cattelan, è un uomo che cerca di avanzare, a carponi, portando sulle spalle una pietra molto più grossa di lui. Tempi duri, intendono dire dal Teatro di corso Buenos Aires, ma grazie all’arte questo masso che a volte pare la Vita sarà analizzato, capito e digerito.

Un invito all’ottimismo, in qualche modo, e di sicuro allo scambio, la discussione, l’approfondimento. Espresso in un’intera stagione che ha per titolo, infatti, “La forza delle idee”. Certo è che, date le premesse e la dichiarazione d’intenti, ci si aspetterebbe un cartellone più dinamico. Invece troveremo da ottobre all’Elfo Puccini solo 6 nuove produzioni su più di 66 titoli in programma. Gli altri sono ritorni e ospitalità. Evidentemente per esplorare il presente, per Ferdinando Bruni e Elio De Capitani, i due direttori artistici, si possono riutilizzare lavori passati.

La stagione prende il via con Erano tutti miei figli, di Arthur Miller, regia di Elio De Capitani, primo successo dell’autore americano, scritto e ambientato immediatamente dopo la Seconda guerra mondiale (21 ottobre / 16 novembre). “Sembra un’epoca lontana, ma, non appena questa storia rivela i suoi risvolti nascosti, si ritrovano potenti risonanze con il nostro presente” dicono dall’Elfo. A 12 anni dal successo di Morte di un commesso viaggiatore, De Capitani torna al teatro di Arthur Miller per scavare nel rapporto tra genitori e figli e nelle responsabilità sociali e morali dell’individuo di fronte alla storia. Con lui in scena, ancora, Cristina Crippa, ma anche attori di seconda generazione come Carolina Cametti, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Sara Borsarelli, Nicola Stravalaci, Michele Costabile e Caterina Erba.

Un secondo titolo ci riporta a quell’epoca cruciale della storia, Venivamo tutte per mare, messinscena del romanzo di Julie Otsuka (27 novembre / 21 dicembre) diretta sempre da Cristina Crippa e Elio De Capitani. Un ‘noi’ sfaccettato (interpretato dalla regista con Elena Russo Arman e Carolina Cametti) in cui si fondono le storie delle donne giapponesi che attraversarono l’oceano agli inizi del ’900 per sposarsi in America. Le aspettava una vita di lavori umili e inimmaginabili sforzi per integrarsi e infine, dopo l’attacco a Pearl Harbour, la decisione di Roosevelt di considerare i cittadini americani di origine giapponese come potenziali nemici, in virtù dell’Alien Enemies Act.

Le altre nuove produzioni si concentrano nella seconda parte della stagione. In aprile debutta il dittico beckettiano che riunisce il celebre L’Ultimo nastro di Krapp e Quella volta, di Samuele Beckett (8 /26 aprile): dopo Giorni felici un nuovo affondo nel teatro dell’autore irlandese, firmato da Francesco Frongia e interpretato da Ferdinando Bruni.

Francesco Frongia dirige il suo sguardo verso la drammaturgia francese con due nuovi spettacoli. In riva al mare (13 / 31 maggio), coproduzione con Campania Teatro Festival (dove debutta il prossimo 19 giugno), mette in scena un racconto di Véronique Olmi sconvolgente e profondamente umano, affidandolo a Ginestra Paladino. Una madre forse inaccettabile, certamente indimenticabile, in una giornata al mare con i suoi bambini. Lo spazio è opera di Mimmo Paladino. Sempre giocando in casa ecco Due vecchiette vanno a nord, di Pierre Notte (13 gennaio/ 1 febbraio), un rocambolesco viaggio on the road: ancora Frongia dirige Corinna Agustoni ed Elena Callegari, qui impegnate a dare fisicità alle due petites dames che, dopo essere rimaste orfane, cercano di ricongiungere i genitori e ricostruire le proprie vite.

Federico Vanni, attore che ha spesso calcato i palcoscenici dell’Elfo, debutta a Milano con un suo personale progetto: Una cosa divertente che non farò mai più dal romanzo di un altro autore molto amato, David Foster Wallace, (4 / 22 marzo) per la regia di Antonio Zavatteri.

Nuova produzione anche per Cinzia Spanò che firma e interpreta Dentro la tela (7 / 24 maggio) per indagare ancora la violenza sulle donne e gli stereotipi che sono i maggiori responsabili di questo fenomeno. L’indagine sul femminile si conferma centrale anche in questa stagione, a partire dal ritorno di uno spettacolo applaudito nel 2024: I corpi di Elizabeth di Ella Hickson, regia di Cristina Crippa ed Elio De Capitani, riallestita in sala Shakespeare (16 gennaio / 15 febbraio).

Tra le ospitalità, l’unica originale sembra essere quella di Claudio Bisio con La mia vita raccontata male di Francesco Piccolo, per la regia di Giorgio Gallione (7/ 19 aprile): “avevo iniziato qui la mia carriera dopo la Scuola del Piccolo -dice in un video alla conferenza stampa-. Sono sempre tornato come spettatore, ora anche come attore”. Ospite anche Antonio Catania che dà voce al memoir di Curzio Maltese Azzurro per una cavalcata attraverso sessant’anni di storia italiana (16 / 22 febbraio). Mirandolina (10 / 15 marzo), una coproduzione del TSV-Teatro Nazionale e l’Abbey Theatre-Teatro Nazionale d’Irlanda, sarà un’ospitalità commissionata a Marina Carr (voce del teatro irlandese contemporaneo che riscrive qui la Locandiera di Goldoni) e affidata alla traduzione di Monica Capuani e alla regia di Caitríona McLaughlini.

Ospiti in stagione attori come Milvia Marigliano ne Il raggio bianco di Sergio Pierattini, diretto da Arturo Cirillo, (7 / 12 aprile); o personalità del teatro autonome come Liv Ferracchiati che porta qui  Tre sorelle di Anton Čechov (12 / 17 maggio). In scena anche Casanova di Fabrizio Sinisi, interpretato da Sandro Lombardi e diretto da Fabio Condemi (19 / 24 Maggio).

Torna anche La coscienza di Zeno, per la regia di Paolo Valerio con Alessandro Haber nei panni di Zeno Corsini (25 febbraio / 1 marzo), e Wonder woman di Antonio Latella con cui si chiude la stagione (16 / 19 giugno). Mimmo Sorrentino che sarà all’Elfo con Agenti (30 / 31 marzo), dove nove agenti di polizia penitenziaria portano in scena la loro Iliade.

Ritorno anche per la rassegna Piccoli Elfi, curata da Elena Russo Arman. La proposta si rafforza con sei titoli proposti nei week end per bambini dai 3 anni: La bella mai addormentata (8/30 novembre) di Giulia Viana e Giacomo Ferraù per Eco di fondo, Il cane infernale (24/25 gennaio) di Teatro Medico Ipnotico, La favola del flauto magico (31 gennaio / 1 febbraio) del Teatro della Tosse, Ti vedo-la leggenda del basilico (7/8 marzo) di Emanuela Dall’Aglio, Leonardo, che genio! (28/29 giugno) di Elena Russo Arman e Narciso (22 marzo) di Eco di Fondo.

www.elfo.org

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