Anime sole in cerca del riparo, che non trovano
Di Marta Calcagno BaldiniCategoria Recensioni
Pubblicato Ottobre 23, 2025

Ha debuttato ieri in prima nazionale al Teatro Elfo Puccini la nuova produzione per la regia di Elio De Capitani, anche in scena in "Erano tutti miei figli", di Arthur Miller: si torna alla drammaturgia americana del Dopoguerra per raccontare la società attuale
La scenografia, di Carlo Sala, che firma anche i costumi, rappresenta un esterno: siamo nel giardino di Joe Keller, Elio De Capitani, Kate Keller, Cristina Crippa, e Chris Keller, Angelo Di Genio: un salotto all’aria aperta, perché dentro si soffoca. Fuori è appena finita la Seconda Guerra Mondiale: le ferite, morali, economiche, fisiche, bruciano ancora. Evidentemente i personaggi di Erano tutti miei figli, di Arthur Miller, in scena in prima nazionale da ieri, 21 ottobre, al 16 novembre al Teatro Elfo Puccini, vivono in costante affronto tra le mura domestiche.
De Capitani, anche regista, torna al drammaturgo americano, traduzione di Masolino d’Amico, dopo Morte di un commesso viaggiatore per scandagliare il mondo di oggi. Nella precarietà di tutti i personaggi in scena, infatti, è impossibile non notare una precisa somiglianza con il nostro mondo occidentale: l’insicurezza sociale, storica, ambientale, economica in cui si vive si riflette direttamente nella vita di tutti i giorni. Joe Keller e sua moglie Kate hanno due figli, partiti in guerra come tanti della loro generazione: il maggiore, Larry, è dato per disperso da ormai tre anni e solo la madre non accetta l’evidenza della sua morte; il secondogenito, Chris, è invece tornato a casa, segnato da terribili esperienze, ma determinato a guardare al futuro, a una possibile esistenza felice che immagina insieme ad Ann, Caterina Erba, la ragazza che era fidanzata con suo fratello. La vita, apparentemente, ha ripreso il suo corso. Joe è stato assolto dall’accusa di avere venduto pezzi di ricambio fallati all’aviazione americana (una fornitura che ha causato la morte di ventuno piloti, tra cui proprio il figlio maggiore Larry) e, senza troppi dubbi morali, ha fatto i soldi con la guerra; al contrario, il suo ex socio, Deever, è stato condannato e sta scontando la sua pena. Verità e menzogna sono ormai mischiate e hanno dettato le condizioni di vita di entrambe le famiglie, Keller e Dever. Al punto che nuove abitudini si stanno per formare, ad esempio nel possibile amore tra Ann e Chris.
Non c’è ironia, ci sono violenza e incomprensione che pervadono tutto lo spettacolo. Tra generazioni diverse, padre e figlio, ma anche tra coetanei. C’è sfiducia nel futuro, anche tra chi economicamente non avrebbe problemi. C’è l’ombra della corruzione e dell’errore non rivelato fino alla fine, in quell’ “erano tutti miei figli” pronunciato da Joe Keller ammettendo che i giovani piloti morti in guerra, tra cui Larry, erano caduti per un guasto ai motori dovuto ad un errore di produzione dell’azienda. Ci sono la menzogna e la falsità che vanno a indirizzarsi contro delle vittime precise. Per uno spettacolo complesso, in cui agli attori è affidata tutta la resa del testo. Che, dopo un avvio lento nel primo tempo, risulta alla fine intenso per l’odio generazionale che esprime, nei movimenti anche fisici degli attori uno contro l’altro e i dialoghi ricchi di amarezza e disillusione.
DURATA: 1ora e 5 minuti, primo tempo. 1 ora e 25 minuti, secondo tempo.
TEATRO ELFO PUCCINI, corso Buenos Aires 33, Milano
Orari: martedì e venerdì ore 19.30 (tranne venerdì 14 novembre, ore 20) | mercoledì, giovedì e sabato ore 20.00 | domenica ore 16
Prezzi: intero € 38/34 | <25 anni € 15 | >65 anni € 20 | online da € 16,50
Biglietteria: tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org – whatsapp 333.20.49021
Consigli per prima o dopo lo spettacolo
Bistro Olinda
Propone piatti semplici, da poter consumare se necessario in poco tempo, anche vegetariani e vegani, oltre alle nuove interpretazioni di classici della gastronomia italiana o le incursioni di ricette etniche. I dolci sono fatti in casa, la scelta di vini provenienti da piccoli produttori regionali. Olinda è un progetto collettivo nato nel 1996 con l’obiettivo di superare l’ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini di Milano per ricostruire accessi ai diritti di cittadinanza di persone con problemi di salute mentale.
Indirizzo: Teatro Elfo Puccini, Corso Buenos Aires, 33, 20124 Milano
Website: https://www.olinda.org
Litle Italy
Proprio alle spalle del teatro, a tre minuti di distanza, è una trattoria che fa parte di una catena di locali sparsi tra Milano e l’hinterland. Ma la conduzione risulta familiare, cordiale ed efficiente. Ambiente semplice, due piani di sale e salette arredate con gusto semplice e senza il diffuso show off meneghino. Piatti frutto del mix di culture gastronomiche della casa, cilentane, toscane e salentine, con un pizzico di Basilicata ( i peperoni cruschi) offre una gamma di gustose pizze, fritti, fiori di zucca ripieni, melanzane imbottite, carni e pesce… ma non manca il tocco lombardo con l’immancabile risotto e la cotoletta orecchio di elefante (pure in versione imbottita con mortadella e altro). Prezzi intorno ai 20-25 euro , calice di vino o birra compresi.
Indirizzo: via Alessandro Tadino, 41
Website: https://littleitalymilano.com/
Non solo Lesso
Una sala relativamente piccola e una sotto, scendendo una scala di una decina di gradini massimo. Arredamento accogliente, predomina il legno scuro nei tavoli, i portabottiglie sparsi per il locale, cassettiere e credenze: la parola “tradizione” è la prima che salta in mente entrando da “Non solo lesso”, in via Redi angolo via Jan. Fuori folle di persone si rincorrono tra le vetrine di Buenos Aires, qui, nelle corte vie appena dietro il corso, si respira subito un clima accogliente e rilassato. Breker, il proprietario, viene dalle terre percorse dal fiume Brenta, in Veneto: una vera e propria oasi con paesaggi incantevoli, sia naturalmente che per la ricchezza di ville storiche, monasteri, chiese. Ecco che, nel suo ristorante, la cucina rispecchia tutte queste caratteristiche: una cucina verace, di ingredienti genuini e ricette di tradizione “che si trovano un po’ in tutto il nord Italia” dice Beker. Ecco quindi trionfare il lesso (o bollito, 26 euro per testina, lingua, guancia, coda, cappello di prete, biancostato, geretto, cotechino, gallina serviti con salsa verde, mostarda, rafano, senape), che dà il titolo al ristorante, ma anche da provare il brasato, cotto per più di 3 ore, con la puree (ottima, 20 euro). Se i secondi trionfano (spezzatino, polpettone, cinghiale, straccetti ad esempio, sui 18, più cotoletta o ossobuco alla milanese 26 e 25 euro), da provare, tra i primi, la crema di zucca, 10 euro, i ravioli valtellinesi o le caramelle alla piacentina, 13.
Ristorante Batong
Una sala abbastanza piccola a pochi minuti dal Teatro Elfo Puccini. Si trova in Galleria Buenos Aires 14, ma da un lato si affaccia su strada con ampie vetrate. Un gruppo di giovani camerieri, ragazze e ragazzi, simpatici. Tanti clienti cinesi, segno che la cucina è autenticamente asiatica. Infatti il Ristorante Batong è un unicum tra i locali che propongono piatti orientali a Milano: il menù qui è di piatti provenienti dallo Yunnan, regione nell’estremo sud ovest della Cina. Confina con Vietnam, Laos, Birmania e Tibet: ecco perchè si possono gustare qui ricette innovative oltre ai classici involtini primavera o ravioli al vapore (pur presenti). Imperdibili ad esempio gli spaghetti di riso in brodo piccante con carne di maiale macinata (10 euro). Molti sono i piatti con carne, meno di pesce e c’è anche una scelta di ricette vegetariane.
Chiuso al mercoledì
Indirizzo: Galleria Buenos Aires 14
Telefono: 022043712
Email: ristorante.batong@gmail.com
Rosy e Gabriele
Troverete la storica pizzeria degli attori e persone dello spettacolo. I due originari fondatori del ristorante (Rosy e Gabriele) ora sono in pensione, ma 11 anni fa, hanno lasciato il locale a chi già lavorava con loro da 37 anni. Qui la cucina è aperta fino a tardi (il ristorante chiude all’1), in un ambiente movimentato, allegro e in cui lavorano veri professionisti del servizio ai tavoli, da sempre in sala con camicia bianca e papillon nero. Gestiscono l’arrivo di clienti con o senza prenotazione con maestria e simpatia. Si possono mangiare classici piatti milanesi come risotto o cotoletta, ma la specialità è la pizza, presente in varie ricette. Sarete serviti in un’unica sala da pranzo conviviale dal sapore anni ’70-’80, come il paniere d’altri tempi che contiene amaretti, dolcetti alle mandorle e caramelline al limone o alla menta che viene servito a fine pasto se si sceglie di non prendere il dolce.
Indirizzo: Via Giuseppe Sirtori, 26, 20129 Milano
Telefono: 0229525930


